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Once Upon a time the stars In evidenza

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Pur riconoscendo a Enrico Bartolini uno straordinario talento, la più importante delle notizie relative alla presentazione dell’ultima guida Michelin non è tanto la terza stella al suo meraviglioso ristorante all’interno del Museo delle Culture di Milano quanto la decisione, dopo moltissimi anni spesso scanditi da mormorii su una possibile promozione, di togliere la seconda a Casa Vissani, il locale dell’omonimo e famoso chef sulle sponde del Lago di Corbara, tra Todi e Orvieto.
Una scelta che dimostra, se ancora ce n’era bisogno, quanto quelli della Michelin siano giudizi che (specie dopo la prima stella) possono andare oltre il valore di questo o quel piatto, di questo o di quel menù, e che nel complesso rispondono a logiche ben più complesse. Che a Sergio Lovrinovich, il curatore, non vadano per esempio così a genio quegli chef che hanno fatto della televisione uno dei loro palcoscenici privilegiati appare piuttosto evidente: proprio Enrico Bartolini incarna alla perfezione il prototipo dello chef che eccelle (ben 8 le stelle Michelin dei ristoranti con il suo nome all’ingresso) lavorando sottotraccia, senza mai attirare eccessive attenzioni mediatiche su di sé.

Mentre Milano si impone su Roma e l’Italia Meridionale diventa sempre più centrale nella mappa geopolitica della gastronomia italiana, l’Umbria torna indietro: le singole stelle di Casa Vissani, appunto, e del Vespasia di Norcia (una ogni 440.000 abitanti, terzo peggior rapporto italiano davanti a Sardegna e Basilicata) certificano quanto questa regione nelle ambizioni così vocata al turismo di qualità, specie quello enogastronomico, sia nei fatti un territorio che non ce la fa. La ristorazione regionale arranca non tanto per mancanza di idee e di imprenditori così pazzi da sostenerle, quanto per mancanza di pubblico, vera criticità che hanno toccato da vicino tutte le attività che negli ultimi anni tra Perugia e Terni hanno provato a interpretare una certa idea di contemporaneità nel piatto.

E non si dica che almeno ci salvano le osterie, ma di queste avremo modo di tornare sul prossimo numero.

 

Once Upon a time the stars
   
Jacopo Cossater

Nato in Veneto, appena maggiorenne si trasferisce a Perugia per motivi di studio. È più o meno in quel periodo che si innamora del sangiovese, completa il percorso dell'Associazione Italiana Sommelier ed apre un blog, non necessariamente in quest'ordine. Dopo aver vissuto per troppo tempo a Milano e troppo poco a Stoccolma è tornato in Umbria, dove oggi lavora. Giornalista, collaboratore della guida "I Vini d'Italia" edita da l'Espresso, scrive anche su Enoiche illusioni e Intravino, due dei più popolari wine blog italiani.

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