Mi contraddico (come madre) ergo sum In evidenza
Da quando sono diventata madre mi sono domandata moltissime volte se ci fosse un modo più giusto per esserlo. L’unica risposta che sono riuscita a darmi è che non ne esiste uno più sbagliato degli altri, perché a modo loro lo sono un po’ tutti.
La cosa che più mi ha stupita del confronto con altre donne, mamme e non, che in questi anni di blog è avvenuto più o meno quotidianamente, è che più scrivevo di quanto io mi sentissi inadeguata a ricoprire il ruolo di genitore perché non riuscivo a trascurare del tutto me stessa, tanto più mi arrivavano risposte da chi provava il medesimo senso di inadeguatezza perché invece si era annullata come donna. In quel momento ho capito che il tranello in cui cadiamo un po’ tutti di giudicare gli altri genitori, gli altri in generale, è il modo subdolo della nostra coscienza, probabilmente l’unico che conosce, per assolverci. Tante volte, prima che mio figlio nascesse, ho preso come esempio le altre madri per spiegare quello che non sarei mai diventata, per poi contraddirmi al minuto uno della mia maternità, venendo meno a tutti i più solenni giuramenti.
Ho sparato sentenze sul mondo fino ad una manciata di anni fa, poi sono diventata mamma e ho smesso. Non l’ho fatto perché mi sono improvvisamente disinteressata agli altri, ma perché sto provando a nascondermi dietro al mio non giudizio. Io non giudico voi, voi non giudicate me, nella speranza che funzioni. Lo faccio perché ogni volta che punto il dito verso le disattenzioni degli altri, a muovermi è solamente la paura di essere giudicata io per prima, a mia volta.
Lo faccio soprattutto perché nelle mie contraddizioni di donna, mi sono riconosciuta per la prima volta come madre. Perché la verità è che siamo disposte a passare sopra a tanti gravi errori commessi come donne e nessuna di noi può soprassedere nemmeno sulla più piccola disattenzione, o leggerezza, commessa da noi o dalle altre in qualità di genitori. Come se, davvero, nell’attimo in cui diventiamo madri acquisissimo tutte le risposte e pure un lieve sentore di perfezione. Saremo in grado di assolverci veramente, attraverso il nostro sguardo e non quello degli altri, solo quando impareremo a guardare al nostro percorso di madri come ad una parte del tutto, a pensare che esserlo non è né più né meno difficile dell’essere compagne, professioniste, amanti, amiche, una moglie.