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Movimenti ristretti, la narrazione ai tempi della pandemia

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A Foligno dal 2 al 4 ottobre tre giorni di incontri, discussioni e approfondimenti sulla pandemia da Covid-19, su come ha cambiato e cambierà i nostri giorni
Ad oggi, il 2020 si è rivelato essere una delle annate più disastrose degli ultimi dieci anni. Abbiamo avuto modo di conoscere un nemico apparentemente invisibile, mascherato da quella che all’inizio è stata erroneamente considerata “una semplice influenza”, la quale in realtà, in poco tempo, ha messo al tappeto il mondo intero. Provvedimenti e strategie per contenere il progressivo avanzare del virus sono ancora adesso, dopo vari mesi, al centro di numerosi dibattiti politici, i quali hanno avuto un notevole impatto non solo sull’economia mondiale ma anche, forse soprattutto, sulla sfera sociale e psicologica delle persone. Le quattro mura di casa si sono trasformate per alcuni in rifugi personali, per altri prigioni della mente: una vera e propria protezione invisibile contro i mali del 21esimo secolo. O forse no? Da una parte, infatti, i social media hanno preso il sopravvento, esercitando un ruolo eccessivamente intimo nella vita di tutti; dall’altra, l’intrattenimento televisivo si è attribuito, invece, la responsabilità di mostrare tutto quello che accadeva all’esterno, ipotizzando le possibili origini del virus e alimentando le speranze con l’idea di un’eventuale ripartita.

Tutto ciò si è riflesso anche sulla narrazione, in particolare sul modo di narrare il mondo e di tradursi ad esso, in un momento tanto difficile quanto delicato, improvviso ed inaspettato. La letteratura e la poesia sono diventati i pionieri di un movimento di riscoperta, anche psicologica. C’è chi ha ripreso l’immortale L’amore ai tempi del colera di Garcìa Marquez, Cecità di Saramago o, per gli amanti dei classici, il buon vecchio Manzoni con La storia della Colonna Infame, fors’anche per empatia o vicinanza a quella popolazione lombarda tanto sofferente.

Ora ci si chiede: cosa lascerà il Covid19 nella società di oggi? Quali i risultati dell’esperienza di isolamento e distanziamento forzato? Come sostenuto dall’esperto Dave Nettell: “Let’s change the narrative from “social distancing” to “physical distancing”. We need social connection more than ever right now”.

In tempi, dunque, di privazione, si cerca di ripartire. Per questo motivo decolla l’edizione 2020 di ‘Foligno Libri’. Dal 2 al 4 ottobre la città ospiterà una tre giorni di incontri, dal titolo ‘Movimenti Ristretti – Foligno Libri 2020’, alla quale parteciperanno accademici, scrittori, giornalisti e artisti di varia natura, muovendosi tra autobiografie/autofictions, negazionismi virali, reportage di inchiesta e sonorità in quarantena.

Tra gli ospiti più attesi anche Sigfrido Ranucci (autore e conduttore Report – Rai 3), Massimo Canevacci (antropologo), Elena Tioli (realizzatrice del docu-film sulla Xylella in Puglia). Tra gli altri, Daniele Manusia (ideatore del Blog di Sky Sport Ultimo Uomo) e i professori Fabrizio Scrivano (saggista di cultura letteraria) ed Enrico Terrinoni (grande esperto di letteratura irlandese e traduttore di James Joyce). Si discuteranno questioni quali il distanziamento, l’isolamento e i cambiamenti sociali derivati dalla pandemia. Concentrandosi, però, non solo sulla narrazione del virus, come piuttosto sul provare a comprendere come il nostro mondo viene narrato e tradotto oggi.



‘Movimenti Ristretti’ di Foligno Libri 2020 è organizzato da Associazione Culturale Ikaria e Multiverso Foligno Coworking, in collaborazione con Spazio Zut!, Circolo Arci Subasio e Caritas Diocesana di Foligno. Organizzato in vari appuntamenti, il festival sarà interamente gratuito e aperto a tutti, previa prenotazione per garantire il rispetto delle norme anticontagio.

Prossimamente l’annuncio del programma ufficiale con ospiti e incontri.

Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”. (Robin Williams come John Keating in L’attimo fuggente)


Informazioni e contatti
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tel. 0742 459510 – 328 5974657

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Movimenti ristretti, la narrazione ai tempi della pandemia
   
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