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Gran Tour Perugia

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Fabbriche in città
Oggi sembra impossibile, eppure fino a qualche decennio fa nei vicoli del centro storico, dentro la cerchia delle mura medievali, operavano diverse aziende che davano lavoro a centinaia di dipendenti: ancora fino agli anni Sessanta, i lavoratori si spostavano a piedi da un borgo all’altro, arrivando la mattina e ripartendo a fine turno.

Con il tempo le vecchie sedi diventano insufficienti e si decide in molti casi di spostare la produzione in periferia dove nasceranno nuovi quartieri che si sviluppano proprio in seguito allo spostamento dal centro città di masse di lavoratori: Ellera, Ponte San Giovanni, San Sisto, Fontivegge.



Con l’Unità d’Italia e lo spirito intraprendente della borghesia liberale e soprattutto con l’installazione della prima centrale termoelettrica a carbone in via XIV Settembre che porta corrente in centro, si fondano le prime sedi di questi opifici negli scantinati dei palazzi signorili o nelle ex chiese e conventi dismessi.

Iniziamo il nostro racconto da Ellesse, perché il primo insediamento della gloriosa azienda tessile fondata da Leonardo Servadio che ha portato il nome di Perugia alla ribalta internazionale, si trovava tra via Pellas e via Fiume nell’edificio che fino agli anni Novanta ha ospitato il cinema Lilli. Rimarrà qui fino al 1966, anno in cui l’azienda si sposta nello stabilimento di Ellera di Corciano. Qui, l’azienda si specializza nell’abbigliamento sportivo e diventa in poco tempo una dei marchi italiani più conosciuti nel settore dello sport e avvia e avvia sponsorizzazioni internazionali: nello sci con la Valanga Azzurra e poi la Valanga Rosa, Corrado Barazzutti, Boris Becker Chris Evert con il tennis, la Nazionale di calcio del 1978 e del 1982.



Proseguiamo con la Perugina. In via Alessi, in una targa che campeggia su Palazzo Ansidei, si ricorda la nascita della più importante industria della città che vide la luce proprio nello scantinato di questo palazzo nel 1907. Francesco Buitoni, Leone Ascoli, Francesco Andreani e Annibale e Luisa Spagnoli creano un laboratorio artigianale denominato Società Perugina per la produzione di confetti. La svolta avviene quanto la società è affidata al diciottenne Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, che la porta ad essere una delle più importanti aziende italiane del settore dolciario. La Perugina crebbe così rapidamente che già nel 1915 si dovette trovare una nuova sede e si trasferì fuori città, accanto alla stazione di Fontivegge.


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Pubblicato in Cultura