Moon in June si prepara al gran finale

Taglio del nastro ufficiale quindi - con l’evento, organizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Panicale e in collaborazione con la Pro-loco di Panicale, inserito nel cartellone del festival che quest’anno ha toccato varie località del territorio del Trasimeno - per l’opera ambientale che la grande artista statunitense ha donato al Comune di Panicale nel 2011.
Alle ore 19, ad ingresso gratuito, Carolina Balucani (voce narrante) e Mirco Bonucci (commento musicale voce) presenteranno “Io vengo qui dove non c’è nessuno perché è solo primavera”, letture tratte da Pier Paolo Pasolini. Lettere e poesie dell'autore dai contenuti intimi quasi confessionali sul tema dell'amore e della giovinezza, alcuni frammenti tratti da “Atti impuri”, scritto giovanile pubblicato postumo.
Alle ore 21 (attive le prevendite online su www.boxol.it) andrà in scena “Songs in a Conversation”, il nuovo progetto del cantautore Roberto Angelini e del violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo, un omaggio a Nick Drake a 50 anni dall’uscita del suo ultimo lavoro discografico “Pink Moon”. Il progetto nasce dal desiderio di testimoniare la grande passione per l’intramontabile Nick Drake, per tramandare e far conoscere ai giovani musicisti la sua eredità artistica e poetica, ricca di fragilità, lirismo e sensibilità, dando un tocco contemporaneo e moderno per restituire la magia e il carattere onirico delle versioni originali. Questo secondo tributo, che arriva dopo “Pongmoon – Sognando Nick Drake” del 2005, rappresenta una profonda interpretazione e condivisione delle tematiche e dei toni controcorrente di Drake, in cui sono di forte impatto ed emergono le mille sfaccettature dell’animo umano.
Il tutto, quindi, nel magnifico scenario dell’Anfiteatro Panicale firmato Beverly Pepper (in caso di pioggia l’evento si terrà al Teatro Comunale Cesare Caporali di Panicale, con lo stesso programma). Il progetto fu realizzato negli anni Novanta e venne presentato per la prima volta nel 1998 in occasione della mostra antologica “Beverly Pepper Trent’anni di scultura” presso Forte Belvedere a Firenze. Il forte e duraturo legame dell’artista con l’Umbria l’ha in seguito portata a donare l’opera a Panicale.
L'opera è parte integrante del percorso tematico “Panicale contemporanea” insieme alle sculture Arco rovesciato di Mauro Staccioli e Cristalli in formazione di Virginio Ferrari.
Realizzato su un declivio ai piedi del borgo, ridisegnando la collina e realizzando un palcoscenico definito da un grande muro in acciaio, Anfiteatro Panicale non è da considerarsi un mero monumento celebrativo dell’arte. Esso, infatti, è al tempo stesso un'opera d'arte autonoma e un teatro funzionante, che può accogliere spettacoli di musica, danza e altri tipi di performance e un centinaio di spettatori.
Come accade per le altre opere, anche in questo caso Pepper dialoga con l’ambiente circostante. Le sue sculture si inseriscono nello spazio come presenze concrete con le quali lo spettatore può relazionarsi e interagire. Per l’artista infatti progettare una grande scultura pubblica non poteva prescindere dal considerare il contesto architettonico e naturalistico nel quale si andava ad inserire.
Una scultura che è al tempo stesso un'opera d'arte autonoma e un teatro funzionante. Le gradinate, delineate con blocchi di pietra locale, fungono da sedute per gli spettatori.
L’opera è un richiamo diretto al teatro greco, ritrovando infatti gli elementi della “scena” e della “cavea”. La decisione dell’artista, di riportare il teatro al suo stato primordiale e in contatto diretto con l’ambiente, alimenta il bisogno di riavvicinamento tra uomo e natura, contatto perso nel processo di civilizzazione e urbanizzazione, sottolineando una totale integrazione e complementarietà.