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Dancity Summer Festival, l'edizione 2024 si conferma un successo

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Ecco il report a cura di Paolo Sciamanna

Una manifestazione, unica in Italia, che si sta avvicinando a festeggiare i suoi primi 20 anni di esistenza. Gli organizzatori, come sempre, hanno tenuto fede a quelle che sono le loro 3 caratteristiche vincenti.

Primo elemento: una selezione di artisti solitamente introvabili, che si possono vedere dal vivo in Italia solo in rarissime occasioni.

Secondo elemento: tutto si deve svolgere sempre in posti di eccellenza, che sottolineano ed esaltano la bellezza dei nostri territori e le loro migliori espressioni architettoniche e paesaggistiche.

Terzo: imprescindibile, una ricerca più evoluta anche nella proposta cibo. Il "fast food" sempre diverso da ciò che la quotidianità ci offre. Pur nella semplicità, la scelta gastronomica è di qualità nettamente superiore alla media..

Quest'anno la fusione di questi elementi ha trovato un grande elemento di novità. I concerti si sono svolti in due diverse aziende vinicole. 

Il primo giorno venerdì 21 presso la cantina Scacciadiavoli, mentre sabato 22 e domenica 23 i palchi sono stati allestiti alla cantina Raìna, entrambe nelle zone dei vigneti intorno Montefalco.

Non è facile trasmettere le imprevedibili emozioni che si provano ad ascoltare questo tipo di musica in una cornice così inusuale..

Ho seguito per "Piacere Magazine" gli eventi della cantina Raìna, dove l'esperienza artistica iniziava già appena varcato il cancello. Il viale che dà l'accesso è delimitato da ulivi. Tra questi ulivi erano stati posti luci e amplificatori che mandavano suoni e lampi di luce. In pratica già percorrendo i primi metri dall'ingresso del cancello si entrava in una "altra dimensione".

Come in passato vi racconterò una sintesi scegliendo alcuni artisti che ci hanno colpito particolarmente. 


Iniziamo con il programma di sabato 22 giugno.

Cruhda è una intellettuale spagnola. Laureata in filosofia oltre che in musica e composizione. Ci ha elevati dolcemente e trasportati in un universo alieno, suoni eterei con ampi respiri sottolineati anche dal suo clarino. Campionamenti, accordi, frequenze, amalgamati dal filo conduttore di una capacità compositiva che non sempre risalta in alcuni artisti dell'elettronica contemporanea. La sua voce, i suoi fraseggi di clarino, la sua fisicità, la femminilità lampeggiante tra i suoi abiti, hanno dato l'avvio ad una visionaria notte, quando ancora il cielo era ancora sui toni dell'azzurro.




La seconda artista della nostra selezione è
JakoJako. Resident dj al mitico Berghain di Berlino. La sua storia personale è un tracciato importante per capire la profondità della sua esibizione. Ha abbandonato la sua attività di infermiera per lavorare in un conosciutissimo negozio di sintetizzatori berlinese. Effettivamente il suo show è un ammaliante viaggio in una elettronica dal forte sapore analogico. Mentre ascoltavo il suo live, la mente mi ha collegato ad una notte del 2018, quando, sempre al Dancity, si esibirono i grandissimi Tangerine Dream.

Così come per l'artista Cruhda anche qui soni rimasto affascinato dall'attenzione compositiva, mai una elettronica esibita semplicistica e fine a se stessa. 

Sullo stesso palco, di fianco a delle lussureggianti vigne, si è poi esibito Soreab, musicista e DJ italiano, residente a Londra. Con lui ci siamo addentrati in una logica più da Club. Un grande lavoro di ritmi e sonorità percussive che hanno fuso insieme afrori etnici ed esuberanze post industriali.




Per trasmettere, in parte, le emozioni provate durante queste serate dobbiamo raccontarvi che all'ingresso venivano distribuite delle stuoie, per godere, sino in fondo, il contatto con la terra, la campagna, la natura e le esplosioni emotive che uscivano dalle casse.

Sempre dall'Italia la proposta di Nziria. Poliedrica, imprevedibile, inaspettata questa performer veramente unica nel nostro panorama. La musica neomelodica napoletana risorta a nuova vita, su delle basi che spaziano dalla techno gabber, all’ambient, al noise. Il risultato è stato straniante, poetico e commovente. Anche l'essenziale fisicità dell'artista ha saputo dare un tocco di raffinatezza e forza espressiva. 



Zaffer9
Duo ceco/slovacco che unisce composizioni techno noise ad una voce celestiale leggera e galleggiante. La volontà, cara a tutte le forme artistiche, di dare una propria rappresentazione dell'eterna lotta tra il bene e il mare, tra il chiaro e lo scuro. A livello scenico lui arretrato sul palco, alle mareggiate elettroniche, lei vicinissima al pubblico, tutta in bianco, anche il copricapo, con nastri, sempre bianchi che scendevano dalle braccia. Il tutto incastonato nella video arte proiettata sullo schermo alle loro spalle. Pure per loro la presenza fisica umanizza e impreziosisce l'essenza del viaggio musicale.

La serata finale, di domenica 23, era incentrata sulla presenza di Ciro Pagano.



C'è stato un momento, importante, in cui la musica "pop alternativa" italiana ha affrontato diversi giri di boa. È stato tra il 1977 e il 1980. In questo periodo i Gaz Nevada, nascevano nell'ambito del grande calderone del punk e del rock demenziale, capitanato dagli Skiantos dell'indimenticabile ed indimenticato Freak Antoni. In quella fucina di grande creatività e fermento politico culturale che è stata Bologna, i Gaz Nevada si sono distinti nel fare, per primi, il grande salto negli anni Ottanta e il traghettamento della musica popolare alternativa italiana nella New Wave. 

Il loro disco Sick Soundtrack è stato un'indiscussa pietra miliare in questo senso. Ciro Pagano, membro fondatore degli Gaz Nevada, ci ha trasportati, con una lunga suite, mixata da lui sul palco, in quella atmosfera in quei dischi in quelle melodie (ha fatto ascoltare anche "Mamma dammi la benza"!).

Per chi ha vissuto quel periodo è stato un momento veramente magico.

In prima filac'era anche Dj Ralf, che è stato poi chiamato da Ciro Pagano sul palco per salutare il pubblico.

Come sempre il Dancity ci ha stupiti ma questa stavolta è stata chiara la volontà di sperimentare posti veramente inusuali. Ci è sembrato di vivere una futuristica festa paesana, sull'aia del cortile, ma con la regia di Stanley Kubrick.

Questa manifestazione si è confermata, per l'ennesima volta, qualcosa di assolutamente introvabile in qualsiasi altro posto in Italia. Un piccolo gioiello preziosissimo quanto poco conosciuto. 

Forza DanCity, aspettiamo già  con ansia la prossima edizione: siamo curiosi di vedere come ci stupirete ancora!


Paolo Sciamanna

Dancity Summer Festival, l'edizione 2024 si conferma un successo
   
Paolo Sciamanna

Di giorno: Blogger, Youtuber, formatore, esperto di linguaggio del corpo, marketing, tecniche di vendita.
Di notte: alla possibile ricerca di musiche impossibili.

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