Marius Mele tra ricerca, luce ed emozione
||
||
Fotografo, videomaker, editor, regista e direttore di fotografia è il founder di Noor Studio, con base a Bastia
Testo: Isabella Zaffarami - Brano: Beethoven and his Contemporaries - Raffaele La Ragione & Marco Crosetto
Mario Mele in arte Marius: chimico, salernitano, circa 15 anni fa si innamora prima della fotografia, poi del videomaking e nel frattempo anche dell’Umbria. Qui dà quindi vita al suo Noor Studio: noor, luce in arabo, perché la luce è uno degli elementi centrali del lungo lavoro di ricerca e preparazione che ogni sua creazione richiede. Le sue produzioni inducono alla scoperta e all’emozione o meglio alla scoperta attraverso l’emozione e viceversa, aspetti fortemente legati tra di loro e che in qualche modo poggiano l’uno sull’altro. In questo sta la potenza comunicativa dei suoi lavori, come “Sicily” che in soli tre minuti racconta la regione con un’efficacia e un’intensità straordinarie. È questo il video più conosciuto di Marius, celebrato tra gli altri anche da Corsera, Huffington Post e Sole 24 Ore e che conta più di 6 milioni di visualizzazioni.
“Del video amo la natura universale, mi diverte sempre vedere come i bambini e gli anziani reagiscono ai miei video – commenta l’autore – tutti noi siamo parte di un video, siamo immersi in un flusso di immagini in movimento, che archiviamo, manipoliamo e traduciamo continuamente. Mi piace pensare al video come a uno strumento di comunicazione universale. La migliore approssimazione alla condivisione del pensiero; ma anche un modo per riflettere, esplorare e scomparire. Il video come una sonda spaziale per esplorare lʼignoto, per conoscere, per connettersi, per farci sentire tutti uguali, per trasferire e manipolare informazione, per comprendere meglio il mondo e sé stessi”.
Fotografo, producer, videomaker, editor, regista, direttore di fotografia e anche insegnante di Tecniche fotografiche al NID - Nuovo Istituto Design di Perugia, Marius è costantemente dedito allo studio e alla ricerca. “La mia attività è molto teorica, di ricerca, studio, formazione – spiega – Il momento dello scatto o del filmato ne rappresenta solo una minima parte, ma quella più significativa sta nella preparazione”.
Mario Mele in arte Marius: chimico, salernitano, circa 15 anni fa si innamora prima della fotografia, poi del videomaking e nel frattempo anche dell’Umbria. Qui dà quindi vita al suo Noor Studio: noor, luce in arabo, perché la luce è uno degli elementi centrali del lungo lavoro di ricerca e preparazione che ogni sua creazione richiede. Le sue produzioni inducono alla scoperta e all’emozione o meglio alla scoperta attraverso l’emozione e viceversa, aspetti fortemente legati tra di loro e che in qualche modo poggiano l’uno sull’altro. In questo sta la potenza comunicativa dei suoi lavori, come “Sicily” che in soli tre minuti racconta la regione con un’efficacia e un’intensità straordinarie. È questo il video più conosciuto di Marius, celebrato tra gli altri anche da Corsera, Huffington Post e Sole 24 Ore e che conta più di 6 milioni di visualizzazioni.
“Del video amo la natura universale, mi diverte sempre vedere come i bambini e gli anziani reagiscono ai miei video – commenta l’autore – tutti noi siamo parte di un video, siamo immersi in un flusso di immagini in movimento, che archiviamo, manipoliamo e traduciamo continuamente. Mi piace pensare al video come a uno strumento di comunicazione universale. La migliore approssimazione alla condivisione del pensiero; ma anche un modo per riflettere, esplorare e scomparire. Il video come una sonda spaziale per esplorare lʼignoto, per conoscere, per connettersi, per farci sentire tutti uguali, per trasferire e manipolare informazione, per comprendere meglio il mondo e sé stessi”.
Fotografo, producer, videomaker, editor, regista, direttore di fotografia e anche insegnante di Tecniche fotografiche al NID - Nuovo Istituto Design di Perugia, Marius è costantemente dedito allo studio e alla ricerca. “La mia attività è molto teorica, di ricerca, studio, formazione – spiega – Il momento dello scatto o del filmato ne rappresenta solo una minima parte, ma quella più significativa sta nella preparazione”.