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Ventilatore o condizionatore: consumi a confronto

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In questi giorni di caldo torrido, condizionatori e ventilatori sono diventati gli unici strumenti per resistere a una delle estati più calde di sempre.

Tuttavia, utilizzando questi elettrodomestici per gran parte delle ore della giornata, si finisce per incrementare considerevolmente i consumi e, di conseguenza, anche il loro impatto ambientale, fattori ai quali occorre prestare attenzione.

Ecco perché in questo articolo verrà offerto un confronto per stabilire quale tra i due elettrodomestici consuma di meno.


Aspetti comuni e differenze

L’unico elemento comune tra i due elettrodomestici è la loro funzione: entrambi infatti sono pensati per rinfrescare l’ambiente in cui si trovano. I due apparecchi si basano, però, su meccanismi completamente differenti. Il ventilatore muove l’aria all’interno di un locale riproducendo una corrente d’aria naturale, il condizionatore invece espelle il calore fuori dalla stanza regalando un notevole refrigerio.

In particolare, un ventilatore è uno strumento molto semplice poiché, indipendentemente dal modello, esso possiede sempre le stesse componenti. È dotato di un motore elettrico collegato a un’elica (con un certo numero di pale) la cui rotazione provoca una piacevole corrente d’aria che può essere regolata dall’utilizzatore in base alle proprie necessità.

Per aumentare l’omogeneità del flusso d’aria è possibile impostare un ulteriore movimento oscillatorio del dispositivo. In questo caso, l’elica si sposterà in orizzontale spingendo l’aria in diversi punti dell’ambiente.

Il condizionatore è invece dotato di uno split (o diffusore) che deve essere installato a una parete. Tra le altre componenti è possibile trovare un’unità esterna con motore inverter la cui funzione è quella di alimentare un compressore. Nello specifico, lo scambio termico avviene tra il fluido refrigerante e l’aria calda dell’ambiente. Il dispositivo può essere gestito tramite telecomando o interfaccia Wi-Fi.


Vantaggi e svantaggi

Per scegliere la soluzione migliore, bisogna analizzare i vantaggi e gli svantaggi legati a costi e consumi. Si tratta però di elettrodomestici completamente diversi poiché un ventilatore ha un consumo energetico notevolmente ridotto rispetto a un condizionatore, di conseguenza, anche i costi sono inferiori.

Si pensi che tenendo acceso un ventilatore (invece del condizionatore) con velocità dell’aria di 1,2 metri al secondo, i consumi energetici vengono ridotti del 76%. In questo modo, ci sarebbero vantaggi non solo per la bolletta ma anche per l’ambiente.

Infatti, per capire quale sia la differenza in termini di consumi e di spese in bolletta, basti pensare che un ventilatore costa dai 2 ai 5 centesimi l’ora. Un condizionatore, invece, se lasciato in funzione per 12 ore, può pesare in media 3-4 euro al giorno sulla bolletta.

In entrambi i casi, ma specialmente se la propria casa è dotata di un impianto di condizionamento fisso, è possibile ridurre le spese da sostenere per l’energia elettrica in diversi modi. Innanzitutto, limitando il consumo di questi elettrodomestici e utilizzandoli nel giusto modo, senza sprecare energia e dunque denaro.

E poi valutando un eventuale passaggio a un nuovo fornitore energetico come, ad esempio, VIVI energia, che presenta diversi piani tariffari a seconda delle abitudini di consumo e alle necessità di ognuno. In questo modo, infatti, alla fine dell’anno si potranno risparmiare cifre considerevoli sulle spese in bolletta, aspetto da non sottovalutare durante questo periodo storico fatto di rincari.

Anche la spesa necessaria per l’acquisto dell’elettrodomestico e per il montaggio può variare. Con una spesa inferiore a 100 euro è possibile acquistare un buon ventilatore, ma per l’acquisto di un condizionatore i costi sono molto più alti. Inoltre, a differenza di un condizionatore con split che necessita dell’intervento di un tecnico, un ventilatore non richiede particolari operazioni di montaggio.

Altro elemento da valutare è quello della salubrità dell’aria. Un ventilatore, spostando l’aria, provoca anche spostamento di polvere accumulata in punti diversi della stanza. Un condizionatore invece, riesce a filtrare e purificare l’aria mantenendo l’ambiente più salubre. Infine, in termini di portabilità, un ventilatore può essere posizionato in qualsiasi punto mentre il raggio d’azione di un condizionatore è limitato al punto in cui è installato.

Ventilatore o condizionatore: consumi a confronto