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Giovani lavoratori e giovani studenti: l’erba del vicino è sempre più verde? In evidenza

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Giovani lavoratori e giovani studenti: l’erba del vicino è sempre più verde?
Avere vent’anni -o giù di lì- non rende di per sé tutti i giovani uguali
Nonostante veniamo spesso considerati come un blocco sociale uniforme siamo una categoria dalle mille sfaccettature. Una delle tante è senza dubbio la divisione tra chi lavora e chi studia.

Ci siamo tutti interrogati, volenti o nolenti, sul nostro futuro all’uscita dagli esami di maturità. Ognuno ha scelto il proprio percorso e oggi tira le somme, magari guardando con un pizzico d’invidia gli amici che hanno intrapreso strade diverse. Perché si sa, l’erba del vicino è sempre più verde.

Il lavoro concede senza dubbio una –anche se spesso parziale- indipendenza economica, piccolo sogno di ogni giovane che si realizza. Ciò che acquistiamo non è più sempre e solo una gentile concessione dei nostri adorati genitori, che iniziano ad avere poca voce in capitolo per quanto riguarda vestiti, auto, vacanze...

Lavorare ci rende responsabili su più fronti: non solo verso la famiglia -quella che, solitamente, sostiene economicamente le spese universitarie degli studenti- ma anche verso l’azienda, il datore di lavoro, il team di colleghi. Inoltre, guadagnando in prima persona, si comprende appieno il valore dei soldi, maturando e imparando anche a fare economia.

Studenti e lavoratori soffrono stanchezze diverse: essenzialmente mentale contro fisica. Premessa: sto generalizzando, tenendo conto che la maggior parte dei ventenni che lavora non svolge mansioni connesse ad enormi responsabilità e prendendo in esame, sotto la classe “studenti”, chi l’università la fa seriamente, non chi la frequenta e basta.

Preoccupazioni ed ansie? Di più per chi studia. Gli esami frequenti, debitamente spalmati nel corso di tutto l’anno solare, lasciano poche occasioni di vero relax stile “Hakuna Matata: senza pensieri”. Dopo le 8 ore di lavoro è inoltre più facile coltivare una vita sociale.

Sempre che il posto in cui lavori non sia l’attività di famiglia e tu il rampollo destinato ad ereditare il tutto. Nel qual caso qualche goccina di Valium potrebbe far comodo.

Differente è anche la gestione del tempo: orari fissi e ferie vincolate, viceversa la possibilità di organizzarsi sfruttando più liberamente le 24 ore della giornata. Sabato e domenica: riposo o week end fuori -collegato all’indipendenza economica- versus colossali abbuffate di studio, crescenti all’avvicinarsi degli esami.

Infine, i lavoratori possono iniziare a sistemarsi, che non significa necessariamente sposarsi o andare a convivere, quanto piuttosto trovare una dimensione che gli sia propria, un habitat in cui dettar legge su dove debba essere posizionato il comodino, la mensola o la cesta del gatto. Chi è fidanzato può fare, spesso in segreto e sottotraccia, progetti per il futuro più prossimo.

In comune resta però tantissimo. L’impegno, i sacrifici e la soddisfazione personale/professionale per i successi in qualsiasi campo, la volontà e il sogno di riuscire a imprimere un cambiamento positivo, anche piccolo, al mondo che riceviamo in eredità dai nostri genitori.

Giovani lavoratori e giovani studenti: l’erba del vicino è sempre più verde?
   
Giulia Bianconi

Perugina doc, studia Relazioni Internazionali, collabora per la cronaca di Perugia con il Corriere dell'Umbria e sogna di diventare, un giorno indefinito, giornalista.