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Mars One è la missione umana per colonizzare Marte

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Mars One è la missione umana per colonizzare Marte

Pietro Aliprandi è l’unico italiano che a questa missione potrebbe prendere parte

25enne di Conegliano Veneto, studente di medicina all’Università di Trieste, appassionato da sempre di fantascienza e astronomia, Pietro è il solo italiano rimasto a competere per le selezioni finali. L’obiettivo è divenire un cittadino permanente del pianeta rosso: infatti, per ora, questa missione in bilico tra progresso scientifico e reality show, dato che i diritti televisivi serviranno per coprire i costi del viaggio di andata, pari a circa 6 miliardi di dollari, non prevede il biglietto di ritorno: mancano soldi e tecnologia per organizzare il rientro. La partenza è prevista per il 2024, con arrivo su Marte nel 2025. Un numero pari di uomini e donne che saranno anche selezionati in base alla possibilità di massimizzare l’accoppiamento per popolare il pianeta. Nuovi gruppi arriveranno ogni due anni. Il progetto, che è al centro di opinioni contrastanti, tra cui quella del Massachusetts Institute of Technology, nel frattempo va avanti, e il nostro compatriota ci racconta qualcosa in più.

Pietro in cosa sono consistite le selezioni? Con che spirito le hai affrontate?

Le selezioni finora affrontate hanno richiesto, nel primo round, di inviare un filmato di 60 secondi per presentarsi. A questo abbiamo allegato la compilazione di un questionario a domande aperte. Di 202.586 candidati, in 1.058 siamo stati ritenuti idonei a partecipare al secondo round. Abbiamo proseguito con una visita medica preliminare, che ci ha ridotti a 660. Alla fine dell'anno scorso abbiamo avuto un colloquio con il Dr. Norbert Kraft, capo medico di Mars One e responsabile delle selezioni. Solo 100, dei quali io sono l'unico italiano, hanno fatto la giusta impressione a Kraft e inizieranno la prima fase di addestramento. Penso di essere arrivato fino a questo punto grazie alla forte motivazione, e all'aver preso con la massima serietà le varie prove fin dall'inizio.

La prossima fase, ora che sei tra i 100 finalisti, quale sarà?

Inizieremo l'addestramento e ci sottoporremo a una breve simulazione. Verranno selezionati non più di 60 elementi che dimostreranno le migliori capacità di collaborazione all'interno del proprio gruppo.

Che rapporto riesci ad avere con la tua realtà quotidiana, pensando a una probabile partenza senza biglietto di ritorno? 

Continuo a vivere la mia vita, faccio progetti per il futuro. Anche se sono a un passo dal traguardo, questa non è una banale corsa campestre, e devo avere un piano B. Naturalmente, se supererò le prossime selezioni quest'estate, diventerò un dipendente a tempo pieno di Mars One, e allora sì, mi dedicherò al 100% su questo obiettivo.

La missione è sicuramente utile alla scienza, ma non credi che ci sia anche molto vanto personale?

Anche il più puro degli scienziati pensa al Nobel. Ma se fosse solo per la fama, credo che chiunque sceglierebbe una strada più semplice, non una che lo porterebbe a passare il resto dei suoi giorni in un deserto di sabbia a -62°.

La cosa che più ti dispiace lasciare e quella da cui non vedi l'ora di allontanarti?

L'unica cosa che mai e poi mai potremo riprodurre su Marte saranno le capitali europee. E la cosa che spero di rivedere il più tardi possibile sono gli estremisti, le persone che in virtù di un ideale approssimato fanno del male a sé stesse e agli altri.

Le persone che hai attorno come vivono questa tua esperienza?

I miei amici e i miei parenti sono fieri di me; sanno che significherà una separazione forse per sempre, sanno anche che questo è sempre stato il mio sogno, e che non potrebbero farmi regalo più bello se non supportarmi nel realizzarlo.

Il sogno che hai da quando sogni?

"This is captain Aliprandi to mission control. The Dragon has landed. Repeat: the Dragon has landed. Over."
Mars One è la missione umana per colonizzare Marte
   
Pubblicato in Attualità