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Alessandra Cristiani danza, ancora, a Foligno

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Alessandra Cristiani danza, ancora, a Foligno

Lo spettacolo “A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?”, domenica 26 marzo all'ex chiesa di Santa Caterina

Dopo aver inaugurato con ‘Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia’ Performing Santa Caterina, rassegna internazionale di arti performative, la danzatrice e coreografa Alessandra Cristiani, domenica 26 marzo, alle ore 21, presso l’ex chiesa di Santa Caterina di Foligno, presenta al pubblico, in forma di prova aperta, “A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?”, nuova creazione nata dalla residenza dell’artista.
Fonte di ispirazione e riflessione i testi poetici del poeta e attore Marcello Sambati tratti in particolare dal libro Esitazioni e Tenebre, trascrizione di una trilogia teatrale. Alcuni versi poetici, per la loro efficacia visiva ed evocativa, verranno considerati immagini di danza da esplorare secondo la metodologia del Buto Blanc, che origina dal danzatore giapponese Masaki Iwana.
"Ogni creazione è un nuovo inizio – scrive la danzatrice - un nuovo sentore delle cose del mondo e che in realtà ci sfuggono e per questa loro fuga ci muovono, ci interrogano, ci scuotono terribilmente. Ci muoviamo per risolvere o viverci un’oscurità d’animo, uno stato del corpo precario. Questa epoca ci regala le sue inquietudini, cecità di senso, accensioni, visioni. Mi ritrovo al limite della loro percezione come in un tempo saturo, in uno spazio pieno. A chi rivolgere la traduzione di un tale stato del corpo, di questo sguardo, questo timido affacciarsi con pudore e ferocia che un atto corporeo comporta? Dal corpo desidero parlare, catturandone i segnali che la pratica performativa della Butoh Dance mi ha insegnato a intercettare. Del corpo desidero parlare, della sue ottusità, dei suoi sogni, dei suoi paesaggi intimi, delle sue tane e difese, delle sue intuizioni, masticazioni e desolazioni del reale, dei suoi rigurgiti visivi. Di come il corpo si lascia guardare e di come non è più guardato, attraverso un processo di propria e intima immaginazione".
La musica è creata da Claudio Moneta mentre una parte della realizzazione musicale sarà elaborata con materiali vocali e sonori dello stesso Sambati. L’arte della luce è di competenza di Gianni Staropoli mentre l’azione data a Sabrina Cristiani si tradurrà in presenze minimali, indecifrabili. Al progetto collabora anche il fotografo Daniele Vita.
Alessandra Cristiani, performer e danzatrice, dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Buto. Riceve il Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, regia Sara Masi, 1997. Crea e dirige con la compagnia Lios la Rassegna Internazionale di Danza Buto Trasform’azioni. Con il progetto La fisica dell’anima. Francesca Stern Woodman vince il sostegno Scenari Indipendenti 2008. Per il biennio 2011-13 è coreografa in residenza per l’Accademia Filarmonica di Roma inserendo performance in natura nel Festival Internazionale della Danza 2013. Lavora come solista e stabilmente nella compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli presentandone i lavori in Italia, Polonia, Bosnia, Francia, Stati Uniti. Tiene cicli di laboratorio sulla danza performativa. Lavora tra gli altri con Marcello Sambati, Fabrizio Crisafulli, Roberto Latini, Massimiliano Civica, Alessandro Serra, Daria Deflorian.
Performing Santa Caterina è un progetto a cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae, nell'ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche Foligno InContemporanea, sostenuto da Comune di Foligno, Regione Umbria e MiBact.

 

Alessandra Cristiani danza, ancora, a Foligno