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Milano in tre ore? Possibile con il Frecciargento

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Milano in tre ore? Possibile con il Frecciargento
Una soluzione concreta che toglierebbe l'Umbria dal suo cronico isolamento

Se vi dicessimo che raggiungere Milano dalla stazione di Fontivegge, senza mai cambiare treno, è possibile in tre ore voi cosa pensereste? Alcuni, probabilmente, penserebbero ad uno scherzo, altri si chiederebbero perché, se è davvero possibile, non è stata ancora avviata questa modifica alla viabilità. Lo studio di un’alternativa, che permetta di essere a Milano Centrale da Perugia in tre ore circa, è opera dei due architetti Stefano Chiocchini e Luigi Fressoia che propongono come soluzione l’utilizzo del Frecciargento, razionalizzando nel migliore dei modi il sistema Alta Velocità facendo passare ogni giorno per l’Umbria (da Orte a Terni, Spoleto, Foligno, Assisi, Perugia, Trasimeno e infine di nuovo la linea veloce ad Arezzo) almeno otto treni della relazione Milano-Bologna-Napoli/Sud, quattro in direzione nord e quattro in direzione sud, per iniziare.

LA PROPOSTA Gli architetti hanno proposto due tipi di Frecciargento. Il primo è il Tacito, l’attuale treno giornaliero Terni-Milano che se funziona ora con quasi sei ore per Milano, può funziona- re ancora meglio in tre ore. La seconda proposta è quella di sperimentare due/tre coppie di Freccia, tra le 96 impegnate ogni giorno della tratta Roma-Firenze, che deviano per l’Umbria da Orte (Terni-Spoleto-Foligno-As- sisi-Perugia) e ad Arezzo si reimmettono nella linea Alta Velocità e viceversa. L’idea, ovviamente, è quella di aumentare le coppie se il tutto funziona bene, diminuirle se risultano troppe. A questo punto ci si domanda se l’Umbria riuscirà a sostenere i costi dei Frecciargento. La risposta, anche in questo caso, è duplice. Per quel che riguarda il Tacito, infatti, non si può non pensare che l’utenza attuale non aumenterà. Per il resto, l’Umbria è favorita dalla sua centralità che ha i suoi naturali capolinea a Napoli e a Milano.  “Gli attuali treni regionali veloci (di collegamento dell’Umbria con Firenze e Roma, rispettivamente fino a Terontola e Orte) – dice Luigi Fressoia – costano alle casse pubbliche oltre 50mila euro al giorno, creando un deficit netto di incassi, di cui 29.000 euro ricadono proprio sulle spalle della Regione Umbria. Le nostre due/tre coppie di Freccia Napoli – Milano passanti per l’Umbria, anche qualora non in attivo, costerebbero comunque alle casse pubbliche enormemente meno degli attuali 50.000 euro”.

PERCHÉ IL FRECCIARGENTO? Il Frecciargento è un treno ad Alta Velocità che raggiunge i 250km/h, inferiore al Frecciarossa che raggiunge i 300km/h, però a differenza di quest’ultimo può percorrere le linee convenzionali a velocità più sostenute di un treno normale, grazie alla capacità tecnica di inclinarsi in curva similmente ad una motocicletta, quindi molto adatto per le ferrovie storiche dell’Umbria piuttosto tortuose. “Va ricordato – spiega l’architetto – che a Trenitalia farebbe assai comodo intercettare l’utenza umbra, in verità ci ha già provato con le fermate a Chiusi e Arezzo dei Frecciarossa, ma le ha dovute sopprimere perché gli umbri, una volta presa l’automobile, arrivano a Firenze (o a Orte in direzione sud) dove di Freccia ne trovano decine. Ovvio che i pochi Freccia passanti per l’Umbria, da noi auspicati, potranno avere prezzi più bassi, così che, anche chi parte da Napoli in direzione Milano, potrebbe ben preferire di passare per l’Umbria a fronte di un biglietto che, per esempio, costasse 20 euro in meno. In ogni caso l’esperienza delle fermate già fallite su Chiusi e Arezzo, dimostra in modo inequivoco che la nuova stazione Media Etruria è del tutto inutile, una cattedrale nel deserto, solo un pretesto per far girare i soldi dei cantieri edili, come al solito”.

COS’È LA STAZIONE MEDIA ETRURIA La proposta (che arriva dalla presidente Marini e dall’assessore Rometti ndr.) è quella di realizzare a dieci chilometri da Arezzo, in frazione Rigutino, una stazione denominata Media Etruria per la fermata di alcuni treni ad Alta Velocità Frecciarossa e Frecciargento a servizio dell’Umbria. “La stazione Media Etruria – continua Fressoia – anche se accattivante ha in sé una serie di insensatezze e conseguenze negative per l’Umbria. In so- stanza si vorrebbe che gli umbri scendano dai loro treni “antichi” a Rigutino invece che a Terontola e là aspettassero i Freccia. A Rigutino fermerebbero non più di 12 treni ad Alta Velocità al giorno a fronte dei 188 treni veloci che attualmente percorrono ogni giorno la tratta Bologna – Roma. Soprattutto Rigutino è a 85 chilometri da Perugia, via autostrada, e a 70 minuti di treno”. 
Non sarebbe più efficiente, a questo punto, avere un treno che raggiunga direttamente Firenze (e Roma dall’altro lato)?
“Qualora si ritenesse che gli utenti umbri sono pochi e non giustificano un Freccia – continua Fressoia – si potrebbe ugualmente razionalizzare nel migliore dei modi il sistema Alta Velocità facendo passare ogni giorno per l’Umbria alme- no otto treni Alta Velocità della relazione Milano-Bologna-Napoli/Sud. Con tali treni veloci per l’Umbria, un napoletano raggiungerebbe Milano con un’ora e mezza in più, però raggiungerebbe direttamente le città dell’Umbria dove molti campani e meridionali risiedono; e in ogni caso Freccia o Italo possono rendere ulteriormente allettanti i treni via Umbria mediante sconti sul prezzo o cose simili che sono la norma nel mercato dei servizi ferroviari”.
La cosa più importante da tenere a mente, a questo punto, è che un treno veloce, che parte dall’Umbria oppure passa per l’Umbria, si potrebbe organizzare anche subito poiché bastano le infra- strutture ferroviarie esistenti, e così essere a Milano (da Perugia) in tre ore e cinque minuti, o a Napoli in meno di tre ore.  “Insomma la Media Etruria – continua – potrebbe benissimo non servirci proprio a niente. Perfino l’aeroporto di S. Egidio l’ha capito e il suo forte non è più la tratta per Milano dove il Frecciargento è competitivo con l’aereo, bensì le rotte internazionali, oltre a Sicilia e Sardegna”. Vero è che da Chiusi è possibile arrivare a Milano in circa due ore, va considerato però il tempo necessario per arrivar- ci e l’impossibilità, da Perugia, di andare in treno. Solo auto, dunque, via Città della Pieve (52 chilometri circa ndr.) e parcheggio per un totale di un’ora di tempo. “Quindi con la Media Etruria non c’è alcun risparmio, bensì un allungamento dei tempi rispetto alle tre ore da Fontivegge a Milano che proponiamo noi tramite il Freccia Argento e senza spendere un euro per fantomatiche nuove stazioni”. 

CONCLUSIONI Se si digita “Frecciarossa Firenze-Milano” su Google si troverà che il tempo necessario è 1 ora e 40 minuti. Da Perugia a Firenze è possibile arrivare in 1 ora e 15 minuti qualora si voglia andare diretti senza fermate, al massimo quella di Arezzo. Il totale è meno di tre ore. Inoltre il Frecciarossa e Frecciargento già passano nella nostra linea Foligno-Terontola tutte le volte che sulla linea veloce Firenze-Roma c’è un intoppo. Insomma andare in tre ore a Milano con Freccia, senza cambiare mai mezzo, è ben possibile, smettendola di mandare gli umbri a prendere “i treni buoni”altrove, che sia Terontola, Arezzo o Rigutino, ma iniziando a sfruttare la centralità dell’Umbria e il fatto che non c’è nulla di più sensato che i treni nord-sud l’attraversi, così come Ancona gode dei Frecciarossa e Argento tra la Puglia e Milano. Lecito chiedersi, a questo punto, come mai perché questa proposta non venga presa in considerazione da chi di dovere. Sembra quasi che l’isolamento in cui l’Umbria versa serva a qualcuno. Magari per chiedere, reclamare e ottenere costantemente finanziamenti per progetti e opere varie che però, fino ad oggi, ancora non hanno risolto alcun problema. Nemmeno con un nome alti- sonante e azzeccato come può essere quello di Media Etruria.

COS’È UN “FRECCIARGENTO” Un “Frecciargento” è un treno ad Alta Velocità che raggiunge i km250/h, inferiore al Frecciarossa che raggiunge i 300km/h, però a differenza di quest’ultimo può percorrere le linee convenzionali a velocità più sostenute di un treno normale, grazie alla capacità tecnica di inclinarsi in curva similmente a una motocicletta (tecnicamente chiamato treno di rango P, dove p sta per “Pendolino” o treno “Tilting”), quindi molto adatto per le ferrovie storiche dell’Umbria piuttosto tortuose.


FAVOREVOLI E CONTRARI

Considerando che il progetto del Frecciargento potrebbe essere disponibile nell’immediato, previa richiesta formale a Trenitalia, c’è da chiedersi perché non attivarsi subito a livello amministrativo per “avvicinare” Milano e Perugia. Purtroppo la realtà è complessa. La Regione sembrerebbe puntare sulla stazione Alta Velocità Media Etruria e, pur non sbottandosi troppo, l’assessore Rometti fa capire di essere contrario al Frecciargento. Il candidato governatore Claudio Ricci non fa invece mistero di essere favorevolissimo al Frecciargento, tanto da lasciar intuire che in caso di elezione sarà cosa fatta. Molto dipende anche dalla volontà del Comune di Perugia. Il sindaco Romizi non si è ancora pronunciato: prima di esprimersi vuole studiare a fondo il progetto. Voci di corridoio danno invece per contrario al progetto il dirigente alla mobilità Leonardo Naldini, quello delle telecamere in centro, della ZTL chiusa e delle discutibili politiche degli assessorati Chianella e Ciccone.


Leggi anche l'articolo di Jacopo Cossater La Medioetruria e la mobilità in Umbria tra presente e futuro

 

 

 

 

 

 

 

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