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Luci ed ombre del Superbonus In evidenza

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L’ENEA ha pubblicato le statistiche nazionali sull’utilizzo del Superbonus 110% per il risparmio energetico: al 30 settembre 2021 erano in corso 46.195 interventi edilizi incentivati per circa 7,5 miliardi di investimenti che porteranno a detrazioni per oltre 8 miliardi.

di Francesco Asdrubali // Professore ordinario di Fisica Tecnica Ambientale · Università degli Studi Roma Tre

Si tratta di un risultato molto significativo, sospinto dalle novità introdotte dal Decreto Semplificazioni, se si pensa che a maggio 2021 i cantieri avviati per i lavori agevolati dal Superbonus erano solo 14.450, per un importo lavori pari a 1,66 miliardi.

Analizzando i dati in dettaglio, a trainare sono principalmente i condomini con un investimento medio di oltre 557 mila euro contro il 93 mila euro di quelli effettuati nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Il rapporto ENEA riporta anche i dati delle singole regioni, con in testa la Lombardia, con 1.127 milioni autorizzati e 806,8 realizzati, a seguire il Lazio con rispettivamente 746,5 e 480,2 milioni e al terzo posto il Veneto con 731,5 e 536,8 milioni. L’Umbria si attesta a 112 milioni autorizzati e 84 realizzati.

Come è noto, l’applicazione del Superbonus presenta alcune criticità: sia i progettisti che le imprese edili non riescono a soddisfare la richiesta degli utenti, c’è difficoltà a reperire i ponteggi e i materiali da costruzione, i prezzi di questi ultimi sono cresciuti significativamente. Il fatto che il Superbonus sia stato concesso per un periodo così limitato (fino alla fine del 2022, con proroga a tutto il 2023 per i condomini) ha creato delle distorsioni del mercato.

Altre criticità sono l’incertezza sulle decisioni normative e le relative interpretazioni e l’inadeguatezza delle informazioni a disposizione degli operatori, che hanno ostacolato il diffondersi iniziale del Superbonus e che rischiano di inasprire ulteriormente le iniquità territoriali. Attualmente, infatti, gli interventi si stanno concentrando in regioni più pronte a gestire a livello amministrativo e realizzativo le complessa procedura del Superbonus.

Anche se è presto per delineare un primo bilancio, gli effetti saranno significativi e duraturi. Basti pensare che il ben noto salto di due classi energetiche previsto dall’ecobonus comporta una grande riduzione del fabbisogno di energia primaria di un edificio: ad esempio dai 250 kWh al m2 e all’anno di un edificio in classe G (valore tipico per l’edilizia degli anni ‘60) ai circa 100 kWh al m2 e all’anno (valore tipico della classe E).

Oltre ai benefici energetici, vanno sottolineati quelli in termini di comfort termico e acustico, considerato che un intervento molto diffuso è la sostituzione degli infissi. Sono molto importanti anche i benefici in termini culturali, i cittadini sono sempre più informati e consapevoli, e questo guiderà le scelte future di acquisto, ristrutturazione e gestione degli immobili.

Il cammino da compiere è tuttavia lungo e la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio edilizio nazionale potrà avvenire solo con incentivi strutturali e non temporanei.