Riti ed evasioni In evidenza
Chiave di G è la rubrica di Giorgia Bazzanti in collaborazione con il G StudioLab, vocal studio di cui è direttrice didattica e vocal coach. Una playlist di sette canzoni al mese scelte da insegnante e allievi per un piccolo viaggio tra voci, generi e stili diversi. Buon ascolto!
1) “Tradizione E Tradimento”, Niccolò Fabi
Emanciparsi dagli schemi, con indipendenza e libertà. Trarre forza da ciò che ci è stato insegnato e consegnato per poi tradire quello stesso percorso per sperimentare strade inesplorate. Rispettandosi e riconoscendosi, tra ali e radici.
2) “Cuori d’artificio”, Levante
Cercare e muoversi tra emozioni e sensazioni già provate. Ma il vero miracolo è tornare a sentire qualcosa di nuovo e totalizzante. Il suo effetto e il suo contrario. Neve e fuoco. Riuscire a stare fuori e andare lontano, senza muoversi dal centro.
3) “Signorina Mani Avanti”, Manuel Agnelli
Tradizione e rivoluzione. Liberarsi dalle aspettative e dalle gabbie personali, tra sonorità che si fanno tribali e che ci guidano verso un nuovo essere. Ciò che siamo e ciò che siamo stati convivono tra passato, presente e futuro. Staccarsi da terra per esplodere come stelle, accogliendo conquiste e delusioni.
4) “NEON – Le Ali”, Marracash feat. Elisa
Confondersi tra illusioni e luci artificiali anche quando dentro si avverte paura, solitudine e sofferenza. Ma il buio ci parla sempre. Da lì uno squarcio di luce arriva a salvarci, oltre le stanze, le feste e i volti di chi non sa guardare.
5) “Spectrum”, Florence + The Machine
Splendere senza paura, tra atmosfere dense e variegate, mistiche e sognanti, rosse e tenebrose. Una catarsi che ci accompagna tra luci d’angelo e fiamme infernali, a tratti stregate. Un’eco avvolgente e sfolgorante di voci che ci richiamano indietro e che ci spingono avanti.
6) “Hyper-ballad”, Björk
L’enigma. Tra certezze quotidiane e precarietà esistenziali. Impulsi e desideri d’evasione. Il valore di ciò che si possiede. Il valore di ciò che si perde. Una ricerca che viaggia tra la sicurezza e il sollievo dell’approdo e dinamiche sempre pronte a spiazzarci, tra pulsioni distruttive e salvifiche.
7) “Ritual spirit”, Massive Attack & Azekel
Un’ipnosi danzante tra luci ed ombre che evocano inquietudini e rinascite. Un ballo rituale, intimo e sinuoso. Un incantesimo dannato, tra fuoco e tempesta.