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Montefalco Doc: cambiano le regole In evidenza

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Montefalco Doc: cambiano le regole
Imbottigliamento in zona e riduzione uvaggi

Cambiano le regole per produrre vino con l’etichetta Montefalco Doc. Le novità sono state introdotte nel disciplinare dal Consorzio tutela dei vini di Montefalco che, nei giorni scorsi, ha anche confermato per il secondo mandato il presidente Amilcare Pambuffetti.

In particolare si chiede innanzitutto di effettuare per intero la produzione sul territorio: non solo la vinificazione e l’invecchiamento quindi, ma anche l’imbottigliamento dei vini deve avvenire nel Comune di Montefalco e in parte in quelli di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria.

Ulteriore prescrizione riguarda la composizione degli uvaggi che passano dai tre obbligatori a due: non più per forza Sangiovese (dal 60 al 70%), Sagrantino (dal 10 al 15%) e altre uve autorizzate (15-30%), ma si dà anche la possibilità di non utilizzare un terzo vitigno e di usare Sangiovese (dal 60 all’80%) e Sagrantino (dal 10 al 25%).

Inoltre entra a far parte dei vini della pregiata Doc Montefalco anche il Grechetto. Tutte queste novità sono state introdotte dal nuovo Cda, con al timone appunto Pambuffetti fino al 2017 e che è composto da Filippo Antonelli, Paolo Bartoloni, Marco Caprai, Corrado Dal Piaz, Giampaolo Farchioni, Peter Robert Heilbron, Alessandro Meniconi, Lamberto Spacchetti, Giampaolo Tabarrini e Vincenzo Tassinari.