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#Piùmusicalive: spazi, cultura, città

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#Piùmusicalive: spazi, cultura, città

Da una proposta dell’architetto Stefano Boeri, un progetto di semplificazione burocratica e fiscale per liberare energie creative in città

 

PM ne parla con Tommaso Sacchi, manager del Comune di Firenze e con Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e testimonial di #piùmusicalive

Dopo l’invito a tutti i sindaci italiani lanciato proprio da Perugia in occasione di IMMaginario Festival, lo scorso novembre, vogliamo riportare l’attenzione sul progetto #piùmusicalive: spazi, cultura, città, che invita i comuni a semplificare la burocrazia –e quindi, a ridurre i costi e i tempi- per le imprese musicali, quale premessa di sviluppo e riqualificazione delle aree urbane.

Ne parliamo con Tommaso Sacchi, manager dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, capofila dell’iniziativa che vede Manuel Agnelli, fondatore e leader del gruppo rock Afterhours in qualità di testimonial.

Tommaso, che cos’è #piùmusicalive in concreto?

#piùmusicalive: spazi, cultura, città, ricordiamolo, è l’iniziativa creata dall’architetto Stefano Boeri, quando, qualche anno fa dalle pagine del Corriere della Sera, scrisse all’allora Ministro della Cultura Bray affinchè anche in Italia si potesse procedere ad una riduzione delle pratiche e, quindi dei tempi e dei costi burocratici, per liberare energie creative nelle arti performative. Il Ministro accolse allora la proposta di Boeri inserendola poi nel cosiddetto Decreto Valori Culturali. Ma, come spesso accade, c’è stato poi un problema di attuazione della norma in capo ai comuni, incaricati di svolgere la parte burocratica per l’apertura di attività artistiche in locali pubblici. La costituzione, dunque, di una rete di Comuni potrebbe essere lo strumento per rafforzare e legittimare i singoli enti locali e favorire, così, l’attuazione pratica della legge.

Quali sono i comuni che hanno aderito a #piùmusicalive?

Dopo che a Firenze è partita l’esperienza pilota con la stesura del modello di autocertificazione per gli spettacoli di produzione culturale da parte degli uffici della Cultura, al posto di tutta la trafila di permessi normalmente necessari, molti altri sindaci hanno scritto per poter attuare la medesima politica di facilitazione. Fin da subito, hanno aderito al progetto Milano, Vercelli, L’Aquila, Bari, Rimini, Prato, Firenze, Sesto San Giovanni, più un insieme di altri piccoli comuni dell’hinterland Milanese. Il 20 febbraio si è tenuto a Firenze il Summit dei sindaci per la musica dal vivo a cui hanno partecipato anche i sindaci di Grosseto, che ha già approvato in Giunta, la procedura per la semplificazione burocratica, Siena, Torino, Faenza, dei comuni della cinta metropolitana di Firenze. In tutto 35 comuni da tutta Italia, più o meno grandi, che hanno la stessa, forte necessità di riqualificazione degli spazi urbani per i giovani. Posso solo aggiungere, per dare un’idea più concreta, che in Inghilterra un progetto analogo, nato a seguito del Live Music Act del Governo Cameron, ha favorito la nascita e lo sviluppo di circa 20mila aziende che hanno prodotto eventi culturali, creando, a loro volta, un indotto non indifferente.

Che cosa si possono attendere le piccole aziende di produzione culturale dal progetto?

Con #piùmusicalive abbiamo lavorato al fine di snellire quanto di competenza amministrativa, ma, per esempio, non abbiamo toccato minimamente tutto ciò che rientra nel diritto d’autore che spetta alla Siae, che è stata coinvolta nelle fasi iniziali del progetto e ha partecipato all’incontro del 20 febbraio scorso, così come le associazioni di categoria del settore musicale. Secondo me, ma questo al momento è solo il mio parere personale e la mia speranza, sarebbe opportuno in un prossimo futuro che anche in termini di Diritto d’autore ci possano essere delle aperture in tal senso per favorire la semplificazione e un abbassamento dei costi. Al momento, cerchiamo di allargare sempre di più il numero dei comuni e di coinvolgere anche gli operatori e la società civile, portando a conoscenza di tutti il progetto. A tal proposito abbiamo in programma anche un Forum nazionale sulla musiva e le arti dal vivo, tra operatori, imprenditori e artisti –da tenersi sempre a Firenze in una data da concordare- che possa essere un proficuo momento di scambio aperto a tutti.

“L’idea –precisa Manuel Agnelli, musicista, fondatore del gruppo rock Afterhours, che in questo progetto si sta impegnando in prima persona- è, quindi, di costituire fin da subito una rete di città che si impegnano a facilitare le attività imprenditoriali in questo campo in modo da favorire lo sviluppo di una filiera locale ben individuabile che tocca il settore turistico, enogastronomico, immobiliare nell’ottica di una riqualificazione urbana, come è stato fatto anche in molte città straniere da Londra a New York. La rete –conclude Agnelli- serve a promuovere e informare, ma anche a legittimare i Comuni stessi che ne fanno parte a utilizzare gli strumenti già in loro possesso per la semplificazione. Una volta che l’attuazione del decreto è avviata e radicata nel territorio si potrà passare a farne una vera e propria proposta di legge, ma intanto per gli operatori è fondamentale che si cominci a lavorare concretamente.”

#Piùmusicalive: spazi, cultura, città
   
Maria Luisa Lucchesi

Fondamentalmente sono una Ex. Almeno da quando ho capito che quello che ero mi tratteneva dall'essere quello che davvero sono e ho smesso di fare un sacco di cose che non mi piacevano. Così mi sono guadagnata un’imperdibile seconda possibilità dalla Vita. Nel gruppo di PM sono la più anziana di età, ma l’ultima arrivata, con il ruolo di Responsabile dell’Ufficio Stampa e, quando capita, di giornalista di viaggi, gusto e cultura. Che cosa mi piace? Tante, troppe cose. Ve ne dico una sola… Il mio lavoro!

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