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Venerdì diciassette In evidenza

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Venerdì diciassette
Una storia ordinaria di gente sfigata

“Raga che facciamo ora che siamo in vacanza?” tutte le grandi storie iniziano così, vero? Bene, dopo attentissimi studi e oculate osservazioni, io e il mio gruppo di amici decidiamo di passare un Giovedì alternativo, sì un Giovedì, che diventerà presto un Venerdì 17 qualunque.

La tappa designata della giornata è La Scarzuola, una fantomatica città ideale in cima ad un monte di quelli umbri che per arrivarci solo strada sterrata e polvere.

Ma noi siamo temerari e in cima al monte ci arriviamo con tutte le aspettative del caso. Ovviamente il posto è deserto e non c'è nemmeno il Wi-Fi, ma cosa siamo nel Medioevo?

Ci facciamo aprire la porta del monastero tirando una corda per suonare il campanello, com'era consuetudine quando ero giovane. Da questo momento iniziano una serie di sfortunate coincidenze. La Scarzuola è chiusa, niente visite di pomeriggio e ci lasciano fuori in mezzo al nulla. Tra grandi dubbi e momenti decisionali importanti, deliberiamo all'unanimità di andare a Orvieto a vedere il Duomo, giusto per dire di aver visto qualcosa. Dopo un'ora di viaggio, io e il mio gruppo di amici arriviamo nella ridente cittadina di Orvieto dove il sole splende e tutti sono felici. Raggiungiamo il fantomatico Duomo e un'altra sorpresa ci attende: tutta la facciata esibisce una fantastica impalcatura. E alla fine del Duomo vediamo... niente, non vediamo niente.

L'angoscia dell'incertezza ci colpisce di nuovo perché, arrivate le 18, non sappiamo se tornare a Perugia o rimanere a Orvieto per cena. Dopo attente considerazioni, decidiamo di tornare a Perugia a mangiare la pizza e lasciamo il compito di prenotare la pizzeria a Moreno. Pessima scelta.

Arriviamo a Perugia due ore dopo, ci fermiamo per recuperare tutti e... una sorpresa dal cielo. Un simpatico piccione di passaggio lascia un ricordo sul braccio di Irene.

Ma andiamo avanti perché il meglio deve ancora venire. Arrivati in pizzeria la nostra prenotazione, ovviamente, non risulta, ma per fortuna ci trovano un tavolo lo stesso. Moreno, il genio della serata, aveva cercato su Google “pizzeria Capri” e sì, aveva prenotato un tavolo. In Lombardia. Alla pizzeria Capri di Lecco.

La giornata sarà così fortunata da concludersi con il conto. Sbagliato. Con in più una pizza da 4 euro e 50 centesimi che nessuno di noi ha mangiato.

Il degno epilogo di un Venerdì 17, di Giovedì.    

Venerdì diciassette
   
Chiara Peccini

Classe 1990, bionda dal 2012, filosofa a tempo perso e blogger in erba. Alla costante ricerca del senso della vita, nel frattempo faccio cose e vedo gente.