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Il mondo della musica piange B.B.King In evidenza

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Il mondo della musica piange B.B.King

Il Re del Blues si è spento all'età di 89 anni a Las Vegas

“Goodbye everybody i believe this is the end I want you to tell my baby tell her please forgive me for my sins” - Three O’clock Blues

Molti hanno cercato di riprodurre la sua musica, nessuno vi è andato vicino. Il fatto è che King è riuscito a sviluppare uno stile che è solo suo, nel quale si fondono a meraviglia il blues urbano, lo swing del jazz, il mainstream, il pop, e con la sua inseparabile chitarra “Lucille”, una chitarra Gibson ES-355 nera, era famosa quasi quanto lui, è riuscito a rendere omogenee lo strumento e la voce, una è stata il prolungamento dell’altra.

Con più di 50 album alle spalle, nato nel 1925 nel profondo sud degli Stati Uniti in una piantagione di cotone vicino a Itta Benna, in Mississippi, dove inizialmente aveva lavorato in una fattoria prendendo però contemporaneamente le prime lezioni di musica in una scuola locale.

Lui stesso raccontava di quando, da ragazzo, veniva pagato 35 centesimi di dollaro ogni 10 libbre di cotone raccolto. Il suo primo contatto con la musica arrivò cantando nel coro gospel della sua chiesa e suonando agli angoli delle strade.

Nel 1943 si trasferì a Memphis, Tennessee, dove imparò a suonare la chitarra con il cugino Bukka White e a suonare dal vivo alla radio di Memphis. Qui cominciò a usare il nome “Beale Street Blues Boy”, abbreviato infine in “B.B”.

La considerazione che il mondo della musica aveva per lui è testimoniata anche solo dallo sterminato elenco di artisti che hanno voluto suonarci insieme o lo hanno voluto come ospite nei loro dischi: da Clapton, da Elton John a Luciano Pavarotti, da Jeff Beck a Van Morrison, fino a Phil Collins e Zucchero.

Alcuni suoi brani, come “The thrill is gone”, sono diventati del successi planetari. Gli U2 lo avevano voluto accanto sul palco per l'incisione della sua “When love comes to town”.

BB King è così amato, non è solo per la musica. Anche l’ uomo è notevole.

Personaggio autentico e del tutto spontaneo, attento ai valori della solidarietà, avendo dato, fra l’ altro, decine di concerti nelle prigioni.

Umbria Jazz ha avuto l’onore di averlo nel suo programma in diverse occasioni: 1982,1993, 2004, 2009, l'ultima nel 2011.

King incarna il vero spirito del blues. ‘’Per me il blues è lo specchio della vita e se sai esprimerlo con onestà’ riesci a comunicare con la gente di ogni fascia sociale e di ogni nazionalità, perché il blues è universale’’.

 

 

Pubblicato in PM TopNews