Fotinì Giustozzi, l'imprenditrice prestata alla politica che vuol far ripartire l'acropoli In evidenza
Fra progetti, desideri e anticipazioni...
Testo: Matteo Grandi
Brano: Hypnotized - Purple Disco Machine
Fotinì Giustozzi non ha bisogno di presentazioni. É persona molto nota in città e non soltanto per il suo percorso imprenditoriale che oggi la vede dirigere la storica concessionaria di famiglia, punto di riferimento per tutta la regione, che gestisce ben 4 marchi (Audi, Porsche, Volkswagen e Skoda). Fotinì è anche una brillante imprenditrice prestata alla politica che, dopo essere stata eletta in Consiglio Comunale nelle fila di Fratelli d’Italia, ha ricevuto dal Sindaco Romizi le mini-deleghe al Centro Storico e all’Art Bonus. Una missione vissuta a tutto tondo, sia per l’incarico politico che per la scelta di vita personale di residente e amante dell’Acropoli.
L’abbiamo incontrata per parlare di centro storico, fra propositi di rilancio, progetti imminenti e idee per il prossimo futuro.
Fotinì come stai vivendo il ruolo che ti è stato assegnato in relazione al Centro Storico?
Sto cercando con tutte le mie energie di trasmettere quell’amore e quel senso di appartenenza alla città a tutti i perugini che amano Perugia. Sto lavorando per far sì che tutti insieme si possa arrivare a dei progetti condivisi: sappiamo che quello che faremo non potrà mai piacere a tutti, ma dobbiamo essere capaci di coinvolgere la cittadinanza nel rilancio del centro.
Quali sono le novità e i progetti legati al centro storico da qui ai prossimi mesi? Sono uscite già un po’ di anticipazioni sui giornali. Vuoi raccontarci di più nel dettaglio?
A oggi ci sono tanti progetti sul tavolo; bisogna soltanto metterli in fila e lavorare sulla messa a terra, restituendo alla città tutto quello che è stato progettato in questi anni. Abbiamo cercato di dare un’identità, di far rivivere tanti contenitori con ambizioni che possono dare una svolta al nostro centro storico che per tanti anni è stato un po’ trascurato. Ma è un centro a cui non manca niente per rinascere perché i perugini lo amano.
In questa fase quanto è complessa la gestione della comunicazione?
Si tratta di un tema sempre molto caldo: tutto quello che viene fatto in centro storico, ha una cassa di risonanza enorme, nel bene e nel male, perché ogni scelta quando c’è di mezzo un patrimonio collettivo come l’Acropoli viene amplificata. Prendiamo il Natale appena trascorso: le luminarie di quest’anno, un progetto pulito e semplicissimo (che però era mancato l’anno scorso), sono servite a restituire un po’ di calore natalizio alla città, soprattutto in un periodo così difficile. Eppure ci sono state comunque delle polemiche. Pensare “non son queste le cose importanti” è legittimo, ma io credo che l’aspetto psicologico ed emotivo non si possa sottovalutare, perché abbiamo tutti bisogno di vedere il bello della nostra città e di esserne abbracciati.
Brano: Hypnotized - Purple Disco Machine
Fotinì Giustozzi non ha bisogno di presentazioni. É persona molto nota in città e non soltanto per il suo percorso imprenditoriale che oggi la vede dirigere la storica concessionaria di famiglia, punto di riferimento per tutta la regione, che gestisce ben 4 marchi (Audi, Porsche, Volkswagen e Skoda). Fotinì è anche una brillante imprenditrice prestata alla politica che, dopo essere stata eletta in Consiglio Comunale nelle fila di Fratelli d’Italia, ha ricevuto dal Sindaco Romizi le mini-deleghe al Centro Storico e all’Art Bonus. Una missione vissuta a tutto tondo, sia per l’incarico politico che per la scelta di vita personale di residente e amante dell’Acropoli.
L’abbiamo incontrata per parlare di centro storico, fra propositi di rilancio, progetti imminenti e idee per il prossimo futuro.
Fotinì come stai vivendo il ruolo che ti è stato assegnato in relazione al Centro Storico?
Sto cercando con tutte le mie energie di trasmettere quell’amore e quel senso di appartenenza alla città a tutti i perugini che amano Perugia. Sto lavorando per far sì che tutti insieme si possa arrivare a dei progetti condivisi: sappiamo che quello che faremo non potrà mai piacere a tutti, ma dobbiamo essere capaci di coinvolgere la cittadinanza nel rilancio del centro.
Quali sono le novità e i progetti legati al centro storico da qui ai prossimi mesi? Sono uscite già un po’ di anticipazioni sui giornali. Vuoi raccontarci di più nel dettaglio?
A oggi ci sono tanti progetti sul tavolo; bisogna soltanto metterli in fila e lavorare sulla messa a terra, restituendo alla città tutto quello che è stato progettato in questi anni. Abbiamo cercato di dare un’identità, di far rivivere tanti contenitori con ambizioni che possono dare una svolta al nostro centro storico che per tanti anni è stato un po’ trascurato. Ma è un centro a cui non manca niente per rinascere perché i perugini lo amano.
In questa fase quanto è complessa la gestione della comunicazione?
Si tratta di un tema sempre molto caldo: tutto quello che viene fatto in centro storico, ha una cassa di risonanza enorme, nel bene e nel male, perché ogni scelta quando c’è di mezzo un patrimonio collettivo come l’Acropoli viene amplificata. Prendiamo il Natale appena trascorso: le luminarie di quest’anno, un progetto pulito e semplicissimo (che però era mancato l’anno scorso), sono servite a restituire un po’ di calore natalizio alla città, soprattutto in un periodo così difficile. Eppure ci sono state comunque delle polemiche. Pensare “non son queste le cose importanti” è legittimo, ma io credo che l’aspetto psicologico ed emotivo non si possa sottovalutare, perché abbiamo tutti bisogno di vedere il bello della nostra città e di esserne abbracciati.