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Fantasma del Lago: gli avvistamenti a Sant'Arcangelo e le leggende umbre In evidenza

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Fantasma del Lago: gli avvistamenti a Sant'Arcangelo e le leggende umbre

Gli antichi castelli, le storie oscure, i misteri dell'Umbria

Per alcuni i fantasmi esistono, per altri no: l‘unica cosa che non muore mai, di sicuro, sono le storie spettrali, di strani avvistamenti, di incontri col paranormale.
Da un po’ di tempo, per esempio, a Sant’Arcangelo di Magione si parla di strani avvistamenti ne pressi della frana, una strana figura di una donna vestita di bianco.

Una ragazza della zona ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Al semaforo della frana di S. Arcangelo io e il mio ragazzo abbiamo intravisto una sagoma umana sul ciglio della strada, oltre il guardrail, immobile. Al momento non abbiamo realizzato la cosa e quindi siamo ripassati con la macchina e l’abbiamo fotografata. Volevamo avvicinarci ma avevamo un po’ paura… Era tardi, forse qualcun altro l’ha notata fateci sapere perché siamo molto curiosi”.

I più cinici parlano già del fantasma di Sant’Arcangelo che, come i vecchietti, passa il tempo ad osservare i lavori per la rimozione della frana, ma l’Umbria non è nuova a storie di questo tipo.
Questo avvistamento rinverdisce la tradizione dei misteri umbri, e noi di Piacere già una volta avevamo fatto una ricerca in merito.
Ecco le storie dei luoghi più spaventosi dell’Umbria.

IL MISTERO DEL LAGO AISO, BEVAGNA
Un piccolo, sinistro lago nella frazione di Capro, vicino Bevagna, lungo la Strada del Sagrantino, perfettamente circolare e stranamente profondo, nonostante le sue dimensioni.
La leggenda racconta della morte del malvagio Chiarò, un uomo molto avaro che abitava lì e un giorno sfidò la sorte trebbiando il suo grano nel giorno di Sant’Anna, infrangendo una tradizione secolare. La Provvidenza lo punì con un’ondata di piena che fece sprofondare lui e la sua casa in una profonda buca, dove oggi appunto c’è il Lago Aiso.

GLI SPETTRI DEL CASTELLO DI ROSCIANO, TORGIANO
Questa magnifica dimora medievale è teatro di tre storie e avvistamenti diversi: quello del nobile Tancredo, vissuto nel XIII secolo; dello ‘zio’, un frate benedettino che si mostra a chi vaga per i boschi; infine, della Dama della Torre, eternamente segregata nella sua stanza, in attesa del ritorno del suo amato dalle Crociate.
E come se non bastasse, le leggende narrano della presenza di un tesoro in oro massiccio, rappresentane una chioccia con sette pulcini, le cui ricerche finora sono state vane.

CERCHI NEL GRANO, SANT’EGIDIO
Nel giugno 2004, dopo una notte agitata da un violento temporale, in un campo d’orzo di fronte all’aeroporto di Sant’Egidio apparve un’ovale lungo 130 metri e largo 35, all’interno del quale gli esperti rinvennero tratti della scrittura cuneiforme di Assiri e Babilonesi.

L’ASSASSINO DI CASTEL D’ARNO, PIANELLO
Residenza del nobile Francesco Alfani, espulso nel 1586 da Perugia a causa dei suoi numerosi delitti, questo castello ha visto compiere le peggiori azioni criminali da parte di Francesco e dei suoi compagni: pare infatti che seppellissero persone ancora vive nel giardino, e le storie popolari a lungo hanno narrato di strane voci che provenivano dal parco, e chiedevano aiuto.

IL GIGANTE DEL CASTELLO DI BADIA, VALFABBRICA
Antichissimo maniero di cui non si sa molto, tranne che nella zona c’era anche un lebbrosario ricoperto con mucchi di terra e sassi, pare che durante lavori di ricostruzione sia stata scoperta, sotto il pavimento della cappella interna alle mura, una bara contenente i resti di un uomo alto due metri e mezzo, di cui nessuno sapeva nulla, e di cui è andata perduta ogni traccia.

IL PALAZZO ROSSO, CASA DEL DIAVOLO
Al centro del paese che porta questo suggestivo nome, c’è un palazzo rosso, dove si dice che una notte di tanto tempo fa s’intrattenne il Diavolo in persona, che quando ritorno all’Inferno aprì una buca profondissima, dalla quale alcuni abitanti giurano di aver sentito grida terribili e voci incomprensibili.

LA DAMA FANTASMA, NARNI
Nella suggestiva e imponente rocca albornoziana di Narni le leggende non mancano. Pare che in epoca tardo romana il comandante Vitellio dovette lasciare lì il suo esercito, e tornare a Roma per un’urgente questione familiare. Al suo ritorno, l’esercito era dimezzato, metà dei suoi uomini erano scomparsi, e nessuno capì mai cosa fosse successo.
Nelle sale della rocca, inoltre, ogni tanto viene avvistato il fantasma di una donna che indossa un lungo drappo colorato, forse l’anima tormentata di Giuli Farnese, amante del terribile Papa Alessandro Borgia.