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Mariano Di Vaio presenta Nohow In evidenza

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Mariano Di Vaio presenta Nohow

Il top influencer umbro lancia il suo e-commerce

Stamattina ho incontrato Mariano Di Vaio. Cioè, non l'ho incontrato per caso: ero all'inaugurazione del suo e-commerce, Nohow. Sì, perchè il fashion blogger umbro ha fortemente voluto avviare questa attività a casa sua, Perugia, e il taglio del nastro ufficiale, con la presenza del sindaco Andrea Romizi, è avvenuta alle 17 di oggi pomeriggio, 14 ottobre.




Mariano Di Vaio, 27 anni, top influencer della moda maschile, 8 milioni di follower sui social (5 milioni solo su Instagram), ha iniziato, come ci raccontava, per curiosità. Il suo, infatti, è il percorso in cui -almeno fino a un certo punto- molti ragazzi umbri e non solo della sua generazione si possono comodamente riconoscere: a diciott'anni parte per Londra per perfezionare l'inglese, con in mente un piano, quello di andare a studiare recitazione a New York. E ci riesce. Ed è proprio a New York che, osservando i suoi compagni cercare un appartamento su internet tra siti e blog, a Mariano viene l'idea di aprire un blog tutto suo, che tratti dei suoi due interessi principali: il cinema (rimasto poi in disparte) e la moda. Un progetto nato per gioco, insomma. Che, però, dopo soli quattro anni gli aveva già permesso di firmare a suo nome ben tre linee di moda.

La recitazione, a quel punto, è diventata più un hobby che tutt'ora coltiva volentieri.

Di recente, semplicemente cercando di rispondere ai bisogni di tanti suoi followers che giornalmente gli domandavano dove trovare i capi che gli vedevano indossare, ha deciso di trasformare il suo blog in uno 2.0, e così è nato Nohow.

Si tratta di un marchio che funziona, pensato in Umbria e rigorosamente made in Italy, che è espressione del gusto di Mariano e delle scelte che compie quotidianamente insieme con altri 11 ragazzi, rigorosamente under 30 e rigorosamente laureati a Perugia.

Nohow è già una realtà industriale, con un milione di follower distribuiti dagli Stati Uniti a tutta l'Europa fino al Brasile e all'Asia, e un fatturato in continua crescita che si è sviluppato in maniera straordinaria in pochi mesi, con i ritmi del web. Ma è pronta a crescere ancora. A breve Nohow si aprirà anche alla moda femminile e quando gli ho chiesto, poi, quali fossero i suoi progetti per il futuro, Di Vaio ha risposto che vorrebbe aprire dei punti vendita, iniziando proprio da Perugia.

L'inarrestabile fashion blogger e i suoi collaboratori possono già vantare un pop-up store alla Rinascente di Milano, una capsule collection con Messagerie, oltre a una posizione compresa tra i primi 7 mila siti più cliccati in Italia.



Ma Mariano Di Vaio non è solo questo, come ci si potrebbe aspettare. Io in primis, vedendolo sui social e sulle copertine, immaginavo di trovarmi davanti a un ragazzo pieno di sé, non posso negarlo. E a questo proposito, lui stesso mi ha detto di preferire i video alle foto nel proprio lavoro, proprio per la maggiore spontaneità che possono trasmettere. Ho scoperto, in effetti, una persona genuina ed estremamente solare, sorridente ed umile, e il clima disteso e confidenziale che si è instaurato da Nohow tra i collaboratori è palpabile.

Dicevo, Mariano Di Vaio non è solo questo: sposato da circa un anno con Eleonora Brunacci, anche lei attiva all'interno di Nohow, il top influencer tra circa un mese diventerà papà di un maschietto di cui, mi raccontava, la coppia ancora sta scegliendo il nome. Lui propone qualcosa che suoni un po' americano, lei è più tradizionalista. Comunque, gossip a parte, pare che le novità nella sua vita non manchino mai: ci ha infatti confidato, senza scendere troppo nel dettaglio, che da metà novembre potremo vederlo in tv, in un programma calibrato su di lui, e che circa quattro mesi fa ha preso parte ad una produzione di Hollywood per una comedy americana diretta da Peter Segal (“50 volte il primo bacio”).

Sembra una favola, e invece è tutto vero. La vita di Mariano Di Vaio (che in effetti è diventata anche un libro, “Mariano Di Vaio- My dream job”, Mondadori) è ricca di emozioni, viaggi e soddisfazioni. Ed è una bella storia da raccontare, soprattutto perchè il suo protagonista appartiene a una generazione che ora come ora non se la passa granchè bene per quanto riguarda le prospettive per il futuro. Eppure lui a 27 anni, con la giusta intuizione, la perseveranza e il necessario grado di fortuna, se la sta cavando egregiamente.