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Torna in uno dei Borghi più belli d’Italia il Corciano Festival

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Dal 5 al 20 agosto 2017 16 giornate tra musica, arte, teatro, letteratura, incontri e rievocazioni storiche
L’antico borgo di Corciano, selezionato tra I Borghi più belli d’Italia e riconosciuto come Destinazione Europea d’Eccellenza, ospiterà anche quest’anno il Corciano Festival/Agosto Corcianese, dal 5 al 20 agosto 2017.

Il Festival, organizzato e promosso dal Comune e dalla Pro Loco di Corciano, nel corso delle sue 16 giornate di programmazione diffonderà arte e cultura lungo le vie, nelle antiche piazze e attraverso gli scorci del suggestivo centro storico di Corciano. I numerosi eventi, dedicati ad arti visive, teatro, musica, letteratura, enogastronomia e rievocazioni storiche, rendono il Corciano Festival luogo privilegiato di quella commistione tra forme d’arte che, anno dopo anno, ha fatto della rassegna un interessante centro di produzione e sperimentazione artistica.





Dal teatro di Maurizio Schmidt che torna con Farneto Teatro a Corciano con uno spettacolo itinerante, creato ad hoc per il Festival, tratto dalla tragicommedia di Shakespeare “Molto rumore per nulla”, alla sezione dedicata alla musica che proporrà un programma ricco ed eterogeneo, spaziando dal jazz alla musica contemporanea, passando per quella d’autore, e che vedrà alternarsi sul palco artisti affermati tra cui l’interprete Silvia Mezzanotte, l’attore teatrale, drammaturgo e cantante Moni Ovadia, Federico Mondelci sassofonista tra i più apprezzati interpreti a livello internazionale, e il giovane pianista jazz Manuel Magrini Premio Lelio Luttazzi 2017; a questi si affiancheranno giovani cantautori umbri emergenti, tra i quali l’”One Man Band” John Andrew Lunghi e il cantautore Giovanni Artegiani.

E ancora l’arte visiva con la grande mostra “LAUDA DUCEM ET PASTOREM” dedicata al principe della Chiesa e signore di Perugia Fulvio Della Corgna e, in esclusiva a Corciano, “Stigmăta - La Tradizione del Tatuaggio in Italia”, la prima mostra realizzata sulla storia del tatuaggio italiano, in un percorso tra sacro e profano.

Tanti i romanzieri e intellettuali italiani ospiti della sezione dedicata alla letteratura, tra cui il Premio Strega Antonio Pennacchi; Fabio Stassi con il suo ultimo libro “Angelica e le comete”; Alberto Rollo, finalista al Premio Strega 2017; Eugenio Raspi, finalista al Premio Calvino 2016. E ancora ci sarà Enrico Vaime, tra i massimi autori radiofonici e televisivi degli ultimi cinquant’anni, al Festival insieme allo scrittore bolognese Gianluca Morozzi per un omaggio all’artista Paolo Villaggio.

Ospite d’eccezione Stefano Callegaro, vincitore di Masterchef Italia 2015 che sarà il protagonista di tre serate con dei menù speciali ideati per il Festival, tra tradizione e sperimentazione.

Non mancheranno anche quest’anno le affascinanti rievocazioni storiche in costume, divertenti serate enogastronomiche per assaporare i prodotti del territorio e, per la prima volta quest’anno, il 1° Torneo di tamburini Città di Corciano “de baculo aureo”, che vedrà partecipare i gruppi provenienti da tutto il centro Italia.



IL PROGRAMMA DEL CORCIANO FESTIVAL 2017


SEZIONE ARTI VISIVE

“LAUDA DUCEM ET PASTOREM Fulvio della Corgna Principe della Chiesa e Signore di Perugia” a cura di Tiziana Biganti, Isabella Farinelli e Alessandra Tiroli, con la collaborazione di Alberto Maria Sartore e Mons. Fausto Sciurpa.

L’evento espositivo si pone a prosecuzione del progetto “ASCANIO DELLA CORGNA I TURCHI E LA BATTAGLIA DI LEPANTO”, realizzato lo scorso anno, che commemorava la figura del grande condottiero Ascanio della Corgna, fratello maggiore del clericus Fulvio, vescovo e cardinale di Perugia. Entrambi, con le loro azioni e il potere esercitato hanno avuto il merito di diffondere, ben oltre i confini reali dei domini familiari, imponenti novità artistiche, culturali, sociali, politiche e religiose.

Fulvio della Corgna, figura felicemente complessa, nacque a Perugia nel novembre 1517. Legato al fratello Ascanio da devozione e affetto, ne seguì le scelte politiche e diplomatiche, esponendosi per la sua salvezza a rischio di vendette e persecuzioni. L'elezione al pontificato dello zio -che segnò la fortuna dell’intera famiglia- portò Fulvio a ricoprire rapidamente importanti incarichi nell'amministrazione temporale e spirituale dello Stato pontificio. Lo svago delle belle arti fu coltivato da Fulvio per scopi assolutamente propagandistici e divenne emblema dello status quo e dell’immagine che egli, al pari di Ascanio, voleva diffondere come emanazione diretta del proprio pensiero politico. Fruire delle opere commissionate, influenzate da egli o a lui ispirate, significa calarsi all’interno di un’intensa pagina di storia.

L’evento espositivo, attraverso significativi e coevi apparati iconografici e documentari, prende in esame elementi imprescindibili dell’azione del prelato, quali i rapporti con le istituzioni, con il periodo storico, con i luoghi e con le genti. A completamento si propone un itinerario corcianese (chiesa di Santa Maria del Serraglio, Teatro della Filarmonica, chiesa di Sant’Agostino, Centro espositivo permanente sulla cultura medievale e rinascimentale, chiesa di Santa Maria Assunta, Museo della Pievania Giuseppe Laudati, Palazzo Comunale, quartiere corgnesco), e limitrofo (castello di Pieve del Vescovo e villa di Colle del Cardinale), dove sarà possibile approfondire aspetti significativi legati a Fulvio, alla famiglia della Corgna e al periodo storico. Per fruire al meglio di questo percorso saranno organizzate visite guidate.

I curatori mettono in luce gli aspetti più significativi delle azioni di Fulvio proponendo la disamina di una documentazione inedita e la rilettura di pagine iconografiche e documentarie già note, alla luce della consapevolezza della sua azione modernizzatrice e assolutamente avanguardistica.
Il progetto è in parte finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.


Dal 5 al 20 agosto, nelle Sale dell’Antico Mulino del Palazzo Comunale, “Stigmăta - La Tradizione del Tatuaggio in Italia” a cura di Luisa Gnecchi Ruscone, in collaborazione con il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” – Università di Torino e con il Museo Archeologico dell’Alto Adige.

Pensata in una versione ridotta rispetto al progetto originale -presentato per la prima volta dal 30 marzo al 30 aprile 2017 al Museo Medievale di Bologna- la mostra esporrà riproduzioni di reperti originali provenienti da vari musei italiani, più una collezione di oggetti, strumenti artigianali per il tatuaggio, provenienti da collezioni private. “Stigmăta” è rivolta a tutti e non solo a un pubblico di tatuatori e tatuati e vuole colmare la totale disinformazione sulle origini e la storia del tatuaggio nel mondo ma soprattutto nel nostro paese.

La storia del tatuaggio in Italia è infatti molto antica, in Italia infatti è stato ritrovato il più antico corpo mummificato su cui sono ben visibili 61 tatuaggi: La mostra infatti parte da Oetzi con due foto e un disegno dei suoi tatuaggi , seguono tavole di fotografie degli stampini (sec. XVI) e uno strumento usato per tatuare (sec. XIX) dei tatuaggi religiosi praticati fin dai tempi delle crociate (i crociati non potevano essere seppelliti in terra consacrata se non portavano su di se i simboli della propria fede religiosa, quindi si tatuavano tutti o quasi) e continuata fino a metà del secolo scorso presso il Santuario di Loreto. Il capitolo seguente riguarda il tatuaggio degli artigiani chiamati “Il segno di Caino”, (Dio pose un “Thao” sulla sua fronte) considerato il primo degli artigiani e il loro protettore e viene raccontato con la riproduzione di due stampe del XIX sec. che illustrano i tatuatori per strada e tavole dei simboli dei vari mestieri.

Strettamente legato al tatuaggio degli artigiani vi sono gli affreschi del “Cristo della domenica” che la chiesa fece dipingere in tutto il paese durante il medioevo per colpevolizzare i fedeli che la domenica non rispettavano il precetto del riposo domenicale, (in esposizione la fotografia di uno di questi affreschi).

L’ultimo capitolo riguarda il tatuaggio dei carcerati studiato dal Lombroso (a cavallo tra i secoli XIX e XX) raccontato attraverso le riproduzioni di 8 disegni d’epoca di questi tatuaggi (collezione Museo Lombroso) e loro significati, disegni di tatuaggi ricorrenti tra i detenuti (sec XIX e XX), una vetrinetta con strumenti artigianali provenienti dal carcere di San Vittore a Milano più altre 8 macchinette e attrezzature artigianali per tatuare del sec XX. Saranno proiettate una serie di fotografie di carcerati tatuati e di orci per l’acqua con incisi dai carcerati gli stessi disegni che poi si facevano tatuare della collezione Lombroso.

 

Oltre all’esposizione, nella serata di domenica 6 agosto l’Associazione Stigmăta, su invito e in collaborazione con l’associazione Pro loco Corcianese, presenterà due conferenze di approfondimento sulla cultura del tatuaggio italiano. La prima intitolata “La Tradizione del Tatuaggio in Italia”, presentata dalla curatrice Luisa Gnecchi Ruscone, sarà un’introduzione e un approfondimento legato all’esposizione in corso, nonché una possibilità di incontro con l’autrice italiana di maggior rilievo nell’ambito della cultura del tatuaggio.

L’autrice presenterà anche il catalogo legato alla mostra “Tattoo – La Storia e le Origini in Italia” pubblicato da Silvana Editoriale.

Il secondo intervento curato dall’Associazione Stigmăta, sarà la conferenza/incontro col pubblico di GianMaurizio Fercioni, dal titolo “Le Origini dei Tatuatori Italiani”. Tra i più importanti pionieri della storia del tatuaggio Italiano, GianMaurizio Fercioni è un’istituzione sia in patria che all’estero e il suo studio milanese Fercioni Tattoo Museum è il primo museo italiano dedicato al tatuaggio riconosciuto dalle istituzioni.

Le conferenze sono da anni ospitate all’Accademia di Brera, a testimonianza del patrimonio umanistico rappresentato dalla loro esperienza.

 

E ancora, dal 5 al 20 agosto nelle Sale del Chiostro del Palazzo Comunale, la Mostra-mercato Corciano Festival incontra i Presidi Slow Food e le eccellenze dell’Umbria. A cura di Associazione Turistica Pro Loco Corciano, Slow Food condotta del Trasimeno, GAL Media Valle del Tevere.



SEZIONE MUSICA

Il cartellone musicale della 53° edizione del Corciano Festival si apre con “Banda in Blue”: la sera del 5 agosto la Corciano Festival Orchestra inaugura la manifestazione con musiche di Leonard Bernstein, George Gershwin, Joseph Horowitz. Solista nella “Rhapsody in Blue” di Gershwin sarà il talentuoso, giovane pianista umbro Manuel Magrini. Diplomato al Conservatorio F. Morlacchi di Perugia, Magrini si interessa presto alla musica jazz che inizia a studiare e approfondire seguito da Ramberto Ciammarughi, collaborando con diverse formazioni e tenendo recital solistici sia in Italia che all’estero. Nel 2016 è uscito il suo primo Cd a piano solo “Unexpected” per l’etichetta Encore Jazz. Recentemente ha conquistato il Premio Lelio Luttazzi.

Silvia Mezzanotte, tra le migliori cantanti pop italiane, sarà la protagonista del concerto di martedì 8 agosto dal titolo “Regine”, in cui porta in scena le grandi voci della musica italiana e internazionale: un viaggio a 360° che spazia da Mina a Mia Martini, da Alice a Giuni Russo, rivisitando in chiave pop-rock grandi classici di Nina Simone, Gloria Gaynor e molte altre, sempre in compagnia della Corciano Festival Orchestra.





Venerdì 11 agosto ospite del Festival Moni Ovadia. Ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi, regista, attore, capocomico, straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del ‘900 avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.




Corciano Festival Ensemble sarà protagonista del concerto i mercoledì 16 agosto in piazza Doni in un programma tutto dedicato a Jean Francaix a 20 anni dalla morte, e alla musica per fiati in Francia nel ‘900. In programma musiche dello stesso Francaix, Milhaud, Schmidt, Piernè.

Venerdì 18 agosto una serata dedicata alla canzone napoletana d’autore dal titolo “Napoli voce e chitarra” con Miriam Scarcella e Gennaro Venditto.

Infine il gran concerto di chiusura di domenica 20 agosto che vedrà sul palco il decano dei saxofonisti italiani, il Maestro Federico Mondelci, nella prima esecuzione assoluta di “Al Cielo”, concerto per saxofono e Orchestra di Fiati del compositore corcianese Cristiano Arcelli.

Altri momenti di interesse saranno l’esecuzione di “Preludio y Danza del Alba”, 1° Premio al Concorso Internazionale di Composizione per Banda di Corciano 2006, dello spagnolo Luis Serrano Alarcon, da parte del Quintetto Billi Brass e della sinfonia “Britannia” di Alessandro Vessella nella versione di Alessandro Celardi. La sezione dedicata alla musica è curata dal Maestro Andrea Franceschelli.



SEZIONE TEATRO

Torna anche quest’anno a Corciano Farneto Teatro con uno spettacolo itinerante, creato ad hoc per il Festival: “Molto rumore per nulla” (Much ado about Nothing) la tragicommedia di William Shakespeare, con la regia e la drammaturgia di Maurizio Schmidt e la direzione musicale di Cristiano Arcelli.

Questa volta Corciano diventerà Messina, un borgo cortese, discretamente tradizionalista nei palazzi e discretamente retrogrado per le strade: insomma la Sicilia dell’onore, delle femmine chiuse in casa, dell’amore e dei carrettieri. Il mondo in cui si dice “mizzega”.

Intrighi e beffe: questo è il testo. Una variazione dissacrante di Romeo e Giulietta (le situazioni sono identiche, dalla festa in maschera alla finta morte) e le sorgenti, lì come qui, sono il Bandello e l’Ariosto. Messinese o inglese che sia l’autore, “Much ado about Nothing” propone già nel titolo la sua classica perizia nel gioco di parole, che generalmente sfugge alla nostra comprensione e una stratificazione di senso a disposizione degli interpreti da modulare nei diversi momenti. Il titolo gioca con una massima che deriva dalle favole di Esopo. Quindi applica agli uomini le leggi della fauna favolistica morale.

Scritta nel 1598, Much Ado si riferisce al sentimento di pace e sicurezza che si viveva in Europa dopo la battaglia di Lepanto (1571), un sentimento che forse si provava anche nel Marchesato di Castiglione dopo la morte di Ascanio di ritorno da Lepanto e nel periodo di Fulvio. È proiettandola in questo contesto che possiamo gioire di quest’opera in cui la guerra si fa ‘marry war’: la guerra a parole di cui ogni personaggio si fa soldato.

Un’opera in tempo di pace, sulla difficoltà di capirsi e amarsi togliendo l’ansia dalle parole, un’opera in cui chi svela gli intrighi è proprio chi strapazza così tanto la parola per la loro candida ignoranza, da essere gli unici veramente comprensibili ed eloquenti.

E ora, concretamente, cosa c’è di meglio per raccontare questa storia che termina in una chiesa, della collina di Sant’Agostino? Perciò accadrà che: il giardino delle Scuole Materne rappresenterà la casa di Lonato dove ci saranno l’arrivo dell’Armata, la festa mascherata, gli intrighi; nell’uliveto, salendo verso Sant’Agostino ci saranno le ridicole scene dell’addestramento della ronda; nel piazzale davanti a Sant’Agostino le scene dell’inganno; all’interno della chiesa di Sant’Agostino ci sarà il mancato matrimonio, il tribunale della ronda presieduto dal sacrestano, l’intrigo del Frate, il vero matrimonio, la cattura di don Juan. Lo spettacolo andrà in scena tutte le sere dal 16 al 19 agosto.



SEZIONE LETTERATURA / incontri e presentazioni di libri

La sezione letteraria del Corciano Festival, curata dal giornalista e scrittore Giovanni Dozzini, conterà sulla presenza di alcuni dei più significativi romanzieri e intellettuali italiani contemporanei, spaziando tra storia, temi sociali e di costume. Tutti gli incontri letterali si svolgeranno nel Chiostro del Palazzo Comunale.

Lunedì 7 agosto Fabio Stassi presenterà il suo nuovo romanzo Angelica e le comete (Sellerio). L’autore di capolavori come “La rivincita di Capablanca e L’ultimo ballo di Charlot racconta una vera e propria favola ambientata nella Sicilia dell’Ottocento tra pupari, artisti di strada, malinconie e amori impossibili. Insieme a lui, la giornalista Ilaria Rossini. Seguirà, in Piazza Coragino, lo spettacolo “Orlando libera Angelica da un ladrone. Opera dei Pupi - storia dei Paladini di Francia” della compagnia Brigliadoro di Salvatore e Luciano Bumbello.

Martedì 8 l’omaggio del Corciano Festival a Paolo Villaggio. L’attore genovese, appena scomparso all’età di 84 anni, sarà al centro di un dibattito al quale parteciperanno Enrico Vaime, perugino, tra i massimi autori radiofonici e televisivi degli ultimi cinquant’anni, e lo scrittore bolognese Gianluca Morozzi. L’incontro sarà l’occasione per indagare il rapporto tra il Villaggio scrittore e il Villaggio icona cinematografica: dai romanzi di Fantozzi ai film, fino all’irruzione nell’immaginario collettivo di un’intera nazione.

Mercoledì 9 agosto uno degli appuntamenti di punta dell’intero festival: quello con Antonio Pennacchi. Lo scrittore laziale, Premio Strega 2010 con “Canale Mussolini” e autore del “Fasciocomunista”, da cui Daniele Luchetti nel 2007 ha tratto il fortunato film “Mio fratello è figlio unico”, ragionerà sulla sua opera e sul complicato e stimolante rapporto tra storia e letteratura insieme a Giovanni Dozzini.

Giovedì 17 agosto Alberto Rollo presenterà il suo “Un’educazione milanese” (Manni), finalista al Premio Strega 2017. Giornalista, a lungo direttore editoriale di Feltrinelli e adesso alla guida della casa editrice Baldini & Castoldi, Rollo è un intellettuale di grande spessore che in questa sorta di autobiografia narrativa ha legato a doppio filo la sua formazione umana e culturale all’evoluzione di una città, Milano, che dal Dopoguerra a oggi ha cambiato faccia molte volte. Insieme a lui, Giovanni Dozzini.

Venerdì 18 agosto sarà infine dedicato alla letteratura di casa nostra. Arriverà infatti a Corciano Eugenio Raspi, cinquantenne narnese che col suo romanzo d’esordio “Inox” (Baldini & Castoldi), accolto con grande favore dalla critica, ha raccontato come nessun altro il mondo delle Acciaierie di Terni, dove ha lavorato per vent’anni. Insieme a Raspi, finalista del Premio Calvino 2016, ci sarà Fabrizio Marcucci, direttore del magazine d’approfondimento on-line Ribalta.info.

Ma non solo… a cura del Festival, la presentazione del libro di Luciano Taborchi “Raffaele Marchesi, un prete scomodo” Edizione della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche, con Mario Squadroni Soprintendente Archivistico dell’Umbria e delle Marche.

La presentazione del libro di Marta Moroni “Io, Sara” (Futura Edizioni 2017), con l’autrice ci saranno Silvia Angelici, Fabio Versiglioni e la psicologa Lucia Magionami, letture di Federica Bracarda; Andrea Maori, insieme a Riccardo Strappaghetti, presenterà il suo “Costumi proibiti: novant’anni di moralismo in Italia” (Ed. Reality book 2017); e ancora, la presentazione del libro di Marco Terzetti “Lettere da un giovane militare (1942 – 1945). La vicenda di Bruno Terzetti (Perugia 1920-1979)” (Morlacchi editore 2017) con Luigi Foglietti, Franco Bozzi e l’autore, letture di Leandro Corbucci.






EVENTO SPECIALE: “Magno cum gaudio”

Ospite d'eccezione al Corciano Festival, Stefano Callegaro vincitore di MasterChef Italia 2015. Lo chef preparerà tre menù speciali, accompagnati da una selezione di vini della cantine del territorio del Trasimeno, nelle serate del 10, 11 e 12 agosto. Tre cene esclusive, alla Taverna del Duca, tra i sapori delle materie prime e la sperimentazione di nuovi ingredienti, senza dimenticare le regole della tradizione e del saper mangiare bene. (Prenotazione obbligatoria al numero 075 5188255).



ALTRI INCONTRI con la poesia e la musica

Giovedì 10 agosto in Piazza Coragino, La poesia e il teatro di Artemio Giovagnoni ricordo a 10 anni dalla scomparsa, letture da commedie e poesie, con Fausta Bennati e il coordinamento di Anton Carlo Ponti. Dal 13 al 15 agosto, Spazio ai giovani… sulla strada del successo: l’11 agosto Benedetta Morari giovane voce corcianese di grande talento; il 13 agosto salirà sul palco la cantante Maria Rita D'amico accompagnata Carlo Prosperi alla chitarra e cajon; il 14 agosto sarà la volta del cantautore John Andrew Lunghi vincitore di una borsa di studio voluta da Mogol. Grazie al molteplice uso della Loop Station, di 2 microfoni e della sua chitarra acustica nei live, viene definito "One Man Band". Il 15 agosto il cantautore Giovanni Artegiani torna al Festival con una scaletta totalmente rinnovata, fra pezzi originali e cover, e soprattutto con gli Artigiani, la band con cui porta live il suo progetto.



SEZIONE RIEVOCAZIONI STORICHE / La memoria delle origini

Il Festival come ogni anno proporrà le rievocazioni storiche tra Medioevo e Rinascimento, manifestazioni in costume del ‘400 che, oltre a un valore folkloristico, hanno lo scopo di ripresentare la vita di un castello medievale e di alcune sue manifestazioni religiose.

13 agosto - Serenate dei Menestrelli. I Menestrelli di Corciano con dolci serenate per le vie del centro storico sotto finestre e balconi per poi ritrovarsi tutti in piazza a festeggiare al suono di cornamuse e tamburelli danzando e cantando in una suggestiva atmosfera rinascimentale. Direttore, Giovanni Brugnami.

14 agosto - Processione del lume. Dalle sedi delle Arti e Mestieri a piazza Coragino dono del cero da parte della Magistratura corcianese alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta secondo quanto stabilito dall’antico Statuto di Corciano.

Clero, valletti, magistrati, corporazioni delle arti e dei Mestieri, tamburini e popolani sfilano per le vie dell’antico borgo al canto di laudi medievali e orazioni latine Lettura di antiche preghiere tratte dal “Conto di Corciano e di Perugia”. Direzione del coro Antonietta Battistoni.

15 agosto - Corteo storico del Gonfalone. Questa iniziativa deriva dalla tradizione popolare di portare in processione il Gonfalone della città in particolari occasioni e per dimostrare riconoscenza, fede e per impetrare la protezione divina. Il 15 agosto oltre 300 figuranti sfilano dal convento di Sant’Agostino alla Piazza Coragino portando in processione solenne la riproduzione del Gonfalone di Benedetto Bonfigli (1472). Tutta la comunità partecipa a questa processione che ogni anno, dal 1969, viene riproposta con sempre migliori costumi ed arredi e che, come le altre iniziative storiche, mantiene viva la tradizione.

 

Dopo il successo della passata edizione, tornano i Giochi medievali popolari tra i rioni del Castello di Corciano: tiro alla fune, la corsa dei sacchi, la corsa dei travi, il gioco della palla e il suggestivo tiro con l’arco che si terrà in notturna. (I Giochi si svolgeranno tutti nella giornata di sabato 12 agosto).

Dal 10 al 15 agosto, alle ore 22.30 ai Giardini del Torrione di Porta Santa Maria, sarà aperta l’“Hostaria” che offrirà momenti di prelibate degustazioni di birra artigianale, vino delle cantine del territorio e del “tagliere dell’oste” e tante animazioni a cura dei giovani di Corciano.

 

Infine la “Taverna” che accoglierà gli ospiti offrendo le eccellenze del territorio, i presidi Slow Food dell’Umbria e preparazioni tradizionali in sintonia con l’evento in calendario per la serata.

    

 

La manifestazione è patrocinata dalla Regione Umbria ed è sostenuta dal BCC Umbria - Credito Cooperativo.

 

Informazioni al pubblico

Comune di Corciano Tel. 075/5188255 e 075/5188260

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Associazione Turistica Pro Loco Corciano

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www.prolococorciano.it

www.corcianofestival.it