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Annullato anche il concerto umbro di Bello Figo In evidenza

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Annullato anche il concerto umbro di Bello Figo

Minacce e intimidazioni: dopo quelli di Borgo Virgilio, Brescia e Legnano, salta anche l'evento di Foligno del rapper ghanese

L'intolleranza, la violenza, il razzismo, la stupidità hanno avuto la meglio anche in Umbria. Il concerto (in programma per il 23 gennaio al Supersonic Music Club di Foligno) di Bello Figo, rapper ventunenne di origine ghanese, in Italia dal 2004, è stato annullato in seguito alle tante minacce ricevute dal cantante stesso, ma anche dai gestori del locale.
"Il Supersonic Music Club rimarrà chiuso in questa data - fanno sapere dal club - in segno di protesta nei confronti di quanti, con insulti e inaccettabili minacce, hanno minato il clima di apertura alla diversità culturale che contraddistingue il nostro locale. Con questa decisione vogliamo ribadire la nostra ferma fede nel valore inalienabile della libertà di espressione, condannando le deplorevoli esternazioni xenofobe di chi in queste ore non ha esitato nel denigrare in maniera verbalmente violenta il nostro operato e quello dell'ospite. Infine vogliamo ringraziare quanti in queste ore ci hanno sostenuto e in particolare vorremmo rendere omaggio agli uomini del Commissariato di Polizia di Foligno che hanno dato la loro massima disponibilità nell’assisterci qualora avessimo deciso di dare vita all’evento. La nostra rinuncia - continuano i gestori del Supersonic - non è un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità nei confronti del pubblico che avrebbe desiderato partecipare all'evento, oltre che verso le popolazioni colpite dai fenomeni atmosferici e sismici delle ultime ore, che senza dubbio hanno la priorità nel ricevere sostegno ed aiuto da parte delle forze dell’ordine".
Quello di Foligno è il quarto concerto annullato nel giro di poche settimane: era già successo a Borgo Virgilio, nel Mantovano, a Brescia e a Legnano. L'avversione per Bello Figo nasce dalle sue canzoni, che spopolano in particolare su YouTube. Brani a volte demenziali e la cui qualità musicale lascia molto a desiderare, come "Pasta col tonno", "Stasera scopo", "Ce l'ho grosso" o "Mi faccio una seGha", ma che molti ritengono divertenti, visti i numeri delle visualizzazioni dei suoi video. Tra i suoi pezzi ci sono anche testi provocatori e ironici che prendono di mira soprattutto gli stereotipi che spesso vengono utilizzati contro gli immigrati in Italia. "Avremo trentacinque al giorno", "Non pago affitto, siamo negri noi", "Non faccio l'operaio, non mi sporco le mani perché sono già nero", "E poi vogliamo wi-fi, anche stipendio", "Andiamo in stazione a rubare biciclette": sono canzoni come queste che hanno scatenato l'ondata di odio contro il rapper che di recente è stato attaccato anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, e che ha avuto una violenta lite, su Rete4, con Alessandra Mussolini. Un'operazione forse discutibile, quella di Bello Figo, ma che fa emergere razzismo e violenza in dimensioni davvero inquietanti.

Pubblicato in PM TopNews