Uso dei cookie

Questo sito non fa uso di cookie per la profilazione in prima persona.
Questo sito fa però uso di cookie tecnici. Questo sito utilizza inoltre embed di codice e servizi esterni. Nell'informativa estesa sono disponibili i link alle terze parti ove negare i cookies dei terzi che possono profilare se attivati dall'utente sul sito del terzo.
Procedendo nella navigazione o cliccando su "Accetto" si acconsente all'uso dei cookie.


Policy Accetto

A+ A- T+ T-

Polemiche Umbria Jazz: tornerà a Terni? In evidenza

Scritto da 
0
Polemiche Umbria Jazz: tornerà a Terni?

La rabbia di Pagnotta e la proposta di riportare l’evento nella Conca, ma Romizi replica

“Per me è inammissibile che per una manifestazione che si chiama Perugia 1416 il Comune abbia stanziato 200mila euro e a noi ci danno solo 50 mila euro! Quella è una manifestazione locale di cui sono piene l’Umbria e l’Italia. Umbria Jazz è unica e sola. È ora che la smettiamo, questo è uno scandalo”. Questo è il clou delle dichiarazioni fatte dal direttore artistico di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, nel corso della conferenza stampa di chiusura della manifestazione e che stanno infuocando il dibattito cittadino. “Che conferenza stampa finale sarebbe senza le polemiche di Carlo Pagnotta?” ha esordito il patron della manifestazione visibilmente alterato che ha polemizzato anche per l’assenza alla conferenza stessa di rappresentanti del Comune. C’era infatti solo l’assessore al Bilancio (tra l’altro seduta proprio accanto a Pagnotta), Cristina Bertinelli.  «Il sindaco Romizi lo giustifico – ha commentato il direttore – perché tra qualche giorno si sposa e a lui faccio i miei auguri. Ma oggi non ci sono gli assessori, non c’è il vicesindaco e questa è una vergogna, è inammissibile». Le clinics (i seminari della Berklee School of Music che si tengono a Perugia, in occasione di Uj, da più di 30 anni, portando studenti da ogni parte del mondo) sono altro motivo di polemica: “Se non fosse per la Fondazione Cassa di risparmio che ci aiuta ogni anno avrebbero chiuso da un pezzo e questo è inammissibile. Al sindaco chiedo un regalo: devono essere istituzionalizzate”. E poi il finale, sempre al vetriolo: “Il festival non si chiama né Perugia Jazz né Orvieto Jazz e non è legato indissolubilmente a Perugia, perciò Umbria Jazz è all’asta, si facciano avanti i comuni che vogliono mettere più soldi”.

A cogliere la palla al balzo è Terni, dove l’evento è nato. In particolare è il consigliere comunale Pd Michele Pennoni a lanciare la proposta. “Sebbene la manifestazione manchi da anni nella nostra città – dichiara Pennoni - Terni, seppur saltuariamente, ha continuato ad essere protagonista di Umbria Jazz in altre, varie edizioni ospitando eventi di importanza rilevantissima. L’esperienza e i successi maturati anche recentemente con le realizzazioni delle edizioni di Jazzitfest hanno dimostrato il grande interesse e le capacità della città in termini di risorse umane in grado di gestire e di strutture di livello in grado di ospitare eventi di caratura internazionale. Per quanto riguarda l’impegno economico la liberazione di risorse da parte del Comune di Terni sarà un investimento certamente ampiamente ripagato dalla possibilità di tornare ad ospitare un evento di così grande rilievo in grado di generare un indiscutibile indotto. Chiedo pertanto al sindaco e alla giunta di avviare già nelle prossime ore una consultazione con la Fondazione Umbria Jazz allo scopo di riportare Umbria Jazz a Terni”.

Com’era inevitabile a intervenire con l’obiettivo di placare gli animi è tuttavia anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi. “Il Comune tiene in grande considerazione Umbria jazz, consapevole del valore culturale e dell'indubbio ritorno di immagine ed economico che la città ha grazie alla manifestazione – commenta il primo cittadino - Uj e Perugia sono ormai complementari, la prima per i tanti benefici che produce al capoluogo, la seconda per lo straordinario ed unico palcoscenico che mette a disposizione. Al tempo stesso l'amministrazione, ancor di più in questo difficile momento congiunturale, deve essere in grado di gestire ed utilizzare al meglio le proprio risorse. Va considerato che se è vero che il contributo ad Uj è di 50mila euro annui, è altrettanto vero che l'impegno economico del Comune, in termini di servizi, fondamentali per la riuscita dell'evento, è almeno di tre volte tanto. Questo oltre ai 50 mila euro dati dall'assessorato alla Cultura per la stagione del Jazz Club e per le Clinics. Per ciò che riguarda Perugia 1416, per la quale l'ente, visto che si tratta della prima edizione e di conseguenza più bisognosa di sostegno, ha investito in questo anno 100mila euro, diventa difficile un confronto visto che le due manifestazioni presentano caratteristiche e obiettivi diversi. La rievocazione, infatti, oltre che culturale ha un valore sociale, puntando al rafforzamento del rapporto tra cittadini e tra quartieri, e rispondendo, dunque, ad altro tipo di esigenze. Il Comune  - conclude Romizi - conferma e ribadisce, come già detto, l'interesse e l'impegno nei confronti di Uj, evento di grande prestigio, la cui storia si sposa ed intreccia con quella della città. È per questo che siamo come sempre a disposizione per qualsiasi costruttivo confronto".

GUARDA LA GALLERY DEI CONCERTI