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Intervista a Casciari: “Un raptus mi ha fatto abbandonare Le Iene” In evidenza

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Intervista a Casciari: “Un raptus mi ha fatto abbandonare Le Iene”

Intervista alla ormai ex iena che dichiara di voler ripartire da se stesso e dalle sue passioni, oltre che dalla “sua” Umbria

“Ho 43 anni e dopo circa 10 anni ho deciso di abbandonare Le Iene perché non ce la faccio più a sostenere i ritmi che vengono richiesti”. Così Mauro Casciari in un’intervista a PM in cui racconta nel dettaglio le ragioni del "divorzio" dalla trasmissione televisiva che lo ha portato al successo e alla popolarità. Un format, quello che da 19 anni caratterizza la programmazione di Italia1, che dà molto, ma che chiede anche tanto, forse troppo, ai suoi inviati e così quando, nei giorni scorsi, il direttore Davide Parenti lo ha chiamato per chiedergli un impegno ancora maggiore, Casciari ha deciso di mollare. “È stato una sorta di raptus – spiega l’ormai ex iena, fratello, tra l’altro, del consigliere regionale Carla Casciari – nel senso che ho deciso all’improvviso perché ho capito che era in gioco la mia serenità e la mia salute. Ho pensato alla campagna umbra dove amo stare e alla mia casa di Ripa che è in mezzo a un campo, ho pensato a quanto mi piace e quanto mi fa star bene correre e al fatto di non poterlo fare, da mesi, per una fascite plantare che non ho tempo di curare. E così ho deciso”.

Ma lavorare alle Iene è così stressante?
Sì e non sono solo io a dirlo, ma tutti coloro che ci sono dentro: autori, montatori, inviati. È dura, una continua corsa contro il tempo e la tensione e l’ansia sono inevitabili. Per ogni servizio devi parlare con chi segnala il fatto poi con la redazione e con gli avvocati, poi devi recarti sul posto, registrare, rientrare, parlare di nuovo con redazione e avvocati, spesso montare il servizio tu stesso. Non solo, ma se sei una iena la gente ti ferma continuamente per esporti i suoi problemi e tu devi ascoltare tutti, anche se sai che una determinata questione non potrà mai essere adatta per la trasmissione. E poi ci sono le questioni legali e i processi che, per chi fa un lavoro del genere, sono inevitabili. In più per ogni servizio devi partire, di solito improvvisamente, e nel più dei casi non sai quando tornerai, pertanto in questi anni sono stato costretto a sacrificare anche la mia vita personale. Ci sono tanti giovani, pieni di energie e di entusiasmo, che riescono a fare questa vita, così come l’ho fatta io in passato, ma oggi non fa più per me.

Pensi che le cose potrebbero essere impostate in modo diverso quindi?
Sì e l’ho anche detto a Parenti. Resta comunque il fatto che Le Iene è secondo me la migliore trasmissione della tv generalista e che, grazie all’intelligenza del direttore, il programma è riuscito a restare sulla cresta dell’onda per 19 anni nonostante i tanti cambiamenti che ci sono stati dentro e fuori il mondo della televisione.

Come ti senti dopo questa decisione e cosa farai adesso?
Da una parte ora mi sento estremamente sereno, per me è stata davvero una liberazione psico-fisica. D’altra parte mi sento come un bambino che si sfrega le mani perché sento di poter iniziare a fare qualcosa che sia totalmente nelle mie corde. Penso alla radio, da cui ho iniziato, ma anche ancora alla televisione e al mondo del web che offre enormi opportunità. In ogni caso vorrei fare qualcosa che mi permetta di assecondare la mia indole festosa, voglio fare l’intrattenitore, voglio leggerezza. Non mi sento un vero giornalista d’inchiesta, in realtà non sono neanche un giornalista, questo lo preciso sempre: non mi sono mai voluto iscrivere all’ordine perché non escludo di poter tornare a lavorare nel mondo della pubblicità visto che è quello per cui, tra l’altro, ho studiato.

Starai anche più tempo in Umbria?
Spero di sì, questa è casa mia, io amo questa regione e penso che noi umbri siamo molto fortunati perché non confiniamo né con il mare né con Stati esteri, siamo circondati solo da Italia e quindi siamo gli italiani più italiani. Proprio all’Umbria e a Perugia è tra l’altro legato il servizio delle Iene a cui sono più legato, quello sull’amico Leonardo Cenci e la sua lotta contro il cancro.