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PM incontra Cristina Colaiacovo In evidenza

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Presidente della Fondazione Dassa Di Risparmio di Perugia da giugno 2020
“Ci sono associazioni, gruppi di volontariato, cooperative e imprese sociali, in due parole il Terzo Settore, pronti a dare un contributo importante per la ripresa socio-economica del nostro territorio. Questo però richiede un importante lavoro di squadra e un significativo investimento”.
Attenzione a farsi trarre in inganno dai modi educati e dal sorriso gentile. Classe 1983, laurea in Ingegneria Gestionale e specialistica in Management, sposata, un figlio, Cristina Colaiacovo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia da giugno 2020, ha le idee chiare sul ruolo fondamentale che il Terzo settore può svolgere sia proseguendo la sua attività a servizio dei più fragili, sia sviluppando la sua azione in modo più strategico per affrontare le sfide future e le opportunità che si aprono anche a livello europeo.

Con l’obiettivo di lavorare a questo percorso, su iniziativa del Comitato d’Indirizzo e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, grazie al lavoro della Commissione Volontariato e Welfare e con il supporto di numerosi esperti, è stato sviluppato un innovativo programma che porta il nome di “InvestiAMOsociale”.

Presidente Colaiacovo, una vera e propria linea strategica a sostegno del Terzo settore, da cosa nasce e quali gli obiettivi?
Tengo a dire che non siamo partiti da zero. Come tutte le Fondazioni di origine bancaria ciò che ci lega al Terzo Settore, con il quale abbiamo un rapporto consolidato nel tempo, è il filo rosso dell’attenzione al sociale e il contrasto alle disuguaglianze. È sotto gli occhi di tutti come oggi, forse ancor più nella fase di crisi socio economica che stiamo vivendo, queste realtà abbiano reagito in modo creativo e dinamico, riorganizzando la propria offerta per rispondere prontamente e in modo mirato ai bisogni delle persone e della comunità. Bisogni ultimamente causati o accentuati dall’emergenza COVID. Facendo tesoro delle buone pratiche sviluppate negli anni, la Fondazione ha dunque deciso di attivare una specifica linea di intervento individuando proprio nelle energie del Terzo Settore un patrimonio indispensabile da valorizzare per lo sviluppo di un innovativo modello di Welfare territoriale e di comunità.




A quanto pare non vi siete limitati ad erogare semplicemente risorse…

Il nostro paradigma è cambiato da tempo, e non solo nel campo del sociale. Intendo dire che la risposta ad un contesto socio-economico sempre più complesso richiede un’azione di sistema e strutturata che, invece di limitarsi alle sole erogazioni, sappia cogliere tutte le opportunità per accrescere il capitale sociale della comunità. Ecco, dunque, una Fondazione che negli anni da mero mecenate si è trasformata in soggetto attivo e promotore di sviluppo.

InvestiAMOsociale risponde a tale visione? Come e perché?
Senz’altro contribuendo ad arricchire il bagaglio conoscitivo e le competenze specifiche degli operatori del Terzo settore, tenendo conto oltre che delle incertezze legate all’emergenza anche del momento di transizione dovuta alla Riforma in atto che sta investendo il settore. La Fondazione ha così costruito un robusto pacchetto di percorsi formativi e seminari ad hoc incentrati su tre macroargomenti di estrema attualità: la Riforma del Terzo settore appunto, per approfondire il rinnovato contesto normativo in coerenza con un clima culturale e politico che sembra indirizzato a riscoprire il senso profondo del principio di sussidiarietà; il management e comunicazione, perché al di là delle leggi e delle riforme ogni organizzazione dovrà dimostrare di saper meglio programmare e di saper operare nel modo più efficace possibile; la progettazione sociale, per aiutare a cogliere le opportunità di finanziamento disponibili non solo in ambito regionale e nazionale ma anche europeo, a partire dall’utilizzo delle risorse previste dai fondi di Next Generation EU, alla prossima programmazione europea 2021-2027 relativa ai fondi strutturali di coesione.

La vera novità del programma è rappresentata da un concorso, una formula che “supera” il più tradizionale modello del bando adottato dalla Fondazione.
Il concorso è senz’altro un esperimento per la nostra Fondazione. Devo dire che anche in questo caso non siamo partiti da zero ma abbiamo preso a riferimento il bando “Make your impact” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena opportunamente declinato sulla base delle esigenze del nostro territorio. Ci rivolgiamo sia alle imprese sociali e alle cooperative sociali già costituite sia alle organizzazioni del mondo associativo e del volontariato, alle fondazioni, alle imprese cooperative e di capitali che intendono trasformarsi in impresa sociale. L’obiettivo è stimolare e sostenere lo sviluppo di progetti imprenditoriali economicamente sostenibili in risposta ai bisogni del territorio.


Avete individuato anche specifici ambiti di azione su cui i progetti devono insistere?
Sì, sono tutti settori di grande attualità e in continua evoluzione che richiedono nuovi paradigmi e nuovi modelli gestionali per affrontare la sfida della sostenibilità: agrifood, cultura, economia circolare, servizi socio-sanitari ed inserimento lavorativo, servizi educativi, turismo esperienziale e sociale, welfare aziendale e di comunità.


Ci può segnalare un aspetto peculiare del concorso?
Ce ne sono tanti ma credo che uno dei principali sia la particolare attenzione che nella valutazione dei progetti verrà data anche alla capacità di generare impatto in termini di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti più fragili e vulnerabili. In linea generale sul tema del lavoro e dell’occupazione la Fondazione sta indirizzando importanti risorse ed energie, ritenendo questi obiettivi prioritari fra quelli seguiti dalla propria attività istituzionale.

Come ogni concorso che si rispetti avrete messo in palio premi incentivanti….
Un punto di forza di quest’iniziativa sta nella capacità di co-progettazione e nella sinergia creata con altri partner, a partite da UniCredit e inoltre Fondazione Italiana Accenture, Aiccon, Human Foundation su scala nazionale, Confcooperative, Legacoop e Cesvol Umbria a livello regionale. Proprio grazie a tale collaborazione i progetti vincitori del concorso oltre ad un contributo in denaro di 30mila euro stanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e alla possibilità di accedere a un finanziamento ad impatto sociale fino a 90mila euro, a tasso zero per il finanziato, nell’ambito del programma UniCredit Social Impact Banking potranno ottenere alcuni premi speciali e, a testimoniare la valenza trasversale dell’iniziativa, una formazione mirata per potenziare le capacità imprenditoriali e dar vita a progetti di sempre maggiore qualità.

Fino a quando si può e soprattutto perché partecipare?
I termini per la presentazione della domanda sono fissati al 30 giugno 2021, per partecipare occorre presentare il progetto accedendo dal sito internet della Fondazione (www.fondazionecrpg.com) all’apposita piattaforma investiamosociale.ideatre60.it messa a disposizione da Fondazione Italiana Accenture, dove è pubblicato anche il regolamento. Perché partecipare? Il Terzo settore è una delle colonne portanti del nostro territorio e dell’intero Paese. Bisogna decidere sin da ora se si vuole scommettere semplicemente sulla ripresa del sistema tradizionale di welfare o se si intende investire per rigenerare su nuove basi il tessuto economico e quello sociale creando progetti ad alto impatto sociale e dando una risposta ad una domanda alla quale non sempre istituzioni e privato riescono a dare risposte.
Pubblicato in PM TopNews