Uso dei cookie

Questo sito non fa uso di cookie per la profilazione in prima persona.
Questo sito fa però uso di cookie tecnici. Questo sito utilizza inoltre embed di codice e servizi esterni. Nell'informativa estesa sono disponibili i link alle terze parti ove negare i cookies dei terzi che possono profilare se attivati dall'utente sul sito del terzo.
Procedendo nella navigazione o cliccando su "Accetto" si acconsente all'uso dei cookie.


Policy Accetto

A+ A- T+ T-

Sustain.ability, il manifesto di Assisi In evidenza

Scritto da 
0
||

Grazie al messaggio ecologista di San Francesco, l’Umbria è stata al centro di una importante iniziativa di carattere ambientale

di Francesco Asdrubali // Professore ordinario di Fisica Tecnica Ambientale · Università degli Studi Roma Tre

Si è infatti tenuto il 24 gennaio scorso al Sacro Convento di Assisi il primo appuntamento dei firmatari del Manifesto di Assisi per “un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, promosso da Fondazione Symbola. L’iniziativa ha avuto un successo al di là delle aspettative iniziali, al convegno di Assisi hanno partecipato circa 1000 persone impegnate nei più vari campi, mentre coloro che hanno firmato il manifesto su www.symbola.net/manifesto sono quasi 3000. L’evento ha avuto una grande risonanza a livello nazionale. Politici ed ecclesiastici di primissimo piano, amministratori delegati ed imprenditori, illustri accademici, in tantissimi hanno voluto essere presenti al Sacro Convento e l’atmosfera che si è respirata, favorita dal carisma del luogo, fa ben sperare in un cambiamento di passo. Quali sono le caratteristiche del Manifesto di Assisi che lo rendono originale, anche nel panorama internazionale, tra i tanti proclami di carattere ambientalista? Innanzitutto la sua semplicità, che è anche la sua forza. Le parole chiave sono coraggio, futuro, partecipazione, sfida, economia circolare, bellezza, comunità, coesione sociale, Italia, mondo civile e gentile. Sembra a tratti di sentire parlare San Francesco. Poi il fatto che nasce da un’alleanza tra soggetti molto diversi, ma accomunati da un’ unica visione: la convinzione che la sfida della crisi climatica può essere un’opportunità per migliorare la nostra economia e la nostra società, ma solo se portata avanti tutti insieme. Il simbolo di questa nuova alleanza è il Tau verde che è stato donato a tutti i presenti dalla Comunità francescana del Sacro Convento, per sottolineare l’investitura ad ambasciatori della lotta contro i cambiamenti climatici. Sta a tutti noi tradurre in azioni concrete i principi che sono alla base dello spirito del Manifesto. Ma cambierà davvero qualcosa? Nell’anno di Greta Thunberg, che, pur nel grande clamore mediatico che ha caratterizzato il suo irrompere sulla scena, è riuscita a scuotere l’opinione pubblica mondiale, mobilitando milioni di giovani e facendo crescere la sensibilità verso i temi ambientali, mi sento di dire di sì. 

Nel nostro paese, un sondaggio di dicembre 2019 realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia che gli italiani mettono i problemi ambientali al secondo posto tra quelli più urgenti, dopo il lavoro; che un italiano su due ritiene che una protezione dell’ambiente dipenda soprattutto da comportamenti individuali e che oltre il 70% è in qualche modo attento allo spreco di cibo, di acqua e elettricità. Il celebre motto ambientalista “Pensa globalmente e agisci localmente” è più che mai attuale.

P.S.: sono molto lieto di riprendere dopo una (lunga) pausa la mia collaborazione con Piacere Magazine

P.P.S: il Manifesto lo ho firmato pure io