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Guerriglia Semiologica, molto più di una mostra

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Dagli spazi digitali a quelli fisici, un’esperienza artistica firmata Trascendanza
Testo: Angela Giorgi - Brano: Simulacrum IV - Aho Ssan - Foto: Karen Righi

In principio era il web, quella dimensione virtuale inevitabile a cui il lockdown ci ha abituato per mesi. A fine marzo di quest’anno, nell’incertezza rispetto a quelle che sarebbero state le modalità di fruizione della cultura nei mesi a venire, l’associazione culturale Trascendanza ha lanciato una call per artisti destinata a diventare prima una mostra virtuale collettiva, poi una personale virtuale, passando anche attraverso i canali social della stessa associazione, per poi finalmente trovare spazio – questa volta fisico – nella mostra allestita all’interno dell’Ex Ospedale Fatebenefratelli. Un percorso ibrido: questo è “Guerriglia Semiologica”, un’esperienza artistica multiforme e transmediale conclusa sulla carta, ma che promette di aprire la strada a scenari inaspettati.



Oltre 90 professionisti e creativi di varie discipline hanno partecipato alla call, inviando da tutta Italia – e non solo – produzioni di ogni genere. Una prima selezione ha individuato i protagonisti della mostra virtuale, allestita sul sito trascendanza.net. con le 95 opere dei 20 artisti scelti. Al termine della collettiva virtuale sono stati assegnati tre riconoscimenti da parte di una giuria di esperti, composta da Giuliano Giuman, Matteo Agostini (NID - Nuovo istituto Design Perugia), Alessandra Baldoni, Mario Consiglio (Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci), Emanuele De Donno e Alice Mazzarella (Viaindustriae), Myriam Laplante, Giulio Vita (La Guarimba - International FilmFestival). Al giovane artista veneto Enrico Dedin è stata così affidata un’esposizione virtuale personale con “Infodemic”. La bipersonale fisica all’ex Fatebenefratelli è stata inaugurata a settembre con le opere di Micol Grazioli e Giacomo Bianco, gli artisti che hanno saputo meglio interpretare il tema cardine dell’iniziativa: la trasfigurazione in chiave artistica di segni, pratiche e costruzioni simboliche dominanti nell’era contemporanea.



Una parte dello spazio espositivo è stata riservata alla prima visione di “Consumed/Consumer”, installazione audiovisiva curata dalla stessa associazione Trascendanza: sedici minuti di spot televisivi giustapposti provenienti da tutto il mondo per mettere in luce la duplice identità del consumatore postmoderno, soggetto del consumo e al tempo stesso oggetto da consumare. Dopo il vernissage della bipersonale è stata anche aperta una nuova sala nei sotterranei dell’Ex Ospedale, dedicata ad alcuni testi e riviste che tratteggiano una cartografia delle diverse forme di “Guerriglia Semiologica”, selezionati dal team di Edicola 518.



L’evento di chiusura di “Guerriglia Semiologica” ha riportato il nucleo concettuale del progetto al centro dell’attenzione, attraverso un dialogo con Massimo Canevacci, antropologo e professore presso l’Università La Sapienza di Roma e l’Università di San Paolo in Brasile, e Mario Consiglio, artista e professore presso l’Accademia delle Belle Arti di Perugia. In vista del finissage dell’esposizione, i membri del collettivo hanno anche realizzato l’installazione audiovisiva ‘A/V Circumstances’. L’opera è un archivio mnemonico che assorbe e astrae il racconto visivo della mostra: dalle fasi preparative ai suoi ultimi giorni di vita «Nata come nodo di una rete, ‘A/V Circumstances’ è destinata al distacco e alla autonomizzazione», spiega l’associazione Trascendanza. «Il suo destino vede il superamento dei confini spaziali e la messa in discussione dell’esperienza estetica, attraverso inclusività e socialità. Un cerchio è stato chiuso ma un portale si è aperto».

Guerriglia Semiologica, molto più di una mostra
   
Pubblicato in Cultura