Perugia, nuova rapina in centro In evidenza
E' successo verso le 18.45 al Metà di via Baglioni. L'aggressore è stato fermato
Perugia, 18.45. Un aria cupa, quasi invernale. La pioggia insiste da qualche ora ed è in una delle vie principali, Via Baglioni, che va in scena l’ennesimo atto di violenza e criminalità di cui la città avrebbe volentieri fatto a meno. A raccontarcelo è Furio Giulianelli, dipendente della catena Meta' Supermercati, che oggi si è visto, suo malgrado, eroe di un pomeriggio di ordinaria follia.
E’ mentre si trovava dietro il bancone, svolgendo le sue quotidiane mansioni che, dalle grida e dai rumori provenienti dalle casse, ha capito che qualcosa non andava. Ed infatti era proprio così. Un ragazzo italiano, di circa trent’anni e dall’aspetto che definiremmo “normale”, avvicinatosi ad una delle due casse come un normale cliente, aveva appena aprofittato del momento in cui il cassetto dei contanti veniva aperto per spingere la cassiera ed arraffare più soldi possibile: 1700€ il bottino. Il caso ha voluto che però in quel momento, un comune cliente, un ragazzo di nazionalità non italiana (desiderano sottolinerare i dipendenti del supermercato), armato del suo solo coraggio cercasse immediatamente di bloccare il malvivente. Quest’ultimo, armato invece di un coltello, ha reagito puntandogli l’arma alla gola. Tanto è bastato però per dar tempo a Furio di intervenire con l’aiuto di un collega, riuscendo a bloccare il rapinatore ed evitando il peggio. Una rapina per pagare l’affitto, questo è quello che ha dichiarato l’uomo una volta bloccato dai dipendenti, “poliziotti” per l’ennesima volta. I ragazzi ci raccontano infatti che non è il primo tentativo di rapina che il supermercato subisce, che ce ne sono stati altri, come anche quotidiani si susseguono i taccheggi. Almeno due al giorno e messi a segno da persone di ogni tipo, età, sesso, etnia e nazionalità. Il personale ha poi allertato le forze dell’ordine che, una volta intervenute sul posto, hanno preso in custodia il rapinatore. Una storia finita bene, ma che sarebbe potuta degenerare in qualcosa di estremamente peggiore.
E pensare che Furio è stato trasferito da poco in quel punto vendita, proprio per dar manforte alle colleghe (molto più numerose dei dipendenti maschi) stanche di dover fronteggiare una situazione che dicono ormai insostenibile. Una scelta veramente azzeccata.
E’ mentre si trovava dietro il bancone, svolgendo le sue quotidiane mansioni che, dalle grida e dai rumori provenienti dalle casse, ha capito che qualcosa non andava. Ed infatti era proprio così. Un ragazzo italiano, di circa trent’anni e dall’aspetto che definiremmo “normale”, avvicinatosi ad una delle due casse come un normale cliente, aveva appena aprofittato del momento in cui il cassetto dei contanti veniva aperto per spingere la cassiera ed arraffare più soldi possibile: 1700€ il bottino. Il caso ha voluto che però in quel momento, un comune cliente, un ragazzo di nazionalità non italiana (desiderano sottolinerare i dipendenti del supermercato), armato del suo solo coraggio cercasse immediatamente di bloccare il malvivente. Quest’ultimo, armato invece di un coltello, ha reagito puntandogli l’arma alla gola. Tanto è bastato però per dar tempo a Furio di intervenire con l’aiuto di un collega, riuscendo a bloccare il rapinatore ed evitando il peggio. Una rapina per pagare l’affitto, questo è quello che ha dichiarato l’uomo una volta bloccato dai dipendenti, “poliziotti” per l’ennesima volta. I ragazzi ci raccontano infatti che non è il primo tentativo di rapina che il supermercato subisce, che ce ne sono stati altri, come anche quotidiani si susseguono i taccheggi. Almeno due al giorno e messi a segno da persone di ogni tipo, età, sesso, etnia e nazionalità. Il personale ha poi allertato le forze dell’ordine che, una volta intervenute sul posto, hanno preso in custodia il rapinatore. Una storia finita bene, ma che sarebbe potuta degenerare in qualcosa di estremamente peggiore.
E pensare che Furio è stato trasferito da poco in quel punto vendita, proprio per dar manforte alle colleghe (molto più numerose dei dipendenti maschi) stanche di dover fronteggiare una situazione che dicono ormai insostenibile. Una scelta veramente azzeccata.
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