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Adesso basta! In evidenza

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Adesso basta!
Ancora un furto in corso Vannucci: questa volta ai danni del negozio Cantarelli. Un'escalation intollerabile alla quale occorre porre fine.
Non è più un'escalation di furti. Ormai è una beffa sadica e programmata che si consuma un giorno sì e un giorno no sulla pelle di una città. Il negozio Uberto Cantarelli, vittima di una spaccata domenica 22 febbraio poco dopo le 21 di sera, è soltanto l'ultimo caso (e forse il più clamoroso) in ordine cronologico. Prima era toccato alla gioielleria Forghieri, alla Farmacia Andreoli (entrambe in pieno giorno), a Pull Over Firenze e al negozio di ricami di piazza della Repubblica. Sembra non esserci pace per Perugia, ormai ex angolo di paradiso da troppo tempo. Prima gli anni della droga, certo non svincolata dalla microcriminalità, poi, proprio ora che il centro iniziava ad apparire meno sinistro in termini di spacciatori (almeno questa era la confortante percezione per molti residenti dell'acropoli negli ultimi mesi), una nuova calamità cinica, sprezzante e beffarda arriva a scuotere le fondamenta di quel minimo senso di sicurezza che dovrebbe contraddistinguere una civile e tranquilla città di provincia. Ironia della sorte proprio ora che sullo scranno di primo cittadino siede un sindaco che ha fatto della sicurezza uno dei cavalli di battaglia della propria campagna elettorale. Così come avveniva (e in parte ancora avviene) per lo spaccio, quello che non è tollerabile è che sia il centro storico della città a fare da palcoscenico alla criminalità. Non perché un furto a Ponte San Giovanni o in via Settevalli sia meno grave di una spaccata in corso Vannucci. Epperò c'è una differenza simbolica che la dice lunga su come i criminali percepiscano la città. Perché colpirla al cuore, nei suoi luoghi simbolo, significa sentirsi al di sopra della legge, significa senso d'impunità, significa sfregio delle istituzioni. Le quali, per inciso, non possono restare a guardare. Né gli amministratori, né i tutori dell'ordine pubblico. Si risponda con piglio fermo, si dia un senso tangibile al posto di Polizia di piazza Danti, si controlli 24 ore su 24 corso Vannucci, si dia anche l'idea di una città militarizzata, ma si mandi un segnale inequivocabile a chi ha scambiato Perugia per la periferia di Bogotà. I perugini meritano di tornare a dormire non dico con la porta di casa aperta ma almeno con la finestra della speranza socchiusa.