Incrementare l’attività a favore dell’impiego femminile e ampliare la conoscenza del centro e dell’opera che questo svolge. Sono gli obiettivi che si pone Chiara Pucciarini per il suo nuovo incarico da presidente del Centro per le pari opportunità e attuazione delle politiche di genere della Regione. “Intendo portare, nell’attività del centro, la mia esperienza da imprenditrice – dichiara Chiara Pucciarini a PM – e quindi incrementare l’impegno a favore di maggiori opportunità di impiego per le donne e anche per una più equa retribuzione lavorativa a discapito delle disparità che tuttora rimangono rispetto agli uomini. Le maggiori difficoltà che si incontrano nel mondo del lavoro – continua la neo-presidente – spingono molte donne a optare per soluzioni di auto-impiego e auto-imprenditorialità che tuttavia troppo spesso finiscono in un fallimento. Per far sì che questo non accada serve una rete di supporto anche verso queste iniziative e anche su questo intendiamo lavorare. Voglio inoltre fare in modo che il centro venga sempre più conosciuto e considerato un punto di riferimento per le donne umbre, anche e soprattutto per quanto riguarda gli sportelli anti-violenza e il telefono rosa”.

Chiara Pucciarini è già presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio Umbria e vicepresidente nazionale dei Giovani Confcommercio oltre che appunto affermata imprenditrice e alla domanda su come fa a conciliare tutti questi impegni risponde che è fondamentale il supporto della sua famiglia e che, anche in vista della sua esperienza personale, ritiene fondamentale aumentare il sostegno istituzionale verso le donne.

Vicepresidenti sono state elette Sonia Berrettini e Ilaria Bondi; segretarie Nela Turkovic e Stefania Curti. "L'attività del centro – ha affermato la presidente della Regione, Catiuscia Marini – è molto importante per le donne e per l'intera società civile dell'Umbria. La nostra regione è al centro di attenzione per gli episodi di violenza che anche recentemente sono avvenuti. C'è assolutamente bisogno di un grande lavoro dal punto di vista culturale e di prevenzione. Bisogna incidere nel cuore della società regionale, indicando anche percorsi educativi e formativi, per dare risposte sempre migliori alle donne che sono alle prese con le problematiche del lavoro con le discriminazioni di genere e ovviamente vittime di violenza. Il centro deve continuare a essere anche un luogo di pensiero e di elaborazione di progetti di cui le istituzioni umbre dovranno fare tesoro".