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Si viaggiare (con il postale)… NON evitando le buche più dure In evidenza

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Si viaggiare (con il postale)… NON evitando le buche più dure

Limpiccione su Piacere Magazine n.105

Si viaggiare (con il postale)… NON evitando le buche più dure

C’era una volta l’Aeroporto Internazionale dell’Umbria. Che ora rischia di essere declassato a terminal di autobus, anzi di Aerobus. L'ultimo schiaffo arriva da Alitalia, la quale ha ritenuto non sufficientemente conveniente lo scalo umbro che traghettava 3 volte al giorno passeggeri verso Roma Fiumicino. E pensare che tutto faceva sperare nel meglio per lo scalo del capoluogo: ma in seguito alla querelle Ryanair-Governo sono venuti meno anche i voli per Brindisi e Cagliari. E adesso? La risposta arriva dalla presidente Marini: «La vera sfida per l’Umbria è la connessione all’alta velocità. Meglio un milione a Trenitalia per un ‘Freccia’ che ci colleghi con Firenze e con il Nord, piuttosto che milioni pagati alle compagnie aeree per far crescere il traffico passeggeri di cinque-diecimila unità ». Questioni di gusti direte voi. Invece no! Forse la Marini ha tralasciato un piccolo dettaglio: di questo passo l’alta velocità non passerà mai da Perugia...
In tutto ciò resta senza risposta una domanda da girare al Governo e ad Alitalia: perché investire tanto nell’aeroporto dandogli persino la patente di ‘Scalo d’interesse nazionale’ se poi al primo intoppo si torna al punto di partenza? Forse per investire negli Aerobus alla faccia della Sulga?




 

Chiacchieroni, di nome e di fatto

Scene da film giovedì 7 aprile in Consiglio Regionale. I due protagonisti indiscussi? Andrea Liberati del M5S, paladino della “pulizia politica” e il “caratteristico” Gianfranco Chiacchieroni del PD. Si votava l’emendamento presentato dai consiglieri del M5S, avente come oggetto la riduzione dell’indennità di base dei consiglieri da 6600€ a 5000€ (naturalmente non è passato). Il consigliere regionale Chiacchieroni durante il suo intervento ha così spiegato le motivazioni del suo NO «Non vedo perché dovrei abbassarmi lo stipendio, lavoro tutti i giorni anche al di là delle mie forze fisiche, non ho preso un giorno di ferie». Da qui la risposta del consigliere Liberati che con una battuta rivolta allo stesso Chiacchieroni ha iniziato il suo intervento dicendo che «la forma fisica è relativa, abbiamo i denari per andare in palestra». Una frase che ha fatto infuriare il diretto interessato che, come se fosse al mercato del paese, ha iniziato ad inveire contro Liberati: «ardaglieli no?» riferendosi alla riduzione degli stipendi «perché non glie li ardai?!». Tutto rigorosamente in dialetto, per far capire meglio il concetto. Non contento e per rafforzare le sue ragioni, il verace Chiacchieroni si è messo anche a sbattere le mani sul banco: «Lasciane ‘na metà! Lasciane ‘na metà! E che cazzo!». Certo, se quando  lavora ci mette la stessa enfasi che ci mette per la difesa dei suoi denari, di certo non ci possiamo lamentare...




Rifare il look allo Stadio renato Curi? Un goal futuristicamente appetibile

La notizia ha scaldato il cuore dei tifosi: il consigliere regionale De Vincenzi (Gruppo Misto) avrebbe avanzato una futuristica proposta alla Giunta. Di che cosa si tratta? Prendere in considerazione lo stanziamento dei fondi che, FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e Ics (Istituto Credito Sportivo), hanno riservato per la riqualificazione degli stadi. Lo stadio da rimodernare, con la copertura di curva nord e gradinata, sarebbe appunto il “Renato Curi”. Un’idea interessante che nel corso degli anni è venuta fuori più volte. Non è ancora chiaro se questi fondi dovrebbero essere “rafforzati” anche da un’eventuale esborso da parte del Comune di Perugia (proprietario dello stadio), ma se così fosse, crediamo che prima dello stadio ci sarebbero altre cose da migliorare con i soldi pubblici. Magari valorizzando i mezzi pubblici, a partire dalle corse notturne di Minimetrò e autobus. L'impossibilità di muoversi con i mezzi di trasporto al dì fuori dell’orario diurno, fa di Perugia una città poco “mobile” e poco a misura di universitario.



 


Il Turreno vede la luce in fondo al tunnel


Prima sala cinematografica di Perugia a rappresentare nel 1896 la storia di Perugia, oggi, lo storico Turreno potrebbe farsi “riappropriare” dalla città. Così, dopo la chiusura del 2010 il Turreno sembra aver finalmente intrapreso la strada giusta verso la riapertura. Lo stabile è stato infatti acquistato ufficialmente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che, secondo i già annunciati piani, dovrebbe donare a breve la struttura e la gestione al Comune di Perugia e alla Regione, le quali dovrebbero poi portare a compimento il progetto di recupero. Un acquisto importante per la città e per la Fondazione che testimonia l’ultimo atto della ventennale guida di Carlo Colaiacovo, entusiasta della prossima “nuova vita” del teatro. Ora l’ago della bilancia lo faranno Comune di Perugia e Regione Umbria, che, anche attraverso la visione dell’assessore Michele Fioroni, nel giro di due o tre anni dovranno portare i lavori ad uno stato avanzato. L’augurio che ci possiamo fare è che questa volta le divergenze politiche e burocratiche muoiano sul nascere e che l’opera di riqualificazione del Turreno non vada a finire nel dimenticatoio (vedi San Francesco al Prato). Perugia ha bisogno di ritrovare i propri luoghi con risposte concrete e comuni.







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Limpiccione

'Siamo nati per Soffriggere' (cit). Cinguettii politicamente scorretti. Irriverente e ficcanaso, sito dedicato all’informazione in Umbria e non solo www.limpiccione.it