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Light in the stone a Spoleto per presentare Lightquake 2017

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Light in the stone a Spoleto per presentare Lightquake 2017


Un'istallazione di Sebastiano Romano farà da anteprima alla mostra pro terremoto

Light in the Stone è l'istallazione dell'artista Sebastiano Romano con cui sabato 17 dicembre alle ore 16.30 sarà presentata al pubblico e alla stampa Lightquake 2017, collettiva di artisti della luce, che verrà poi inaugurata nel dicembre 2017 a Spoleto, presso il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto.

Light in the Stone è un importante evento artistico per diffondere l'arte e ridare dinamicità al turismo, ma è soprattutto uno strumento di raccolta fondi in favore della ricostruzione e del restauro di alcune opere d’arte danneggiate dai recenti eventi sismici che hanno colpito il centro Italia. La raccolta sarà avviata attraverso una campagna di crowdfunding a partire da gennaio 2017. L’evento è realizzato in collaborazione con MiBACT, Comune di Spoleto, Politecnico di Milano - Scuola del Design, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e Associazione Rocca Albornoziana, con il patrocinio di Assemblea Legislativa - Regione Umbria.
Lightquake, con due eventi dedicati alla Light Art nella Rocca Albornoziana di Spoleto, rappresenta la volontà di reagire e rinascere che trova in questa storica città il luogo ideale per diffondere questo messaggio. Una scossa di luce per infondere energia positiva, spezzare il buio della distruzione, riaccendere la vita e la creatività in una terra ricca di capolavori e di eccellenze artistico-artigianali. 
Il primo evento è rappresentato da un incontro che si terrà il 17 dicembre con chi ha ideato il progetto cui seguirà alle ore 16.30 la proiezione, sulle pareti e le torri della Rocca, di Light in the Stone, di Sebastiano Romano: "Tre squarci di luce che tracciano sull’antica pietra della Rocca i segni di un presente che ci emoziona, ma una lucida coscienza ci spinge a 'fare' per rimarginare lo squarcio subito". L'installazione resterà visibile fino al 15 gennaio 2017; tutti i giorni dalle 17.00 alle 02.00 e dal 24 dicembre all’8 gennaio dalle 17.00 alle 04.00.
La luce quindi, visibile da diverse zone della città, sarà metafora di speranza dopo la distruzione. All’accensione del 'segno' di Sebastiano Romano saranno presenti i Sindaci dei comuni della zona del cratere dell’area terremotata, i rappresentanti delle quattro Regioni interessate e dirigenti e funzionari del MiBACT al lavoro per la cura del patrimonio culturale danneggiato, oltre che agli esponenti della società civile e dell’imprenditoria.
Sabato 17 dicembre sarà anche il giorno dell’inaugurazione della biblioteca Giovanni Carandente, alle ore 18.30 presso il Palazzo Collicola Arti Visive - già Galleria Civica d’arte Moderna - sempre a Spoleto.Oltre 30 mila volumi riguardanti in particolar modo l’arte moderna e contemporanea: patrimonio materiale che dà forma concreta all’immaginario di un territorio che il sisma ha abbattuto fisicamente ma che sopravvive nella cultura e nel senso del bello di questo popolo.
Infine il natale 2017 accenderà le sue luci, a Spoleto non saranno semplici luminarie, ma quelle di Nino Alfieri, Marco Brianza, Giulio De Mitri, Nicola Evangelisti, Federica Marangoni, Johannes Pfeiffer, Carlo Dell'Amico, Ugo Piccioni, Saverio Mercati, Lucia Rotundo, Maria Savino. Questi artisti daranno vita a una mostra, la prima di Light Art in Umbria, nelle sale della Rocca Albornoziana che sarà inaugurata nel periodo natalizio e si prolungherà fino ai primi mesi del 2018. Il progetto si caratterizza per l’eccezionalità della proposta culturale, finalizzata non solo a porre in risalto il dialogo possibile tra la possente architettura della Rocca e la forza della luce ma soprattutto a ridare speranza e nuova vita alle opere distrutte del terremoto.

 

L'ARTISTA

Sebastiano Romano (Siracusa, 1953) è diplomato in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera. Le prime collaborazioni professionali avvengono al Teatro alla Scala. Ha collaborato negli anni '80 con Vittorio Rossi, Scenografo Costumista e Direttore degli allestimenti scenici all’Arena di Verona per numerose produzioni di opere liriche all’Arena di Verona e in importanti teatri italiani ed europei, nonché di spettacoli di prosa nei maggiori teatri nazionali. Tra gli anni 1980/1997 progetta e realizza importanti mostre ed eventi per il Museo Teatrale alla Scala e, con il regista Richi Ferrero, sperimenta originali allestimenti per spettacoli teatrali e installazioni di teatro urbano. A partire dalla sua esperienza con il Baveno Festival Umberto Giordano, iniziata nel 2010, il suo interesse si rivolge sempre più alle installazioni in ambito urbano. Nel 2015 realizza l’installazione luminosa Il Castello di carta e la Belle Epoque al Castello Sforzesco di Milano, nell'ambito delle iniziative per promuovere e pubblicizzare l’Expo 2015.

 

IDEAZIONE

Rosaria Mencarelli, storica dell'arte, è direttrice della Rocca Albornoz-Museo nazionale del Ducato di Spoleto. Ha svolto attività connesse ai principali aspetti della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alle attività di tutela territoriale, attività scientifiche museali e di pianificazione e progettazione della gestione dei luoghi della cultura anche a livello integrato territoriale. Ha coordinato il servizio programmazione, progetti e monitoraggio dei piani di spesa per i fondi ordinari e le leggi speciali della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio (2005-2009). Ha inoltre partecipato alla definizione e gestione di accordi interistituzionali territoriali finalizzati alla valorizzazione del patrimonio (AdPQ Mibac – Regione Lazio, 2007). Per diverse direzioni generali del MiBACT si è occupata di progetti finalizzati alla individuazione di nuove strategie di gestione e di sistemi evidence based di valutazione dei servizi culturali nei luoghi della cultura. Per il Segretariato generale del MiBACT è componente del “Gruppo di lavoro per le Aree interne” (asse strategico Aree interne dell’accordo di partenariato europeo 2014-2020). Fa parte, in qualità di esperto italiano, del Gruppo di lavoro OMC della Commissione Europea per la governance partecipativa del patrimonio culturale (Piano di lavoro 2015-2018). Sugli stessi temi scrive e interviene in dibattiti e convegni.

 

CURA E DIREZIONE ARTISTICA

Gisella Gellini, architetto, si è laureata a Firenze con una tesi sulla Restaurazione e organizzazione museografica di Palazzo Schifanoia di Ferrara. Ricercatrice della cultura della luce con particolare riferimento alla Light Art, ha collaborato con il collezionista Giuseppe Panza di Biumo.

Dal 2009 cura la pubblicazione annuale del libro Light Art in Italy che raccoglie ogni anno le principali installazioni temporanee di Light Art in Italia. Dal 2011 è docente del corso Light Art e Design della Luce presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano. Come esperta di Light Art scrive per riviste specializzate nel settore dell’illuminazione, collabora con l’Accademia di Belle Arti di Brera ed è stata relatrice in diversi seminari e workshop.

 

Claudia Bottini curatrice e storica dell’arte perugina, nel 2005 si è laureata con il massimo dei voti a Perugia in storia dell’arte moderna. Nel 2007 si specializza a Città di Castello in archeologia industriale; inizia il suo interesse per l’arte e la tecnologia entrando nella redazione della rivista “Patrimonio Industriale”. A Roma incomincia una collaborazione con la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio che durerà fino al 2012. Consegue il Master Universitario di II livello in Studi Storico-Artistici presso l’Università Lumsa di Roma, diretto dal prof. Francesco Sisinni, già Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali. Nel 2012 si specializza in arte contemporanea all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo con un’inedita tesi sulla Light Art in Italia. Oggi è presidente dell’associazione Progetto Arte gestore unico del Museo civico e diocesano di Norcia “La Castellina” e cura eventi e mostre di Light Art e arte contemporanea.

 

ROCCA ALBORNOZ - La Rocca Albornoziana è un’imponente fortezza che sorge sul Colle Sant’Elia, il punto più alto della città di Spoleto. Edificata a partire dal 1359, fa parte di una serie di rocche volute da Papa Innocenzo VI per ristabilire l’autorità del Pontefice nei territori dell’Italia centrale facenti parte dello Stato della Chiesa. Per realizzare il suo progetto, il Papa inviò in Italia il potente Cardinale spagnolo Egidio Albornoz, dal quale la fortezza prende il nome, che affidò a Matteo di Giovannello da Gubbio detto “il Gattapone” la direzione dei lavori, protrattisi fino al 1370 circa. Divenuta negli anni anche residenza dei governatori della città, la Rocca si arricchì di decorazioni ed affreschi, molti dei quali andarono perduti quando la struttura venne trasformata in carcere (1817), funzione che mantenne fino al 1982. Completamente restaurata e recuperata alla fruizione pubblica, ospita il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto che costituisce parte integrante del percorso conoscitivo del monumento. I manufatti esposti e gli apparati didattici testimoniano l’origine e lo sviluppo del Ducato di Spoleto, costituito intorno al 570 a seguito della conquista longobarda e la cui denominazione rimane in uso fino al XVII sec. Sono esposte iscrizioni funebri, arredi liturgici, corredi di sepolture, reperti di scultura e frammenti architettonici, statue lignee e manufatti dipinti. È in corso lo studio per l’ampliamento dei percorsi di vista, che verranno estesi alle torri e ai camminamenti.

 

Info e contatti

Ufficio Stampa

Umbria: Federica Cesarini - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo./ cell. 339 3369594

Milano: Clara Lovisetti - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / cell. 335 5448718

Per info - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FB: @MuseoDucatoSpoleto (https://www.facebook.com/MuseoDucatoSpoleto/)

www.assoroccaspoleto.it / www.beniculturali.it
Light in the stone a Spoleto per presentare Lightquake 2017