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Todi celebra con un libro la sua importante tradizione di falegnameria ed ebanisteria

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La presentazione del libro di Marcello Rinaldi “Il mobile classico di Todi" si terrà il 19 marzo alle 17 al Teatrino dell’Istituto Crispolti
Sarà presentato sabato 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe, patrono dei falegnami, alle ore 17, presso il teatrino dell'Istituto Crispolti, il libro "Il mobile classico di Todi: le botteghe dei maestri del legno, scuole non formali di formazione professionale e la scuola di ebanisteria dell'Istituto Crispolti". Autore di questo impegnativo lavoro di ricostruzione è Marcello Rinaldi, già dirigente scolastico dell’IIS Ciuffelli-Einaudi.

Insieme all’autore, alla presentazione saranno presenti il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, don Carlo Franzoni, Presidente della Fondazione Istituto Crispolti, e Paolo Mantilacci, già direttore dell'APT del Tuderte; coordinerà il giornalista Gilberto Santucci.





Si tratta della prima pubblicazione su un tema di particolare interesse per la comunità locale e mai indagato, quello della tradizione tuderte della lavorazione artigianale del legno.  Il volume, composto da 312 pagine e arricchito da oltre 450 immagini, si articola in tre parti: Il caso di studio delle Botteghe-Scuola degli artigiani del legno di Todi; il Repertorio delle Botteghe-Scuola dal Secondo Ottocento; La cooperazione, le manifestazioni e la vita associativa degli artigiani del legno.
A corredo figura anche un’appendice con le voci dialettali todine riferite all’arte del falegname, dell’intaglio e dell’intarsio e l’apparato degli indici, all’interno dei quali compare anche il primo repertorio della produzione mobiliera di Todi.

Il libro, dedicato alla memoria di don Vincenzo Faustini, direttore dell’Istituto Artigianelli Crispolti, che “con passione ha ispirato i giovani tuderti all’arte del mobile classico”,  è arricchito dalla presentazione di Don Carlo Franzoni, presidente della Fondazione Crispolti, erede del patrimonio culturale e di esperienze del canonico Luigi Crispolti che, fin dal 1847, in un periodo storico in cui poche persone avevano accesso all’istruzione e in cui la maggior parte della popolazione viveva in povertà, aveva dato vita alla “scuola degli artigianelli” con l’intento di  avviare al lavoro ragazzi orfani e giovani indigenti, elaborando un originale modello di istruzione, ovvero le “botteghe artigiane” in cui i ragazzi si recavano ad “imparare il mestiere”.

E proprio dal 1847 prende il via il repertorio che censisce oltre 216 botteghe del legno operanti in città nel corso di oltre un secolo e mezzo; una schedatura vera e propria corredata da una descrizione delle varie officine, della loro specializzazione, delle persone che vi hanno operato e dei lavori con i quali hanno lasciato traccia. Il tutto arrivando a ricostruire anche una sorta di albero genealogico dell’evoluzione delle principali “famiglie” dell’arte lignea a Todi nel corso del XX secolo. Il libro è un generoso gesto di attenzione alla memoria del mobile classico todino, anche per valorizzare e tenerne viva la cultura che questa arte ha saputo sprigionare nel tempo, delineando per alcuni decenni una vera e propria identità della città.
Todi celebra con un libro la sua importante tradizione di falegnameria ed ebanisteria
   
Pubblicato in Umbria