Protagonista di una storia realmente accaduta, Luigi Reattino, nome di fantasia, un umbro obbligato a rimanere in gattabuia per un periodo molto lungo durante gli anni del terrorismo armato in Italia.

Accusato di essere uno dei responsabili del rapimento di James Lee Dozier, generale americano e ostaggio delle Brigate Rosse, Luigi vivrà una triste e dolorosa pagina della sua vita, non perdendo però mai di vista la tenacia nel dimostrare la sua innocenza ed estraneità ai fatti.

Dalla rappresentazione in scena affiora ancora di più “la verità rivelata”, tra dolori e supplizi permanenti che costellano la storia del nostro Paese e pesano ancora oggi come un macigno malgrado molti se ne siano dimenticati.

È stato presentato in conferenza stampa al Teatro Mengoni di Magione con un cast degno di nota fra cui spicca Daphne Morelli, Thomas Trabacchi, la voce narrante di Fabrizio Gifuni e Samuele Chiovoloni che si occupa di regia e drammaturgia.

Un intreccio tra amore, passione e politica in cui Daphne Morelli, che interpreta la moglie, dice: “Elena è una donna che ha accompagnato affettivamente Luigino, ma anche ideologicamente. È una donna che porta con sé un pensiero politico e di conseguenza l’influenza di quegli anni”.

Una rappresentazione degna di nota che tratta una tematica importante come questa, esorta senza dubbio alla riflessione storica e civile.

10 febbraio a Todi, Nido dell'aquila

12 febbraio Assisi, Piccolo teatro degli Instabili

15 e 16 febbraio Perugia, Teatro Zenith

19 febbraio Umbertide, Teatro dei Riuniti

24 febbraio Marsciano, Teatro Concordia

25 febbraio Bastia Umbra, Teatro Esperia