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Sulle tracce di una “verde” speranza... In evidenza

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Sulle tracce di una “verde” speranza...
Scrivere di arcobaleno nel giorno del grande derby calcistico umbro, mi sembra a dir poco esagerato, dato che personalmente oggi di colori ne vedo solo due e sono il rosso e il verde delle Fere, ma siccome scrivo per una rivista letta per lo più da perugini, eviterei di seguire tracce calcistiche.
Anche perché, chi mi garantisce che tra un paio d’ore io sia nella condizione di seguire qualche traccia in una città blindata? Magari stasera, una volta scesa a valle, potrei seguire le tracce dei bicchieri di plastica abbandonati dai tifosi e frutto dell’ordinanza antivetro emessa dal Comune. Che non si dica che stavolta non abbiano provato a prevenire i danni! Ma se escludiamo il rosso-verde che colori restano a Terni? Sicuramente non l’azzurro del cielo, visto che quello è grigio, come i nostri polmoni. Potremmo provare con il giallo della creatività: siamo talmente creativi che creiamo mostri, come il mercato coperto di Largo Manni, ma soprattutto come il suo predecessore che ancora giace inerme, insieme a tanti altri ex splendidi edifici cittadini. Ma non siamo sempre pessimisti, pensiamo piuttosto in rosa: ecco allora apparire Rosario con le sue rose. Aguzzando la vista potremmo scorgere anche il viola, non come il colore tanto odiato dai teatranti, dato che noi un teatro non ce l’abbiamo e, anzi, tra poco in centro non ci sarà più nemmeno un cinema: parlavo delle violette piantate da Mimmo nella fioriere di Largo Villaglori. Se poi lo separiamo dal rosso potremmo persino parlare di verde. Come verde pubblico, ossia aree spesso chiuse o talmente verdi che se anche ci riesci a entrare ti ci perdi come in una foresta equatoriale. Ormai nemmeno le campagne elettorali hanno più un senso a Terni: una volta almeno ci tappavano le buche, ma il 31 maggio si vota per la Regione. E allora i colori li conosciamo già e accanto al rosso ci sarà il bianco, non il verde. Verde, come la speranza che prima o poi si pareggi anche in politica e non solo su un campo da calcio…

 

 

 

Sulle tracce di una “verde” speranza...
   
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Chiara Silvestri

Curiosa per natura, inquieta per congiuntura astrale, amante delle arti per passione, si dedica all’esplorazione suburbana e alla coltivazione di libere opinioni. A un anno iniziava a parlare, a 12 parlava poco e scriveva su un diario segreto, a 37 anni parla troppo e scrive persino sui muri...