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Dacci oggi il nostro pane quotidiano… In evidenza

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Dacci oggi il nostro pane quotidiano…
Non me ne voglia il direttore, ma io non mi abituo alla mancanza delle mie tracce mensili: troppe cose accadono in due mesi, come si fa a stare al passo coi tempi?
Perché, per quanto il passo di Terni sia paragonabile a quello di una lumaca, il mondo va sempre più veloce. Forse, allora, potrei provare con l’osservazione a freddo. Per esempio, come vi spiegate una manifestazione come il Bread Fest Terni? Sarà mica che un tempo qui si morisse di fame e oggi questo alimento viene celebrato come dono quotidiano di una città a cui non resta felicità alcuna, se non quella di sfamarsi di pane sciapo? E sarà mica che la popolazione della vecchia Interamna fosse animalista e contro il pubblico spettacolo, se oggi un posto come l’anfiteatro romano non trova collocazione, se non come arena cinematografica, e degli spettacoli di strada, a cui il popolo contemporaneo è stato abituato da un paio d’anni a questa parte, non vi è più traccia? Però, in compenso, siamo pieni di cani. Certo, prima c’erano i leoni, ma sarebbe curioso sapere se l’antica cittadinanza raccogliesse la merda dei loro migliori amici. Chissà com’era Terni nel Medioevo? La peste, l’ignoranza, la barbarie. Chissà anche all’epoca quanti barbari hanno segnato il nostro dna? Perché diciamolo chiaramente, se oggi Terni fa schifo non è colpa di chi è arrivato da poco, ma di chi ignorantemente qui vive da sempre. Una città talmente barbara culturalmente che in confronto Attila è un esponente della body art. Non serve versare il sangue per autodistruggersi - che poi stando alla cronaca non ci manca nemmeno quello - basta dimenticare i gesti banali, retaggio di un’educazione che sta scomparendo e che non tornerà, a differenza dei carri di maggio. Altro retaggio di un passato che non esiste più, ma che ci pone un interrogativo: ci abbiamo provato con la fabbrica, con il cinema e pure con San Valentino… Fosse proprio in quel mondo contadino, a cui il nostro folclore appare tanto legato, la risposta che cerchiamo?
Dacci oggi il nostro pane quotidiano…
   
Chiara Silvestri

Curiosa per natura, inquieta per congiuntura astrale, amante delle arti per passione, si dedica all’esplorazione suburbana e alla coltivazione di libere opinioni. A un anno iniziava a parlare, a 12 parlava poco e scriveva su un diario segreto, a 37 anni parla troppo e scrive persino sui muri...