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Waiting on a dream… In evidenza

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Waiting on a dream…
Basta con le favole e i racconti di fantasia, rimettiamoci al lavoro e rimettiamoci alla dura realtà. Perché non si può certo dire che il 2016 sia iniziato con il piede giusto, almeno non nel campo della cultura
Bowie e Scola: a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro se ne sono andati due talenti inenarrabili, e anche se i loro capolavori rimarranno per sempre, a noi resta un vuoto che nemmeno la prossima edizione di San Remo o il dibattito sull’ultimo film di Zalone potranno colmare. Se poi l’anno appena iniziato è pure bisestile, non sembra strano che anche a Terni si seguano le tracce della mala sorte. Ecco, allora, arrivare la notizia per cui nessuna città umbra sarà la Capitale Italiana della Cultura 2017. Dopo Mantova, vincitrice del titolo per il 2016, anche Pistoia ruba il nuovo sogno ternano di viaggiare in direzione di un’identità sempre più culturale. Giusto così - diranno alcuni - Terni non è pronta ad abbandonare la sua pelle d’acciaio e a trasformarsi in un esempio di cultura: acqua alla trielina, inceneritori accesi a tutta callara, la Biblioteca che cade a pezzi, monnezza tradizionale e differenziata abbandonate in strade sporche e maleodoranti, per non parlare della zona zero (che non è il titolo di un film di fantascienza, ma il nuovo strumento inventato in città per combattere le polveri sottili). Uno scenario non proprio edificante. Quasi apocalittico, che impone una riflessione che probabilmente non potrà svolgersi nell’arco di pochi mesi, ma che deve essere assolutamente affrontata guardando alla realtà e senza dimenticare il sogno. Perché se Terni non è pronta, a San Gemini c’è chi riesce a trasformare una chiesa barocca nel palco privilegiato di Lee Ranaldo e rendere realtà un sogno bellissimo. Insieme a Napoli, infatti, quella organizzata da Degustazioni Musicali Umbria rappresenta l'unica data italiana del tour europeo del chitarrista dei Sonic Youth. Segno evidente che non serve essere dei giganti, ma avere giuste ali per volare…

 

 

Waiting on a dream…
   
Chiara Silvestri

Curiosa per natura, inquieta per congiuntura astrale, amante delle arti per passione, si dedica all’esplorazione suburbana e alla coltivazione di libere opinioni. A un anno iniziava a parlare, a 12 parlava poco e scriveva su un diario segreto, a 37 anni parla troppo e scrive persino sui muri...