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Carne cancerogena: arriva la condanna definitiva dall'OMS In evidenza

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Carne cancerogena: arriva la condanna definitiva dall'OMS

Gli oncologi consigliano un ritorno alla dieta mediterranea

Una notizia data in questo modo, messa in home page in tutti i siti di informazione, non può non essere vera: l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette definitivamente le carni lavorate tra le sostanze cancerogene, responsabili in particolare di tumori al colon-retto e allo stomaco.
Quello che colpisce è soprattutto la specificazione della categoria 1: le carni lavorate contano come fattore di rischio per il cancro a pari merito con il benzene e il fumo. Parliamo della massima categoria delle sostanze notoriamente cancerogene e pericolose per la salute.

Ma cosa si intende esattamente per carni lavorate?
L’OMS include nella lista nera le carni trasformate “attraverso processi di salatura, polimerizzazione fermentazione, affumicatura, o sottoposte ad altri processi per aumentare il sapore o migliorare la conservazione”.
La maggior parte delle carni lavorate contiene maiale o manzo, ma le carni lavorate possono anche contenere altri tipi di carni rosse, pollame, frattaglie o prodotti derivati dalla carne come il sangue. Esempi di carni lavorate includono dunque hot dogs, prosciutto, salsicce, carne in scatola, preparazioni e salse a base di carne. 

Sono invece considerate probabilmente cancerogene le carni rosse, ovvero “tutti i tipi di carne di muscolo di mammifero, come ad esempio manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra”.
Gli oncologi prendono molto seriamente questo studio, e consigliano di tornare alla dieta mediterranea, l’unica che finora ha prodotto diminuzioni nei casi di tumore: pasta, abbondanza di frutta e verdura, quasi assenza di carne. Magari un po’ nel weekend, ma poi è meglio non indulgere in affettati e salsicce.

Cosa possiamo dire noi poveri consumatori?
Tra le amare verità della scienza, questa è forse la peggiore. Chi può accettare a cuor leggero l’equiparazione tra benzene e hot dog? Tra fumo e prosciutto? Come faremo a guardare una salsiccia arrosto pensando “questa è una sostanza pericolosa”?
Un pensiero va anche ai macellai, agli esperti, a tutte le eccellenze che vantiamo di avere in una regione come l’Umbria (pensate alle norcinerie), allo street food tanto di moda in questi ultimi anni, e a tutti i lavoratori di un settore che, se non contribuisce alla salute, di sicuro aiuta a combattere la disoccupazione.

La carne lavorata è ufficialmente una sostanza cancerogena.
Un boccone difficile da mandar giù.