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Sustain.ability, città sostenibili In evidenza

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Nel 2009 la popolazione urbana mondiale ha superato quella rurale. Secondo l’ONU, entro il 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà in città

di Francesco Asdrubali // Professore ordinario di Fisica Tecnica Ambientale · Università degli Studi Roma Tre

Non ha pertanto senso parlare di un nuovo modello di sviluppo sostenibile senza un coinvolgimento prioritario delle città, motori dello sviluppo economico ma anche causa dei principali impatti sull’ambiente.

Le città protagoniste dello sviluppo sostenibile: è questo il titolo del sesto Rapporto sulle città di Urban@it, il Centro nazionale di studi per le ricerche urbane, presentato il 29 gennaio scorso.

Il Rapporto parte dalla constatazione che gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile Globale dell’Agenda ONU per il 2030 non potranno essere raggiunti senza un effettivo coinvolgimento e coordinamento delle amministrazioni locali e ricorda che l'Europa ha fissato alcune priorità (transizione energetica, trasformazione digitale, inclusione sociale) per le quali le città sono fondamentali. Temi che incrociano direttamente il Recovery Plan di cui tanto si sta discutendo in queste settimane.

Dal Rapporto emerge anche il ritardo delle città italiane rispetto alle metropoli europee. Basti pensare che Copenaghen si prefigge di diventare carbon neutral (emissioni nette di anidride carbonica pari a zero) per il 2025, che Oslo anticiperà al 2030 gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi per il 2050 e che Amsterdam si è impegnata a ridurre le proprie emissioni del 95%% per il 2050.

Il ritardo italiano è anche scolpito nell’elenco delle città che dal 2006 sono state elette Capitali Verdi d’Europa: ad esempio Tallin nel 2006, Stoccolma nel 2010, Amburgo nel 2011, Bristol nel 2015, Lisbona nel 2020, fino a Grenoble nel 2022, non c’è nessuna città italiana.

E’ stata proprio Grenoble a vincere il titolo per il quale Perugia era in corsa. L’Amministrazione Comunale ha rilanciato l’intenzione di presentare ancora una volta la candidatura europea nonché di concorrere anche al premio per la Capitale Verde d’Italia, ossia la città con i progetti di riconversione green più innovativi ed efficaci.

Nessuna città, del resto, ha mai vinto alla prima partecipazione, e in ogni caso i dati e le informazioni raccolte per la candidatura potranno aiutare a proseguire in un cammino virtuoso verso la sostenibilità.

In bocca al lupo, Perugia!