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I "prodotti nuovi" del Monastero di Sant’Anna di Bastia Umbra

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Olio, birra ma anche marmellate e tisane… “delle Monache”
Testo: Miriam D’Agostino (Sr Myriam)
Brano: “Meraviglioso” - Domenico Modugno


Millenario è il ritmo dell’ora et labora per la comunità monastica benedettina di Bastia che nel corso della storia ha superato guerre, soppressioni, allontanamenti e terremoti, all’interno delle mura dell’antica fortezza baglionesca che dal 1609 ospita la comunità delle monache benedettine, che con il loro tocco umile e votato alla natura hanno fatto rifiorire l’edificio in declino per la sanguinosa guerra fra Perugia e Assisi. La storia della Comunità benedettina di Bastia, può essere suddivisa in quattro macro tappe: la prima dalla sua fondazione alla prima grande soppressione avvenuta nel 1398, dove risiedeva presso il Monastero di “San Paolo delle Abbadesse” in cui accolse Santa Chiara all’inizio della sua consacrazione, la seconda che va dal trasferimento nella Rocca Baglionesca fino alla soppressione napoleonica, la terza che arriva fino alla Seconda Guerra Mondiale e infine dal dopoguerra ad oggi.

Silenzio, lectio divina, vita fraterna, lavoro manuale, accoglienza del pellegrino, del povero e del forestiero sono i cardini della vita quotidiana all’interno del chiostro, in cui si è tutte alla scuola dell’amore evangelico in clima di raccoglimento, ma anche in aperto dialogo con il mondo, per ascoltare le nuove e incessanti sfide esistenziali di ogni tempo.







San Benedetto nella sua magistrale Regola scrive: “saranno veri monaci quando vivono del lavoro delle loro mani”. La Comunità monastica di Sant’Anna ha così cercato di riscoprire questa bellezza del lavoro manuale, capace di ricreare quello spazio e quel tempo in cui sentirsi collaboratori del creato.

Il lavoro dei campi è fatica, sudore, dedizione, attenzione alle piccole cose, riscoperta del creato, della bellezza, della fisicità, della condivisione, della collaborazione, del lavoro di “squadra”, dell’ascesi come esercizio di conoscenza di sé, dell’altro e dell’Altro.





Restando fedeli alle radici monastiche, nasce qui la prima birra monastica femminile italiana, artigianale, rifermentata naturalmente in bottiglia e di tradizione belga







È grazie alla tenace dedizione delle monache che la rigenerazione terrena e spirituale del Monastero di Sant’Anna ha donato nel tempo “frutti nuovi”.

Creare valore senza rinunciare ai valori, è il dinamismo che ha consentito oggi di strutturare il lavoro della Comunità monastica, la quale mantenendo quell’equilibrio dell’ora et labora che consente la crescita e lo sviluppo del potenziale dell’umano, inizia a concretizzare oggi prodotti in cui la bontà sia gustabile e il bello resti visibile.

A rendere esplicito un messaggio così antico ed attuale, al tempo stesso, è stata la sinergia nata con Studio Gusto di Perugia, attraverso la cura del brand nei sui dettagli, con cui rivestire personalizzando con sobrietà ed eleganza le diverse tipologie di prodotto.


Dal 27 Marzo il nuovo punto vendita ad Assisi in via Borgo San Pietro 8


La scelta è stata quella di mettersi in gioco anche in un tempo storico complesso, partendo dal rapporto con il territorio, in cui una delle culture principali è quella dell’ulivo raccolto da mani sapienti e lavorato secondo le più antiche e genuine tradizioni umbre: l’Olio Delle Monache racchiude in ogni sua goccia la storia della terra in cui nasce e le tecniche innovative che lo portano a essere un prodotto straordinario, con il gusto di una provenienza millenaria.

La cura dell’olivo declinate nelle tre differenti cultivar, il leccino, il frantoiano e il moraiolo, è interamente ad opera del lavoro delle monache che si sono specializzate e professionalizzate sia nel lavoro di potatura che di raccolta.





Accanto alla produzione dell’olio extravergine di oliva, nasce la prima birra monastica femminile italiana, un primato di eccellenza, in quanto le materie prime, principalmente l’orzo distico, trasformato poi in malto biologico, è anch’esso un prodotto di eccellenza del monastero. L’idea della birra nasce dal voler restare fedeli alle radici monastiche, che nei secoli ne hanno tramandato le ricette, insieme alla scelta attuale di volerlo caratterizzare al femminile attraverso un prodotto di alta qualità come la birra artigianale, rifermentata naturalmente in bottiglia, di tradizione belga. Birra che ha già la duplice varietà una bionda caratterizzata da una nota dolce, conferita dal malto Pils prodotto biologicamente e un’ambrata caratterizzata da un ricco aroma di malto dolce ed elaborato, con leggeri sentori di cioccolato e caramello tostato.






Di seguito in continuità con quella che è la tradizione monastica, ma all’interno di un progetto che vuole avere continuità del tempo, si affiancano prodotti come le marmellate e le tisane, prodotte nel rispetto di quelle procedure che rispettano l’alta qualità e il desiderio di mangiare sano.

 



Shop: Via Borgo San Pietro, 8 / Assisi

 

I "prodotti nuovi" del Monastero di Sant’Anna di Bastia Umbra
   
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