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Cosmi, luci e codici di Silvia Iorio

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Dal microcosmo al macrocosmo, ogni creazione è un universo da esplorare e un intreccio di significati da cogliere



Scienza e fede trovano un nuovo punto di incontro nelle opere di Silvia Iorio. Artista contemporanea sensibile e raffinata, sa trasferire con efficacia queste caratteristiche nelle sue creazioni che sorprendono anche per la ricerca e lo studio dai quali hanno origine. Ogni dettaglio è curato con sapienza, ogni particolare ha una motivazione e un significato, e anzi spesso ben più di uno. Scopre la sua vocazione artistica nei laboratori di ricerca durante gli studi di Biologia molecolare. Le sue prime creazioni sono realizzate con i materiali usati proprio per l’osservazione a contrasto al microscopio: rosso alizarina e alcian blu che richiamano tra l’altro quel rosa e quel blu che oggi caratterizzano ogni sua opera. Alla pittura - realizzata con acquerello su una pregiata carta lavorata a mano in Himalaya - si affianca presto la realizzazione di installazioni come “n-Kiloton” una macchina, creata per la Biennale di Venezia nel 2005, che attraverso il vetro, pigmenti chimici e cavi elettrici mostra gli effetti dell’interazione dei colori tra di loro, ma anche con l’ambiente e con il corpo. Un’intera parete di interruttori, ognuno dei quali accende se stesso e una parola ad esso collegato, è “Fos Fotos”, opera realizzata nel 2015 per una delle navi da crociera più grandi al mondo della flotta della Royal Caribbean. A caratterizzare in modo forte la produzione artistica di Silvia Iorio sono anche la scultura “Black Hole” ed “External Eternal”, creata alla Kulturhaus di Amburgo in una stanza del palazzo resa - attraverso terra, piante spontanee, tende da teatro e neon, e da esplorare scalzi e in solitudine - un privilegiato punto di osservazione di universi interiori ed esteriori. La conversione e la fede hanno portato poi nuove ispirazioni e visioni, in parte esposte a Todi con la mostra “Faith”, alla galleria Space Mater, visitabile fino al 14 febbraio 2020.




La galleria
Space Mater a Todi

Space Mater è uno spazio che intende generare cose nuove, promuovere una rinascita e un risveglio dell’arte e della cultura a Todi. Fondatrice e direttrice della galleria, inaugurata lo scorso 25 agosto, è Marta Angeli Coarelli, giovane interior designer che con grande cura e attenzione ha ristrutturato questo storico locale del centro storico tuderte: due grandi sale per circa 120 mq complessivi, “estremamente mutevoli e in continua evoluzione, così da poter ospitare diverse forme artistiche e culturali”: non solo esposizioni d’arte quindi, ma anche eventi, laboratori, incontri.

www.spacemater.com
FB: spacemater
IG: spacemater




Creazioni che esplorano l’universo dell’astrattismo visionario come “De Prophetia Codex” che rappresenta “bozzoli che custodiscono un verbo che ancora deve schiudersi” spiega l’artista. Ma la profezia c’è ed è quella che Silvia Iorio ha fissato su queste pergamene contemporanee per mezzo di codici da lei stessa generati. Un alfabeto intraducibile, se non dall’artista stessa, che caratterizza molte delle sue creazioni. Due ciglia dell’artista sono al centro dei 9 cerchi concentrici di “Indicibilis” mentre le sue lacrime di gioia hanno permesso di dare alla luce la serie di miniature “Dakryverse”. Il futuro, per Silvia Iorio è anche nel suo “Trapassato Futuro”: un continuum di installazioni in alluminio specchiato che troveranno un proprio spazio probabilmente proprio a Todi.
Si tratta di una visione temporale da me concepita – dichiara l’artista - una genesi rappresentativa che va dalla sfera a forme archetipali più complesse. Un progetto che nasce dalla combinazione di antichi elementi di prospettiva con contemporanee tecnologie 3D: quando il parco vedrà la luce, al visitatore, da uno o più punti di osservazione predefiniti, le opere appariranno come congiunte le une alle altre”.

SILVIA IORIO
www.silviaiorio.com
IG: silviaiorio_official
Cosmi, luci e codici di Silvia Iorio
   
Pubblicato in Rivista
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Isabella Zaffarami

Moglie e mamma, prova a fare anche la giornalista. Molto curiosa, abbastanza coraggiosa e un po’ capricciosa. È spesso in ritardo, ma solo perché odia aspettare. Ama il giallo, le margherite, il mare e il tiramisù. Un tempo amava dormire fino a tardi, oggi ama andare a letto presto. Ama la sua città, Todi. Ama le parole, quelle già scritte e quelle ancora da scrivere.