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Acropoli, il male d'inverno

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Acropoli, il male d'inverno

Lunedì 26 gennaio

Provateci voi. Provateci voi a salire in centro a Perugia con la colonnina del termometro vicina allo zero, sfidando la forza di gravità e, soprattutto, la forza della tramontana. E ammettiamo che questo eroico tentativo lo stiate facendo di domenica, calpestando le aspirazioni di vostra suocera che vi voleva a pranzo, di vostra moglie che preferiva un ristorante comodo con il parcheggio annesso e le velleità divanare dei vostri figli che già pregustavano la serie A su Sky. E, ora che ce l'avete fatta, provate a cercare un posto per un bel pranzo domenicale in centro storico. Fra ristoranti chiusi per ferie tutto il mese di gennaio, ristoranti chiusi la domenica e ristoranti chiusi per sempre, pranzare in centro a gennaio rischia di diventare un'utopia. Una carenza, in termini di accoglienza, indegna di una città a vocazione turistica come Perugia. E non è colpa della ZTL. La domenica il centro è aperto. Sono proprio i ristoranti a essere chiusi.

Acropoli, il male d'inverno
   
Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.