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Le votazioni
Eqqce! Tra men de n mese tocca gì a votà ple regionali e anche stavolta la gente è stufa e se lamenta de gni cosa, specialmente di politici, de tutto quil che rubbono ma anche dla questione dle quattro corsie che en diventate peggio dla Salerno-Reggio Calabria: se sa quanno se parte ma no quanno s ariva!

Tocca decide ta chi dà l voto e Settimio, l nostro babo, come da tradizzione l dà tai “comunisti”. A voja noaltre a dije che ormai n c’è più né la falce né l martello e che la bandiera rossa s è scolorita. Lu armane dla su idea. La Cesira nvece è nguastita e dice che l voto l ardà ta Grillo. Ta me e ta la Ginetta a sentilli a lettigà ce viene da ride e ce semo arcordate de anno, quanno emo votato pel novo sindaco.

Pe nformacce n prima persona semo gite a quillo che na volta se sarìa chiamato comizzio ma che adè nvece è na “convenscion”. Prima semo giti ta quilla del centrodestra e doppo ta quilla dla sinistra, tanto per nun fa torto ta nissuno. A parte i programmi e le promesse, ce semo acorte subito che tra la destra e la sinistra c’era na bella differenza: la gente de destra era più arpulita e arcutinata, c’eva nsoché che ce faceva n cert effetto. J omi, specie i freghi più giovni, portavon quasi tutti la camigia bianca senza cravatta e l giubbin de pelle, qualcuno eva n golfino de cascemire perché qla sera tirava na mulichina de vento. Le scarpe erono quille bone, mica quille comprate al Globo de Ellera! Io ho arconosciuti diversi avocati e clienti dlo studio. J omi dla sinistra nvece eron più ruspanti, più a la bona, se vedeva che ne nivon chi dal sindacato, chi da le manifestazioni n piazza; qualcuno era ora che giva dal barbiere a dasse na spuntatina tai capelli e anche ta la barba, qualcuno eva misso la camigia a quadretti da boscaiolo. A dì che c’hon convinto, dirìssme na bugia, perché come tutti i politici, de chiacchiere e de promesse tante. A la fine la Ginetta me fice “Peppa, io l voto l dò ta Andrea perché è l più bellino!” “Ma te pare, Giné, che tu dè l voto n base ta la bellezza?!? Vergognete! Tocca votà i contenuti e l programma.” “Lassa gì, tu e l contenuto...” Io ho lassato gì perché nun evo voja de discute e cussì quanno la dimenca dopo semo entrate ntla cabina, io, la Ginetta, Settimio e la Cesira, ognuno ha votato secondo coscenza: Settimio ha cercato quil ch’armaneva dla falce e del martello, la Cesira ha misso la croce ta Grillo, io ho votato l programma e la Ginetta ha scelto l candidato più bello.

Ma quisto l sò solo io, perché a dillo nun ce se fa na bella figura.

Le vostre sempre affezzionate,


Peppa (e Ginetta) Paqqla

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Le Sorelle Paccola

Anna Maria Ortica nasce in Germania, cresce bilingue e apprende dai genitori perugini le prime regole del "donca". Dal 1973 vive a Perugia e ormai non potrebbe più fare a meno delle sue salite e dei suoi scorci. Appassionata di letteratura e di arte, dopo incursioni nel marketing e nel turismo, è approdata all'insegnamento dell'Inglese in un liceo della sua città. Ha pubblicato i suoi primi libri LE SORELLE PACCOLA e I TRIBBLI DLE SORELLE PACCOLA inaspettatamente in perugino, perché, come è solita dire, "le lingue bisogna saperle tutte".