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L'editoriale n.143

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Buon Compleanno Piacere Magazine!! #18anni

Piacere Magazine diventa maggiorenne. Proprio così. Diciotto anni. Un traguardo che, lasciatemelo dire con un pizzico di orgoglio, fa tre- mare i polsi. Era il 21 gennaio del 2005 quando insieme a tre amici visionari, Valentina Briziarelli, Chiara e Luca Brustenghi, presentammo il nostro piccolo grande pro- getto alla città: un free press cartaceo.

Era freddo, quella sera. Ma il calore di amici, personaggi, sportivi e rappresentanti delle istituzioni presenti al Velvet per la festa inaugura- le riscaldarono l’atmosfera e ci diedero fin da subito coraggio. Perché di coraggio ce ne voleva davvero tanto per pensare di portare avanti un magazine cartaceo con i soli introiti della pubblicità. Coraggio e incoscienza.

Ma, come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci e forse le stelle colsero in questa nostra piccola creatura tutto il coraggio di chi aveva deciso di uscire dal seminato e tentare una nuova avventura. Valentina lasciò l’agenzia pubblicitaria con cui lavorava, Luca e Chiara misero a disposizione uffici e utenze, io mi licenziai da un impiego a tempo indeterminato lasciandomi alle spalle Milano, che poi avrei ritrovato sul mio cammino, e un contratto da giornalista professionista. Ma l’istinto e un periodo storico in cui ai giovani era ancora concesso di osare e sognare vinsero su qualsiasi valutazione razionale. E, nel mio caso, anche sullo sconcerto di mia madre.

Spero mi perdonerete se ho abusato di questo spazio per delle digressioni personali. Ma i18anni di PM meritavano uno strappo alla regola. Insomma, non avendo soffiato sulle candeline, ho scelto di soffiare sui ricordi. Infine, un grande, enorme, grazie a tutti quelli che in questi anni hanno creduto in noi: lettori, inserzionisti, e quanti sono entrati per un motivo o per l’altro nella no- stra orbita.

Grazie di cuore.

 

L'editoriale n.143
   
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Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.