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L'editoriale n.112

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Il Comune di Perugia ritira il patrocinio al gay pride. Perugia 1416

Arrivano segnali in chiaroscuro dalla nostra città e dalla nostra regione, dove qualcosa inizia a muoversi in positivo sul fronte dei trasporti. O meglio, sulle prospettive di crescita dell'aeroporto che dopo aver chiuso accordi con due nuove compagnie, FlyVolare e FlyMarche, vede prendere forma una ragnatela di rotte finalmente estesa e auspicabilmente in crescita. E così ecco spuntare fra le nuove mete: Amsterdam, Lamezia Terme, Casablanca e, udite udite, Milano. Certo, il volo per Milano sarà operato da un Let L 410, un bimotore da 19 posti. Il che significa che, con i 4 voli settimanali previsti, potranno volare da Perugia a Linate appena 76 fortunati alla settimana. Siamo ancora lontani dall'optimum, ma ogni miglioramento, anche il più piccolo, può proiettarci, poco alla volta, nel futuro.

Anche perché, ultimamente, in città ci si concentra molto sul passato. E, in particolare, sul Medioevo. Ed ecco allora che ancora una volta la rievocazione storica voluta dall'amministrazione è diventata il pretesto per rievocare soprattutto le antiche lotte fra guelfi e ghibellini, con la città sistematicamente spaccata in due fra i sostenitori dell'evento e i suoi detrattori. Posizioni che sembrano figlie di un pregiudizio, soprattutto da parte dei detrattori, più che di valutazioni concrete. E, così, mentre i detrattori infangano, organizzatori e sostenitori si dedicano anima e corpo per riportare nel capoluogo il sapore della storia e Perugia nel Medioevo.

Uno slancio ammirevole, che quest'anno ha trasmesso l'idea di un evento in crescita.
Uno slancio che talvolta, però, va persino oltre la fiction. Accade così che, dopo una serie di polemiche molto pretestuose, molto esagerate e molto strumentali, sulla locandina del Perugia Pride Village, il Comune decide di revocare il patrocinio alla manifestazione.
Ed è subito 1416.
L'editoriale n.112
   
Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.