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Umbria mon amour, viva la provincia italiana In evidenza

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Umbria mon amour, viva la provincia italiana
“Abolite le Province, in redazione ci siamo però convinti che la provincia sia più viva che mai. La provincia intesa come comunità di persone, non come ente locale, è una delle grandi ricchezze del nostro Paese, non solo dal punto di vista economico e industriale, ma anche da quello sociale e culturale.”
È così che Christian Rocca di IL, il mensile de Il sole 24 Ore, introduce sul numero di settembre un bellissimo reportage dedicato alla provincia italiana. Perché in fondo, se si escludono Roma e Milano, questo è il Paese che più di ogni altro in Europa si fonda sulle sue comunità più piccole. 

Dice Luca De Biase, responsabile dell’inserto tecnologico sempre del Sole: “L’Italia non ha una città centrale, come la Francia o il Regno Unito. Parigi e Londra fanno da sole tra un quarto e un terzo del PIL dei loro rispettivi paesi. In Italia per fare il 40% del PIL bisogna sommare l’economia delle 14 città metropolitane. L’unico modo per fare massa critica, in Italia, è pensare alla rete delle città: città connesse tra loro e insieme connesse al pianeta. Da questo punto di vista, i campanilismi e la scarsità di infrastrutture, digitali e non, costituiscono un freno particolarmente grave in un’epoca in cui la città è tanto strategicamente rilevante per lo sviluppo”.

Accorciare le distanze, sia quelle analogiche che quelle digitali, come strada per generare valore mantenendo quelle identità che fanno parte del dna della provincia italiana. Ci ripensavo ieri mentre percorrevo la nuova, bellissima, scintillante, Strada Statale 77 della Val di Chienti, tra Civitanova e Foligno. Una superstrada che cambia tutto, capace di abbattere confini tutt’altro che invisibili. Non è un caso che ne L’Italia Centrata, bel libro curato dal Presidente della Toscana Enrico Rossi, il capitolo finale sia dedicato proprio alla mobilità transfrontaliera, alle opere capaci di unire sempre di più Toscana, Umbria, Marche. Con un pensiero alla Medioetruria, stazione che sembra, ahimè, essersi un po’ allontanata dall’agenda politica locale, e a tutte quelle infrastrutture - dall’aeroporto fino alla rete ferroviaria regionale - così centrali per rendere sempre più competitiva una regione in perenne ricerca di collegamenti con il mondo.
Umbria mon amour, viva la provincia italiana
   
Jacopo Cossater

Nato in Veneto, appena maggiorenne si trasferisce a Perugia per motivi di studio. È più o meno in quel periodo che si innamora del sangiovese, completa il percorso dell'Associazione Italiana Sommelier ed apre un blog, non necessariamente in quest'ordine. Dopo aver vissuto per troppo tempo a Milano e troppo poco a Stoccolma è tornato in Umbria, dove oggi lavora. Giornalista, collaboratore della guida "I Vini d'Italia" edita da l'Espresso, scrive anche su Enoiche illusioni e Intravino, due dei più popolari wine blog italiani.