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Shozo Shimamoto, grandi opere

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Fino al 9 gennaio al Ciac di Foligno
La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha riaperto i suoi spazi museali del Ciac con la mostra dedicata all’artista giapponese Shozo Shimamoto (1928-2013). Inaugurata il 18 settembre scorso presso il Centro Italiano Arte Contemporanea, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 9 gennaio 2022. “Shozo Shimamoto / Grandi opere” ripercorre il percorso del maestro giapponese dalle opere degli anni ’50 fino alla fondazione del gruppo Gutai, nel 1954, per arrivare alle performance degli ultimi anni 90 e 2000 realizzate in Italia, molte delle quali documentate e raccontate da contributi video.






Sono esposti lavori di importanza storica che legano la più tradizionale cultura giapponese e orientale con le esperienze più avanzate dell’informale europeo e occidentale. Tele che misurano dai quattro ai dieci metri coinvolgono lo spettatore in un percorso che dal colore si addentra nel più profondo significato sprigionato dall’opera d’arte in un processo di creazione che va al di là di uno spazio definito.





Una performance che genera un’opera. Per parlare dell’arte di Shozo Shimamoto è necessario raccontare una storia che è poi quella della sua vita e delle sue creazioni.
Come quelle di bottle crash, tecnica artistica che ha caratterizzato in maniera significativa il lavoro di Shimamoto e che prevedeva il lancio su grandi tele di bottiglie con pigmenti di differenti colori.

Nel 1975 ha aderito alle iniziative dell’Unione degli Artisti, diventando uno dei massimi rappresentanti della mail art.
Tra le sue opere una strada composta da 10.000 pagine di giornali presso la riva del fiume Mukogawa.

Dal 1986 ha iniziato a utilizzare la sua testa rasata come mezzo di espressione artistica. Nel 2000 ha realizzato una performance su grande scala in Francia creando un’immensa superficie di giornali provenienti da tutto il mondo che ha colpito con palloncini pieni di colore lanciati da una mongolfiera. Nel 2005 protagonista è l’Umbria: a Trevi si cimenta per la seconda volta in Italia in una performance durante la quale getta i colori da un elicottero e gli viene dedicata una mostra personale presso il Flash Art Museum, a cura di Guglielmo Di Mauro.



Ancora in Italia, ma questa volta a Napoli, nel 2006 realizza, in piazza Dante, l’evento-performance “Un’arma per la Pace”: sollevato dal braccio di una gru tiene in mano una sfera piena di colori che getta su una tela e su un pianoforte che suonava “Rombo di suono scintillante per Dante, Beatrice e Virgilio” di Charlemagne Palestine. Nel 2008, il 7 maggio, realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore. Qualche giorno dopo realizza una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne.





La mostra al Ciac di Foligno è un progetto espositivo della Fondazione Morra di Napoli, voluto e interamente sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con il supporto tecnico, logistico e organizzativo dell’Associazione Shozo Shimamoto e a cura di Italo Tomassoni.

www.fondazionecarifol.it
www.shozoshimamoto.org
FB: CIAC Foligno / IG: ciacfoligno
Shozo Shimamoto, grandi opere
   
Pubblicato in Cultura