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Riccardo Schippa ci racconta Petter Food

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La pappa “personalizzata” per i nostri migliori amici
Testo: Norma Judith Pagiotti
Brano: Giovani Re - Sfera Ebbasta

Nel 2010 con la sua band, i Frost, vinceva un premio a Madrid agli Mtv awards; oggi, dieci anni dopo, il perugino doc Riccardo Schippa, in arte Ricc Frost, oltre a continuare anche la sua carriera musicale in veste di produttore, è cofondatore insieme a Raffaello Gentili di Petter Food, una start up in rapida ascesa che mette al primo posto il benessere del famoso migliore amico dell’uomo: il cane. Li abbiamo incontrati per parlare di musica ma soprattutto per capire da dove è nata e come si sviluppa questa nuova idea.

Entrambi siete appassionati di musica e quindi oltre a Petter Food c’è anche questo che vi lega; tu Riccardo stai portando avanti comunque il tuo lavoro da produttore giusto?
Sì, nonostante il periodo un po’ complesso per tutte le maestrie del mondo musicale, sto cercando di portare avanti anche quello: ci sono saltate 40 date però attendiamo senz’altro tempi migliori. Ora sono principalmente produttore e sound designer quindi molto diverso dall’essere il frontman di una band ma altrettanto stimolante. La musica è una cosa che ci lega a me e Raffaello e l’idea è anche quella di creare una colonna sonora insieme in futuro per il nostro sito e la nostra attività.



Entriamo allora nel dettaglio della vostra attività: come funziona il vostro servizio?
La nostra start up, nata da circa un anno e mezzo, è una dieta casalinga per cani; l'utente va sul sito, aggiunge tutte le caratteristiche più importanti del proprio cane e in base a quelle viene creata una dieta su misura di due settimane di pappe monoporzione che vengono spedite direttamente a casa, passato il primo periodo se si è soddisfatti si riordina ogni due settimane e per fortuna per ora i nostri clienti rimangono sempre molto contenti. È tutto molto intuitivo: abbiamo un sito disponibile anche su mobile e facciamo tutto noi anche a livello comunicativo. La cosa molto importante è che tutte le diete sono create dal nostro esperto, il nutrizionista Giacomo Biagi che insegna anche all’università di Bologna.

L’idea è nata da una vostra passione per i cani o avete dato sfogo a un’intuizione?
È impossibile non amare i cani ma in questo caso si tratta prima di tutto di un progetto nato seguendo un'idea di business; questa, fra quelle che avevamo, ci sembrava quella con i margini di sviluppo più significativi. Oggi, osservando i risultati, devo dire che è stata una scelta giusta. Negli ultimi tempi abbiamo visto una crescita costante del 30% ogni mese. È una grande soddisfazione. Anche a New York è nata una cosa molto simile poco tempo prima della nostra ed è cresciuta molto velocemente: a maggior ragione siamo convinti che sia un progetto che può funzionare.



Immagino che monitoriate anche i dati per rendervi conto del tipo di clientela che usufruisce di più del vostro servizio.
Sì, quello che abbiamo osservato è che il 70% dei clienti è di sesso femminile, per quanto riguarda il discorso dell'età invece il range è un po’ più ampio: infatti si va dai 25 ai 60 anni. Da tutta Italia ci arrivano richieste di ordini, moltissimi da Roma; e abbiamo molti clienti anche a Perugia.

Come avviene nella pratica la produzione del cibo in monoporzioni ?
Noi abbiamo un laboratorio artigianale a Milano ed è lì che il cibo, tutto biologico, attraversa le varie fasi di preparazione seguendo il ricettario del nostro nutrizionista. La composizione è assolutamente manuale e gli ingredienti subiscono un unico passaggio, la cottura avviene a 80 gradi sottovuoto e poi vengono inserite all'interno delle monoporzioni che verranno aperte poi solo al momento della pappa, mantenendo così tutti i nutrienti intatti. Al contrario i classici croccantini di solito hanno una lunga preparazione e hanno al loro interno molti elementi che vengono inseriti per la conservazione prolungata del cibo. Noi invece puntiamo a cose fresche e il più possibile salutari.

So che siete anche un’impresa a vocazione sociale: nello specifico cosa fate da questo punto di vista?
Facciamo progetti formativi con il comune di Milano per persone che si trovano in situazione di svantaggio sociale: vengono da noi, fanno un'esperienza di tre mesi che a volte diventa anche di sei che, in seguito, può sfociare anche in un’assunzione in un'altra azienda o in un'assunzione da noi. Quindi oltre a cercare di migliorare il settore dal punto di vista ecologico, cerchiamo di dare il nostro contributo a livello sociale: un aspetto che ci rende particolarmente orgogliosi. Basti pensare a Khamal che verrà assunto a breve ed è arrivato in Italia con mezzi di fortuna, fuggendo dall’Etiopia.
Riccardo Schippa ci racconta Petter Food
   
Pubblicato in Attualità