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Caccia al via con polemica In evidenza

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Legambiente contesta la giunta regionale per il calendario venatorio

“Siamo al paradosso, di fronte a una evidente e drammatica siccità, confermata, se ci fosse qualche dubbio, dalle limitazioni all'attingimento di acqua da numerosi corsi e corpi idrici della Regione, dalla dichiarazione dello stato di emergenza idrica deliberato dal Consiglio dei Ministri e dalla conta dei danni ancora non completa, dalle ripetute ondate di calore da giugno ad oggi e dai numerosi incendi di vegetazione e boschi che hanno colpito anche l’Umbria, la Regione non prevede il posticipo per l’inizio della stagione venatoria e si fa beffa di Ispra, delle associazioni ambientaliste e di tutti i cittadini umbri, concedendo tre ore di tregua ad animali selvatici stremati e sopravvissuti alla calamità naturale invocata dalla Regione stessa, cosa che colpirà, come al solito, sia specie cacciabili che non cacciabili”.

Così Legambiente Umbria attacca duramente la Regione e in particolare l’assessore Fernanda Cecchini in merito alle decisioni prese riguardo al calendario venatorio. Le associazioni ambientaliste avevano infatti chiesto delle modifiche che, visti i particolari eventi naturali dei mesi scorsi, tutelassero maggiormente la fauna del territorio.

“Secondo l'assessore Fernanda Cecchini – commenta Legambiente - in Umbria non si registrano fenomeni di forte criticità per la fauna selvatica, tali da posticipare la stagione venatoria e, per fortuna, gli incendi boschivi hanno interessato 600 ettari su un totale di 380 mila e per questi, il calendario venatorio prevede già il divieto di caccia per dieci anni nelle aree boscate in cui ci sono stati incendi. Però la stessa Cecchini, che oltre alle deleghe alla Caccia e alla Pesca e quelle alla Promozione dei Sistemi naturalistici, Aree protette e Parchi - ha anche quelle alle Politiche agricole, insieme alla Presidente regionale ai primi giorni d’agosto evidenziava la grave emergenza determinata dall’eccezionale e prolungata carenza di precipitazioni piovose che ha indebolito i deflussi dei fiumi e i livelli degli invasi, delle falde e delle sorgenti che hanno raggiunto valori di portata molto al di sotto delle medie stagionali.

A fronte di un'accertata, prolungata calamità naturale – aggiunge la nota dell'associazione - tra siccità, temperature ben oltre la media e incendi, la Regione Umbria conferma il calendario venatorio e anche le giornate di preapertura alle specie migratorie con una riduzione di orario di poco più di tre ore per ogni giornata. Questi sono l’attenzione e il rispetto che la Giunta regionale e l’assessore Cecchini hanno per l’ambiente, la fauna selvatica e il patrimonio naturale di tutti i cittadini umbri? Ancora una volta, arriva la conferma che per la Giunta regionale in carica la politica filo-venatoria viene prima dei cittadini, dimostrando indifferenza agli interessi generali di salvaguardia e conservazione del patrimonio naturale e della biodiversità”.

Pubblicato in PM TopNews
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